Questione di misure Ultimo episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Mi guardo intorno ma non so cosa fare mentre gli altri tre sembra invece che sappiano esattamente quali siano le azioni che devono compiere. Sono disperato. Non accontenterò mai padrona Ludovica. Infatti, uno dei tre mi guarda
“ Ma tu non la prepari la cena per la tua padrona? Quella ti disintegra”
“ Oddio, ho paura, Mi aiutate per favore? Io non so cosa fare” I tre si guardano ma uno scuote la testa
“ Per quale motivo dovremmo aiutarlo. Per causa sua, le nostre padrone ci hanno riempito di frustate” Il primo però sorride
“ Si è vero ma a me è piaciuto un sacco essere frustato da padrona Laura per il mio cazzo non all’altezza. Mi sono sentito proprio umiliato come piace a me. Dai ragazzi, questo poveraccio non sa cosa fare. Aiutiamolo. In fondo è uno di noi” Gli altri annuiscono e finalmente, dopo una mezz’ora, possiamo portare la cena alle nostre padrone che chiacchierano amabilmente senza curarsi minimamente di noi.
Cerco di guardare gli altri cosa fanno. Vorrei che la mia dolce padrona Ludovica possa essere orgogliosa di me. Vedo che ognuno versa il vino nel calice della propria padrona e faccio altrettanto. Poi noto la signora Manuela che sputa qualcosa per terra e il suo schiavo prontamente si getta per terra per mangiare quello che lei ha appena sputato. Anche le altre fanno altrettanto, compresa la mia bellissima padroncina e capisco che anch’io devo mangiare ciò che lei ha appena masticato e sputato altrimenti per me si mette male. Pensavo che mi avrebbe fatto schifo ma forse la mia devozione totale per padrona Ludovica è così enorme che riesco a ingoiare tutto senza vomitare e addirittura a farmelo piacere. Dopotutto, si tratta pur sempre di qualcosa che la mia dea ha messo in bocca.
Finisce la cena e le quattro padrone vogliono fumare e naturalmente usano noi come posacenere dopodiché le altre tre liberano i loro schiavi dalla gabbietta che avevano al pisello mentre io sono già libero in quanto padrona Ludovica non ha trovato una misura per me
“ Che dite ragazze? Li facciamo morire dal desiderio con un bel tease&denial?” dice la signora Giorgia e sembra che la sua proposta deve essere stata di gradimento delle altre tre padrone che lanciano gridolini. E adesso cosa succederà mai? Cosa sarebbe questa cosa che vogliono farci? Poi quando tutte iniziano, riesco a capire qualcosa, malgrado non sia molto sveglio. Noi schiavi siamo in piedi, ognuno di fronte alla propria padrona e queste coi loro piedini massaggiano il nostro membro. Rapidamente, abbiamo tutti un’erezione
“ Ricordate che se ve ne venite, per voi si mette male” dice la signora Laura. E allora perché ci stanno eccitando? Io queste cose della dominazione mica le capisco bene. E ho altro di cui preoccuparmi perché temo di far fare una brutta figura a padrona Ludovica a causa del mio difetto. Infatti, il mio povero pisello è diventato molto grosso. Chissà cosa penseranno di me! Padrona Ludovica pero’ si ferma. Sta con la bocca aperta
“ Oh santa Rita da Castelfosso. Ragazze, ma come si fa a resistere a una visione del genere?” dice rivolgendosi alle sue amiche. Io la guardo stupito
“ Ma non era da Milazzo?”
