Schiava del marito e dell’amante (parte 5)
di
Kugher
genere
sadomaso
Anna scostò la sedia a Luisa per invitarla a sedersi. Lo stesso fece con Edith. Poi si mise nuovamente in piedi poco distante.
“Inizia a servirci”.
“Sì, Signora”.
Durante la cena, Anna rimase sempre in piedi a disposizione.
Fu Matteo a fare la prima domanda, che da tempo lui e Luisa avevano voglia di porre.
“Scusate, ma come dobbiamo chiamarla se ci rivolgiamo a lei?”.
“Come preferite: Anna, cameriera, serva”.
“Anche serva?”
“Certo, è una serva”.
Anna era presente e loro parlavano come se non ci fosse.
Luisa non resistette.
“Serva, riempimi il bicchiere”.
Moriva dalla voglia di umiliarla, senza sapere che le stava facendo il favore di eccitarla.
“Sì Signora, subito”.
La risposta le fece provare un fremito. Non è assolutamente cosa normale rivolgersi ad una amica e chiamarla serva.
Poi l’argomento si spostò su di lei, ne erano troppo desiderosi.
“Scusate, ma possiamo chiedervi di lei?”
Edith era troppo divertita e, senza troppe resistenze, riferì che quello era un “gioco” che loro 3 facevano spesso.
Diego restò un attimo imbarazzato ma poi si concentrò maggiormente sull’eccitazione della situazione.
Della moglie gliene importava sempre meno. Si accorse in quel momento che il vero unico collante tra loro due negli ultimi mesi era l’eccitazione.
Al di là di questo argomento, i momenti di dialogo erano pochissimi.
Nemmeno Anna ebbe evidenti reazioni. Conosceva vita morte e miracoli delle avventure sessuali di quella coppia ancor meno unita della sua, nella quale ciascuno dei due si divertiva alla prima occasione.
L’intento taciuto di tutti e 3 era quello di coinvolgere altre persone nel gioco.
“Devo dire che quando ci troviamo, vivere avendo in casa una serva è veramente piacevole. Una cameriera da comunque modo di discutere. Invece con una serva non si discute, lei obbedisce e basta”.
“E lei come si comporta?”
Parlavano come se non ci fosse.
Diego ed Edith si divertivano in quanto comprendevano che per gli ospiti, ai quali era estraneo il concetto di schiava, sarebbe risultato strano questo rapporto.
Rispose Edith. “Bene, come vedete è molto remissiva e servizievole, pulisce la casa, cucina, sparecchia, lava, stira e ci serve quando abbiamo bisogno, anche per le piccole cose. Noi pretendiamo che sia servile con noi. Avete visto come si è comportata con voi? Con noi è sempre così, anche meglio, devo dire”.
“Più servile di così?”
Edith sorrise a questa domanda.
“Serva, inginocchiati”.
Restarono allibiti quando la loro amica, docilmente, come nulla fosse, si inginocchiò, aderendo alla china che aveva preso la situazione, senza intento di volerla controllare e, anzi, con la volontà di percorrerla con piacere.
Gli ospiti non erano mai stati ad una tavola con una donna (soprattutto amica) inginocchiata in attesa di servirli.
Si eccitarono immediatamente.
Edith rincarò la dose.
“Serva, qui accanto alla Signora e chiedile se puoi essere utile”.
Con lo sguardo basso, si alzò, si avvicinò a Luisa restando in mezzo tra lei ed il marito.
Giunta al suo fianco si inginocchiò tenendo la testa china.
“Posso esserle utile in qualche modo, Signora?”.
Luisa si sentì bagnare tra le gambe mentre Matteo ebbe un'erezione.
“Al momento no, serva”.
Intervenne Diego.
“Resta inginocchiata accanto ai Signori in attesa del loro comando per servirli”.
“Sì, Signore”.
L’eccitazione nella sala aumentò, come se una elettricità impalpabile si fosse diffusa e circolasse nei sessi dei presenti.
Continuarono a cenare ignorando la serva alla quale, ogni tanto, davano qualche ordine.
