Questione di misure sesto episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Sesto episodio
Mi potevo considerare ormai il suo fidanzato a tutti gli effetti. Lei fu molto generosa e mi disse che mi avrebbe continuato ad aiutare nello studio gratis e con molta difficoltà superai l’esame prendendo l’ennesimo diciotto che però aveva un valore altissimo considerando le difficoltà della materia. Lei volle aiutarmi anche con gli altri esami, malgrado qualche mese dopo si laureò col massimo dei voti. A dir la verità il tempo che trascorrevamo sui libri non era tantissimo perché Alessia disse che era molto desiderosa di affetto. Strano perché non sembrava amare molto le coccole che io preferivo e diceva che preferiva fare l’amore. E poi lo dice la parola stessa. Che cos’è se non un concentrato di affetto e sentimento? Credo che avesse ragione e infatti mi prodigai per non farle mai mancare quell’affetto che lei desiderava tanto e trascorrevamo tutti i pomeriggi insieme. Un’ora a studiare e il resto a fare l’amore. Anche le domeniche e i giorni festivi Alessia sembrava preferire aiutarmi nello studio e a vincere i suoi problemi affettivi. Io glie ne davo molto di affetto ma lei sembrava interessata soltanto al momento del sesso. Dopo diversi mesi che stavamo insieme, io avevo cominciato a sentire un po’ il bisogno di fare anche altre cose e un giorno, mentre lei stava come al solito sopra di me, glie lo feci presente
“ Alessia,posso dirti una cosa”
“ Mmmmmm, proprio adesso che sto concentrata sul tuo cazzone. Non potremo fare più tardi?”
“ Si ma dopo l’amore tu non vuoi parlare”
“ E di che cazzo parlo con te che nel cervello hai due neuroni che giocano a ping pong?”
“ Non so cosa significa. E’ una bella cosa?”
“ Bellissima. Adesso zitto e scopa”
“ Ma io volevo dirti soltanto perché una volta ogni tanto non usciamo e non ci andiamo a divertire?”
“ Perché io mi diverto cosiiiiiii’. Oddio quanto mi diverto. Me la stai sfondando”
“ Oddio scusa. Vuoi che lo tolgo”
“ Se ti azzardi a farlo ti ammazzo con le mie mani. Scopaaaaaa. Madonna che divertimentoooooo” Era meglio che mi stessi zitto anche perche’ Alessia, come Paola del resto, aveva l’abitudine di fare l’amore e di urlare e io avevo paura che altri ci sentissero. Chissà cosa avrebbero pensato di me. Ma anche questa storia sarebbe terminata, purtroppo. Dopo circa un anno che stavamo insieme, lei venne da me
“ Senti cocco, è arrivato il mio grande momento. Mi hanno offerto un lavoro di ricerca a Londra e ho deciso che partiremo per l’Inghilterra. E’ arrivata la svolta che tanto attendevo”
“ Te ne vai?”
“ No, ce ne andiamo. Avrò bisogno di tanto affetto anche a Londra”
“ Ma io... Non mi hai detto niente”
“ Perché, hai mai avuto qualche potere decisionale? Zitto e obbedisci. Verrai a Londra con me. E’ deciso” Non ebbi il coraggio di replicare. Alessia non era certo il tipo di donna che avrebbe accettato una replica da parte mia. E così, tra la disperazione dei miei genitori, due settimane dopo partii per Londra con Alessia malgrado mi mancassero due esami per la laurea. Le cose tra di noi cambiarono poco. Per tutto il giorno lei lavorava e io stavo a casa ad aspettarla e, appena arrivava, voleva far l’amore perché diceva che la rilassava dopo una dura giornata di lavoro e se io le facevo presente che ero un po’ stanco mi prendeva a ceffoni e naturalmente non volevo farla arrabbiare. Ma dopo un paio di mesi, io non ce la facevo più. Mi mancava l’Italia, i miei genitori, il mio amico del cuore e così mi abbandonai al pianto. Volevo bene ad Alessia ma Londra non era il mio posto. Anche perché di Londra conoscevo soltanto casa di Alessia. Lei mi scoprì proprio mentre me ne stavo in un angoletto a piangere. Appena la vidi ebbi paura ma lei invece venne vicino a me accarezzandomi
“ Va bene Andrea, ti ho chiesto troppo. Ti do il permesso di tornartene in Italia” Io l’abbracciai pieno di gioia “ Naturalmente, appena mi capiterà di tornare per le vacanze, tu dovrai essere a mia disposizione. In cambio, ti aiutero’ a passare quei due esami che ti mancano e poi a preparare la tesi altrimenti tu la laurea non la prenderai mai” Aveva ragione, naturalmente. Il suo aiuto fu basilare per superare i miei due ultimi esami e poi per presentare la tesi e in cambio, quando lei tornava in Italia, voleva solo trascorrere tutta la giornata con me. Questo durò per altri sei mesi fino a quando lei conobbe un altro ricercatore di cui s’innamorò, un italiano che come lei lavorava a Londra, e mi disse che, pur a malincuore visto le sensazione che le avevo regalato, avrebbe fatto a meno di me. Ero dispiaciuto ma contento per lei. Se non altro, potevo dire di portare fortuna alle mie ragazze che, dopo avermi conosciuto, avevano entrambe avuto una svolta positiva nella loro vita. Grazie ad un conoscente che mise una buona parola, riuscii anche a trovare questo lavoro. Gianni, sempre il mio amico, diceva che si trattava della solita spintarella ma io ho sempre badato poco a queste cattiverie.
E fu così che conobbi la signorina Ludovica. Me ne innamorai praticamente fin dal primi istante che la vidi. E stasera la bacero’... Ancora non mi sembra vero.