“ No, questa è la gemella e viene da Castelfosso, la protettrice delle donne che amano il cazzo grosso” mi risponde. Che strano! Due gemelle sante che hanno lo stesso nome ma vengono da due posti diversi. E dove sarà poi Castelfosso? Anche le altre signore si sono bloccate
“ Santa Rita da Castelfosso. Lo devo provare. Fammelo provare Ludo. In cambio ti do il mio schiavo in prestito con diritto di riscatto gratuito” E’ stata la signora Manuela a parlare. Sta quasi balbettando. Chissa’ mai perché. Ma padrona Ludovica si alza guardando le sue tre amiche
“ Nooooo ragazze. Adesso lo riprovo io. Voi fate come se vi trovaste a casa vostra e non badate a me che sarò impegnata a riempirmi la fica” risponde afferrandomi per un braccio e trascinandomi con violenza. Sono preoccupato
“ Ho fatto qualcosa che non dovevo, padrona Ludovica?” le dico tremando. Io la amo ma lei ha un carattere piuttosto violento. Beh, tutte le donne che incontro hanno un carattere violento. Sembra che non possano fare a meno di darmi degli schiaffoni. Come minimo. Forse sono io che me li merito. Lei comunque si blocca a metà del corridoio
“ Non hai fatto niente di male ma adesso farai quello che ti ordino”
“ Si padrona. Come sempre. Che devo fare?” le chiedo sommessamente ma la mia dea riprende a trascinarmi fino alla sua camera da letto
“ Che devi fare? Niente, faccio tutto io” mi dice dandomi una spinta e mandandomi sul letto. Io resto in silenzio mentre lei inizia a sfilarsi la sua tuta lucida. Forse ci sente troppo caldo. Poi mi ordina di toglierle gli stivali e in breve rimane nuda. Si tuffa quasi a pesce su di me
“ Dammelo che non resisto”
“ Che cosa le devo dare?” domando sempre più preoccupato. Non ho preso niente. Ma per tutta risposta mi arriva un altro dei suoi sonori ceffoni
“ Zitto” mi ordina e poi si mette sopra di me. Oddio, sto facendo di nuovo l’amore con la donna più bella dell’Universo. Oggi e’ proprio il mio giorno fortunato. Beh, un po’ fortunato perche’ la mia bellissima padrona prima strilla come un’ossessa e poi riprende a schiaffeggiarmi violentemente
“ Oh si. Trapanami tutta. Meno e scopo contemporaneamente, le due cose che amo di più nella mia vita” Comincio a piangere sommessamente per via del dolore che mi provocano gli schiaffi. Ho il viso che mi va in fiamme però nello stesso tempo sono felice di fare l’amore con la donna che amo più della mia vita. Se lei si diverte così, a me va bene. Anche se io per essere felice mi sarei accontentato di un bacio. Dopo alcuni secondi lei urla
“ Vengoooooo” Questa l’ho capita. Credo che stia avendo un orgasmo. Sono felice di vedere che il mio membro troppo grosso non le stia creando troppi problemi. Ma anch’io sono quasi allo stremo. Potrò venirmene? Meglio chiederlo alla mia deliziosa padroncina. Non vorrei che si arrabbiasse
“ Padrona, posso venirmene?” le chiedo speranzoso. Lei mi guarda mentre continua ad ansimare
“ Fai come cazzo ti pare” mi dice con la sua solita gentilezza e io ne approfitto anche perché sinceramente non ne potevo più
“ Sto venendo, padrona”
“ Siiiii. Inondami. Annega la mia fica di sborra” Non so proprio quello che vuol dire ma ho finalmente il mio orgasmo mentre lei è ancora sopra di me, maestosa e bellissima che si tocca il seno con gli occhi chiusi
“ Va tutto bene, padrona” le chiedo amorevolmente
“ Va tutto benissimo. Lavati il trapano e torniamo dalle mie amiche”
“ Devo lavare il trapano? Ma un trapano non si lava”
“ Dimentico che con te devo parlare senza troppi giri di parole visto che i tuoi neuroni sono scappati dal cervello. Intendo che devi lavarti il cazzo. Sono stata più chiara?”
“ Chiarissima padrona. E grazie per tutto quello che sta facendo. Non avrei mai immaginato di far l’amore con lei”
“ Se avessi saputo che al posto del cazzo hai Quell’affare, ti avrei scopato il primo giorno che ti ho visto. Quando incontro gli uomini, invece di chiedere come si chiamano devo chiedere le loro misure. Che cazzo mi frega se un tizio si chiama Luigi o Giuseppe. Però le misure dell’arnese contano, non trovi?” La guardo in modo interrogativo
“ Ehm, non lo so, Padrona. Credo che ci voglia una misura giusta”
“ Cazzo dici. Non ci vuole una misura giusta. Ci vuole una misura xxxxxxxl” Si blocca, mi guarda, mi esamina poi mi viene vicino e mi accarezza dandomi i brividi “ Senti schiavetto, ti ricordi cosa ti ho detto stamattina?” Deglutisco nervosamente. So già che mi arrivera’ una bella dose di schiaffi perche’ non so cosa risponderle. Mi ha detto talmente tante cose che è impossibile per me indovinare a cosa si sta riferendo
“ Veramente...”