Dopo avere servito le nuove portate, Anna andava ad inginocchiarsi accanto a loro.
“Inizia a servirci”.
“Sì, Signora”.
Durante la cena, Anna rimase sempre in piedi a disposizione.
Fu Matteo a fare la prima domanda, che da tempo lui e Luisa avevano voglia di porre.
“Scusate, ma come dobbiamo chiamarla se ci rivolgiamo a lei?”.
“Come preferite: Anna, cameriera, serva”.
“Anche serva?”
“Certo, è una serva”.
Anna era presente e loro parlavano come se non ci fosse.
Luisa non resistette.
“Serva, riempimi il bicchiere”.
Moriva dalla voglia di umiliarla, senza sapere che le stava facendo il favore di eccitarla.
“Sì Signora, subito”.
La risposta le fece provare un fremito. Non è assolutamente cosa normale rivolgersi ad una amica e chiamarla serva.
Poi l’argomento si spostò su di lei, ne erano troppo desiderosi.
“Scusate, ma possiamo chiedervi di lei?”
Edith era troppo divertita e, senza troppe resistenze, riferì che quello era un “gioco” che loro 3 facevano spesso.
Diego restò un attimo imbarazzato ma poi si concentrò maggiormente sull’eccitazione della situazione.
Della moglie gliene importava sempre meno. Si accorse in quel momento che il vero unico collante tra loro due negli ultimi mesi era l’eccitazione.
Al di là di questo argomento, i momenti di dialogo erano pochissimi.
Nemmeno Anna ebbe evidenti reazioni. Conosceva vita morte e miracoli delle avventure sessuali di quella coppia ancor meno unita della sua, nella quale ciascuno dei due si divertiva alla prima occasione.
L’intento taciuto di tutti e 3 era quello di coinvolgere altre persone nel gioco.
“Devo dire che quando ci troviamo, vivere avendo in casa una serva è veramente piacevole. Una cameriera da comunque modo di discutere. Invece con una serva non si discute, lei obbedisce e basta”.
“E lei come si comporta?”
Parlavano come se non ci fosse.
Diego ed Edith si divertivano in quanto comprendevano che per gli ospiti, ai quali era estraneo il concetto di schiava, sarebbe risultato strano questo rapporto.
Rispose Edith. “Bene, come vedete è molto remissiva e servizievole, pulisce la casa, cucina, sparecchia, lava, stira e ci serve quando abbiamo bisogno, anche per le piccole cose. Noi pretendiamo che sia servile con noi. Avete visto come si è comportata con voi? Con noi è sempre così, anche meglio, devo dire”.
“Più servile di così?”
Edith sorrise a questa domanda.
“Serva, inginocchiati”.
Restarono allibiti quando la loro amica, docilmente, come nulla fosse, si inginocchiò, aderendo alla china che aveva preso la situazione, senza intento di volerla controllare e, anzi, con la volontà di percorrerla con piacere.
Gli ospiti non erano mai stati ad una tavola con una donna (soprattutto amica) inginocchiata in attesa di servirli.
Si eccitarono immediatamente.
Edith rincarò la dose.
“Serva, qui accanto alla Signora e chiedile se puoi essere utile”.
Con lo sguardo basso, si alzò, si avvicinò a Luisa restando in mezzo tra lei ed il marito.
Giunta al suo fianco si inginocchiò tenendo la testa china.
“Posso esserle utile in qualche modo, Signora?”.
Luisa si sentì bagnare tra le gambe mentre Matteo ebbe un'erezione.
“Al momento no, serva”.
Intervenne Diego.
“Resta inginocchiata accanto ai Signori in attesa del loro comando per servirli”.
“Sì, Signore”.
L’eccitazione nella sala aumentò, come se una elettricità impalpabile si fosse diffusa e circolasse nei sessi dei presenti.
Continuarono a cenare ignorando la serva alla quale, ogni tanto, davano qualche ordine.
Dopo avere servito le nuove portate, Anna andava ad inginocchiarsi accanto a loro.
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