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
Mi potevo considerare ormai il suo fidanzato a tutti gli effetti. Lei fu molto generosa e mi disse che mi avrebbe continuato ad aiutare nello studio gratis e con molta difficoltà superai l’esame prendendo l’ennesimo diciotto che però aveva un valore altissimo considerando le difficoltà della materia. Lei volle aiutarmi anche con gli altri esami, malgrado qualche mese dopo si laureò col massimo dei voti. A dir la verità il tempo che trascorrevamo sui libri non era tantissimo perché Alessia disse che era molto desiderosa di affetto. Strano perché non sembrava amare molto le coccole che io preferivo e diceva che preferiva fare l’amore. E poi lo dice la parola stessa. Che cos’è se non un concentrato di affetto e sentimento? Credo che avesse ragione e infatti mi prodigai per non farle mai mancare quell’affetto che lei desiderava tanto e trascorrevamo tutti i pomeriggi insieme. Un’ora a studiare e il resto a fare l’amore. Anche le domeniche e i giorni festivi Alessia sembrava preferire aiutarmi nello studio e a vincere i suoi problemi affettivi. Io glie ne davo molto di affetto ma lei sembrava interessata soltanto al momento del sesso. Dopo diversi mesi che stavamo insieme, io avevo cominciato a sentire un po’ il bisogno di fare anche altre cose e un giorno, mentre lei stava come al solito sopra di me, glie lo feci presente
“ Alessia,posso dirti una cosa”
“ Mmmmmm, proprio adesso che sto concentrata sul tuo cazzone. Non potremo fare più tardi?”
“ Si ma dopo l’amore tu non vuoi parlare”
“ E di che cazzo parlo con te che nel cervello hai due neuroni che giocano a ping pong?”
“ Non so cosa significa. E’ una bella cosa?”
“ Bellissima. Adesso zitto e scopa”
“ Ma io volevo dirti soltanto perché una volta ogni tanto non usciamo e non ci andiamo a divertire?”
“ Perché io mi diverto cosiiiiiii’. Oddio quanto mi diverto. Me la stai sfondando”
“ Oddio scusa. Vuoi che lo tolgo”
“ Se ti azzardi a farlo ti ammazzo con le mie mani. Scopaaaaaa. Madonna che divertimentoooooo” Era meglio che mi stessi zitto anche perche’ Alessia, come Paola del resto, aveva l’abitudine di fare l’amore e di urlare e io avevo paura che altri ci sentissero. Chissà cosa avrebbero pensato di me. Ma anche questa storia sarebbe terminata, purtroppo. Dopo circa un anno che stavamo insieme, lei venne da me
“ Senti cocco, è arrivato il mio grande momento. Mi hanno offerto un lavoro di ricerca a Londra e ho deciso che partiremo per l’Inghilterra. E’ arrivata la svolta che tanto attendevo”
“ Te ne vai?”
“ No, ce ne andiamo. Avrò bisogno di tanto affetto anche a Londra”
“ Ma io... Non mi hai detto niente”
“ Perché, hai mai avuto qualche potere decisionale? Zitto e obbedisci. Verrai a Londra con me. E’ deciso” Non ebbi il coraggio di replicare. Alessia non era certo il tipo di donna che avrebbe accettato una replica da parte mia. E così, tra la disperazione dei miei genitori, due settimane dopo partii per Londra con Alessia malgrado mi mancassero due esami per la laurea. Le cose tra di noi cambiarono poco. Per tutto il giorno lei lavorava e io stavo a casa ad aspettarla e, appena arrivava, voleva far l’amore perché diceva che la rilassava dopo una dura giornata di lavoro e se io le facevo presente che ero un po’ stanco mi prendeva a ceffoni e naturalmente non volevo farla arrabbiare. Ma dopo un paio di mesi, io non ce la facevo più. Mi mancava l’Italia, i miei genitori, il mio amico del cuore e così mi abbandonai al pianto. Volevo bene ad Alessia ma Londra non era il mio posto. Anche perché di Londra conoscevo soltanto casa di Alessia. Lei mi scoprì proprio mentre me ne stavo in un angoletto a piangere. Appena la vidi ebbi paura ma lei invece venne vicino a me accarezzandomi
“ Va bene Andrea, ti ho chiesto troppo. Ti do il permesso di tornartene in Italia” Io l’abbracciai pieno di gioia “ Naturalmente, appena mi capiterà di tornare per le vacanze, tu dovrai essere a mia disposizione. In cambio, ti aiutero’ a passare quei due esami che ti mancano e poi a preparare la tesi altrimenti tu la laurea non la prenderai mai” Aveva ragione, naturalmente. Il suo aiuto fu basilare per superare i miei due ultimi esami e poi per presentare la tesi e in cambio, quando lei tornava in Italia, voleva solo trascorrere tutta la giornata con me. Questo durò per altri sei mesi fino a quando lei conobbe un altro ricercatore di cui s’innamorò, un italiano che come lei lavorava a Londra, e mi disse che, pur a malincuore visto le sensazione che le avevo regalato, avrebbe fatto a meno di me. Ero dispiaciuto ma contento per lei. Se non altro, potevo dire di portare fortuna alle mie ragazze che, dopo avermi conosciuto, avevano entrambe avuto una svolta positiva nella loro vita. Grazie ad un conoscente che mise una buona parola, riuscii anche a trovare questo lavoro. Gianni, sempre il mio amico, diceva che si trattava della solita spintarella ma io ho sempre badato poco a queste cattiverie.
E fu così che conobbi la signorina Ludovica. Me ne innamorai praticamente fin dal primi istante che la vidi. E stasera la bacero’... Ancora non mi sembra vero.
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