“ Si va beh, lascia stare. Te lo dico io. Ti avevo detto che stasera mi servivi come schiavo”
“ Certo padrona Ludovica. Sto andando bene?” Lei mi guarda mentre si riveste
“ Ascolta, coso. Come schiavo sei una frana ma come oggetto sessuale sei notevole. Ma che dico notevole? Sei superbo”
“ Mi sta dicendo che a lei non importa niente del mio difetto?” Mi viene vicino
“ Diciamo che mi sono affezionata a te e ci passo sopra al tuo difettuccio. Ma tu non dovrai andare con nessun’altra. Diciamo che solo io posso mmmmmm, passare sopra al tuo difettuccio. Eccome se ci passo sopra. Quindi, non sarai il mio schiavetto solo per oggi ma lo sarai per sempre”
“ Per sempre? Ma è una grandissima notizia” dico colmo di entusiasmo
“ Beh, diciamo fino a quando non mi rompo i coglioni. Ma dubito che possa succedere. Almeno fino a che il trapano funziona”
“ Non si preoccupi, padrona Ludovica. Sotto casa mia c’è un negozietto dove c’è un tipo in gamba che aggiusta tutti gli utensili” Mi guarda scuotendo la testa
“ Con te non c’è speranza. Va beh, non ha importanza. Quello che conta è che adesso sarai uno dei miei schiavetti”
“ A sua disposizione, padrona Ludovica. Spero di poterla accontentare”
“ Troverai il modo di accontentarmi. Oh se lo troverai. Adesso andiamo di là che le mie colleghe staranno schiattando d’invidia”
“ Invidia di cosa, padrona?”
“ Poi ti faccio un disegnino e te lo spiego” Strana la mia bellissima padrona. Ma non insisto e aspetto con ansia il suo disegnino. Nel salone intanto si sentono una serie di grida soffocate. La altre tre signore stanno... Oddio, ma cosa stanno facendo? Hanno una specie di pene finto legato e con quello stanno... Boh! Stanno facendo quello che di solito un uomo fa a una donna. Solo che, per spiegarvi meglio, siccome gli uomini non posseggono quello che hanno le donne, lo stanno facendo con quello che possiedono uomini e donne. Chiaro no? No? E’ che il pene finto sta entrando e uscendo dal sedere. E sembrano molto soddisfatte. Anche gli uomini, a dir la verità. Poi mi farò spiegare il motivo di questa soddisfazione perché mi sfugge totalmente.
Dopo questa scena un po’ strana, le nostre padrone vogliono fumare e ci usano di nuovo come posacenere mentre loro chiacchierano amabilmente. Ho la vaga sensazione che padrona Ludovica stia parlando di me perché fa dei gesti strani con le braccia. Avete presente quando un pescatore vuole far capire che lunghezza era il pesce che ha pescato? Beh, un gesto del genere. E temo che si stia riferendo al mio pisello. Che vergogna! Per mia grande fortuna, Padrona Ludovica ha detto che ci passerà sopra. Che animo gentile, che cuore grosso! Un po’ manesca ma davvero molto buona.
Ma la serata sembra terminata. Le altre tre signore si alzano e si salutano affettuosamente con la mia padrona
“ Ludo, cara, sono disposta a pagare. Me lo fai provare? Dai, un paio d’ore. Voglio capire cosa si prova” dice una delle tre. La mia bellissima padrona però scuote la testa
“ Niente da fare, ragazze. E’ inutile che insistiate. Ve lo spiego io cosa si prova. E’ bello, troppo bello” Chissà di cosa stanno parlando. Le altre tre si avvicinano per sentire
“ Oddio, mi sto bagnando tutta. 500 euro per una notte. Dai Ludo. Siamo amiche”
“ 500 euro? Mi stai facendo l’elemosina? A quel prezzo non ci trovi niente di decente. Qui stiamo parlando di livelli stratosferici, da record del mondo.
E comunque, dei vostri soldi non so cosa farci. Guadagno abbastanza per potermi permettere tutto quello che voglio. Ciaone, ragazze. Non mi chiamate perché io stanotte sarò impegnata”
“ Che stronza che sei”
“ Ve ne accorgete adesso che sono stronza? Dai su, ci vediamo il prossimo mese” le saluta la mia padrona. E finalmente rimaniamo da soli. Ancora non ho fatto l’abitudine ad essere nudo al suo cospetto e la sua bellezza e il suo abbigliamento così sensuale mi fa avere un’altra erezione. Accidenti che vergogna!
“ Mi perdoni, padrona Ludovica. Ecco, vede... Non voglio mancarle di rispetto ma lei è così bella” Lei invece sorride
“ Dunque, coso. Devo farti un discorsetto. Ascoltami bene. Tu verrai a stare qui a casa mia. Tu e l’altro mio schiavo vi alternerete nel servirmi, nel fare le faccende domestiche e via discorrendo. Tutto chiaro fino a qui?”
“ Io a casa sua? Oh mio Dio. Sono emozionato”
“ Naturalmente, dovrai anche venire a lavorare e ti troverò delle mansioni più adatte in modo che quando mi viene voglia... Cioè, quando mi servi, tu sia pronto e a disposizione. Pertanto, ti affiderò compiti molto semplici anche perché altrimenti il tuo cervellino va in fiamme”
“ Sarò felicissimo di servirla” riesco a dire con un filo di voce.
“ Bene. Per quanto riguarda il tuo difettuccio....” Vedo che si lecca le labbra e chiude gli occhi. Forse ha sonno. Boh! “Dicevo che di quel tuo enorme, gigantesco, mastodontico difetto non ti devi più preoccupare. Ci pensa Ludovicuccia tua”
“ A sua disposizione”
“ Beh, aiutami a spogliarmi allora” mi ordina mettendosi seduta sul letto e allungando la gamba per farsi togliere gli stivali. La osservo. Sono in estasi. Il cuore mi batte velocemente ma... lei si è dimenticata del mio regalo. Mi faccio coraggio
“ Padrona Ludovica, si ricorda cosa mi ha detto stamattina?” Si alza e mi viene di fronte
“ Il bacio?”
“ Si padrona”
“ Ogni promessa è un debito” mi dice per poi afferrarmi il volto e spingere la sua lingua dentro la mia bocca. Questa è la felicità. Sento il suo sapore meraviglioso, la sua bocca, il suo rossetto, il suo profumo. Per un bacio del genere potrei fare qualunque cosa. Poi però si distacca
“ Grazie, padrona. Lei ha fatto di me l’uomo più felice del mondo. Lei non sembra però molto soddisfatta e si pulisce la bocca col dorso della mano
“ Che cosa deve fare una donna per avere un cazzo di un certo livello” sospira scuotendo la testa. Lo so, lo immagino. Ma io ho quello che ho sempre sognato. Sarò lo schiavo della donna che amo. Sono felice. E tutto questo malgrado il mio grosso difetto. E ancora non capisco come faccia la signorina Ludovica. Forse, le sto un po’ simpatico. O forse lo fa appunto per il suo cuore immenso intriso di bontà disinteressata. Credevo che a causa della misura abnorme del mio pisello, non avrei mai potuto trovare una donna che potesse stare con me. E invece, non è così. Le donne in fondo hanno sempre un animo gentile, disinteressato, non guardano a certe cose. O no?
FINE
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
“ Ma tu non la prepari la cena per la tua padrona? Quella ti disintegra”
“ Oddio, ho paura, Mi aiutate per favore? Io non so cosa fare” I tre si guardano ma uno scuote la testa
“ Per quale motivo dovremmo aiutarlo. Per causa sua, le nostre padrone ci hanno riempito di frustate” Il primo però sorride
“ Si è vero ma a me è piaciuto un sacco essere frustato da padrona Laura per il mio cazzo non all’altezza. Mi sono sentito proprio umiliato come piace a me. Dai ragazzi, questo poveraccio non sa cosa fare. Aiutiamolo. In fondo è uno di noi” Gli altri annuiscono e finalmente, dopo una mezz’ora, possiamo portare la cena alle nostre padrone che chiacchierano amabilmente senza curarsi minimamente di noi.
Cerco di guardare gli altri cosa fanno. Vorrei che la mia dolce padrona Ludovica possa essere orgogliosa di me. Vedo che ognuno versa il vino nel calice della propria padrona e faccio altrettanto. Poi noto la signora Manuela che sputa qualcosa per terra e il suo schiavo prontamente si getta per terra per mangiare quello che lei ha appena sputato. Anche le altre fanno altrettanto, compresa la mia bellissima padroncina e capisco che anch’io devo mangiare ciò che lei ha appena masticato e sputato altrimenti per me si mette male. Pensavo che mi avrebbe fatto schifo ma forse la mia devozione totale per padrona Ludovica è così enorme che riesco a ingoiare tutto senza vomitare e addirittura a farmelo piacere. Dopotutto, si tratta pur sempre di qualcosa che la mia dea ha messo in bocca.
Finisce la cena e le quattro padrone vogliono fumare e naturalmente usano noi come posacenere dopodiché le altre tre liberano i loro schiavi dalla gabbietta che avevano al pisello mentre io sono già libero in quanto padrona Ludovica non ha trovato una misura per me
“ Che dite ragazze? Li facciamo morire dal desiderio con un bel tease&denial?” dice la signora Giorgia e sembra che la sua proposta deve essere stata di gradimento delle altre tre padrone che lanciano gridolini. E adesso cosa succederà mai? Cosa sarebbe questa cosa che vogliono farci? Poi quando tutte iniziano, riesco a capire qualcosa, malgrado non sia molto sveglio. Noi schiavi siamo in piedi, ognuno di fronte alla propria padrona e queste coi loro piedini massaggiano il nostro membro. Rapidamente, abbiamo tutti un’erezione
“ Ricordate che se ve ne venite, per voi si mette male” dice la signora Laura. E allora perché ci stanno eccitando? Io queste cose della dominazione mica le capisco bene. E ho altro di cui preoccuparmi perché temo di far fare una brutta figura a padrona Ludovica a causa del mio difetto. Infatti, il mio povero pisello è diventato molto grosso. Chissà cosa penseranno di me! Padrona Ludovica pero’ si ferma. Sta con la bocca aperta
“ Oh santa Rita da Castelfosso. Ragazze, ma come si fa a resistere a una visione del genere?” dice rivolgendosi alle sue amiche. Io la guardo stupito
“ Ma non era da Milazzo?”
“ No, questa è la gemella e viene da Castelfosso, la protettrice delle donne che amano il cazzo grosso” mi risponde. Che strano! Due gemelle sante che hanno lo stesso nome ma vengono da due posti diversi. E dove sarà poi Castelfosso? Anche le altre signore si sono bloccate
“ Santa Rita da Castelfosso. Lo devo provare. Fammelo provare Ludo. In cambio ti do il mio schiavo in prestito con diritto di riscatto gratuito” E’ stata la signora Manuela a parlare. Sta quasi balbettando. Chissa’ mai perché. Ma padrona Ludovica si alza guardando le sue tre amiche
“ Nooooo ragazze. Adesso lo riprovo io. Voi fate come se vi trovaste a casa vostra e non badate a me che sarò impegnata a riempirmi la fica” risponde afferrandomi per un braccio e trascinandomi con violenza. Sono preoccupato
“ Ho fatto qualcosa che non dovevo, padrona Ludovica?” le dico tremando. Io la amo ma lei ha un carattere piuttosto violento. Beh, tutte le donne che incontro hanno un carattere violento. Sembra che non possano fare a meno di darmi degli schiaffoni. Come minimo. Forse sono io che me li merito. Lei comunque si blocca a metà del corridoio
“ Non hai fatto niente di male ma adesso farai quello che ti ordino”
“ Si padrona. Come sempre. Che devo fare?” le chiedo sommessamente ma la mia dea riprende a trascinarmi fino alla sua camera da letto
“ Che devi fare? Niente, faccio tutto io” mi dice dandomi una spinta e mandandomi sul letto. Io resto in silenzio mentre lei inizia a sfilarsi la sua tuta lucida. Forse ci sente troppo caldo. Poi mi ordina di toglierle gli stivali e in breve rimane nuda. Si tuffa quasi a pesce su di me
“ Dammelo che non resisto”
“ Che cosa le devo dare?” domando sempre più preoccupato. Non ho preso niente. Ma per tutta risposta mi arriva un altro dei suoi sonori ceffoni
“ Zitto” mi ordina e poi si mette sopra di me. Oddio, sto facendo di nuovo l’amore con la donna più bella dell’Universo. Oggi e’ proprio il mio giorno fortunato. Beh, un po’ fortunato perche’ la mia bellissima padrona prima strilla come un’ossessa e poi riprende a schiaffeggiarmi violentemente
“ Oh si. Trapanami tutta. Meno e scopo contemporaneamente, le due cose che amo di più nella mia vita” Comincio a piangere sommessamente per via del dolore che mi provocano gli schiaffi. Ho il viso che mi va in fiamme però nello stesso tempo sono felice di fare l’amore con la donna che amo più della mia vita. Se lei si diverte così, a me va bene. Anche se io per essere felice mi sarei accontentato di un bacio. Dopo alcuni secondi lei urla
“ Vengoooooo” Questa l’ho capita. Credo che stia avendo un orgasmo. Sono felice di vedere che il mio membro troppo grosso non le stia creando troppi problemi. Ma anch’io sono quasi allo stremo. Potrò venirmene? Meglio chiederlo alla mia deliziosa padroncina. Non vorrei che si arrabbiasse
“ Padrona, posso venirmene?” le chiedo speranzoso. Lei mi guarda mentre continua ad ansimare
“ Fai come cazzo ti pare” mi dice con la sua solita gentilezza e io ne approfitto anche perché sinceramente non ne potevo più
“ Sto venendo, padrona”
“ Siiiii. Inondami. Annega la mia fica di sborra” Non so proprio quello che vuol dire ma ho finalmente il mio orgasmo mentre lei è ancora sopra di me, maestosa e bellissima che si tocca il seno con gli occhi chiusi
“ Va tutto bene, padrona” le chiedo amorevolmente
“ Va tutto benissimo. Lavati il trapano e torniamo dalle mie amiche”
“ Devo lavare il trapano? Ma un trapano non si lava”
“ Dimentico che con te devo parlare senza troppi giri di parole visto che i tuoi neuroni sono scappati dal cervello. Intendo che devi lavarti il cazzo. Sono stata più chiara?”
“ Chiarissima padrona. E grazie per tutto quello che sta facendo. Non avrei mai immaginato di far l’amore con lei”
“ Se avessi saputo che al posto del cazzo hai Quell’affare, ti avrei scopato il primo giorno che ti ho visto. Quando incontro gli uomini, invece di chiedere come si chiamano devo chiedere le loro misure. Che cazzo mi frega se un tizio si chiama Luigi o Giuseppe. Però le misure dell’arnese contano, non trovi?” La guardo in modo interrogativo
“ Ehm, non lo so, Padrona. Credo che ci voglia una misura giusta”
“ Cazzo dici. Non ci vuole una misura giusta. Ci vuole una misura xxxxxxxl” Si blocca, mi guarda, mi esamina poi mi viene vicino e mi accarezza dandomi i brividi “ Senti schiavetto, ti ricordi cosa ti ho detto stamattina?” Deglutisco nervosamente. So già che mi arrivera’ una bella dose di schiaffi perche’ non so cosa risponderle. Mi ha detto talmente tante cose che è impossibile per me indovinare a cosa si sta riferendo
“ Veramente...”
“ Si va beh, lascia stare. Te lo dico io. Ti avevo detto che stasera mi servivi come schiavo”
“ Certo padrona Ludovica. Sto andando bene?” Lei mi guarda mentre si riveste
“ Ascolta, coso. Come schiavo sei una frana ma come oggetto sessuale sei notevole. Ma che dico notevole? Sei superbo”
“ Mi sta dicendo che a lei non importa niente del mio difetto?” Mi viene vicino
“ Diciamo che mi sono affezionata a te e ci passo sopra al tuo difettuccio. Ma tu non dovrai andare con nessun’altra. Diciamo che solo io posso mmmmmm, passare sopra al tuo difettuccio. Eccome se ci passo sopra. Quindi, non sarai il mio schiavetto solo per oggi ma lo sarai per sempre”
“ Per sempre? Ma è una grandissima notizia” dico colmo di entusiasmo
“ Beh, diciamo fino a quando non mi rompo i coglioni. Ma dubito che possa succedere. Almeno fino a che il trapano funziona”
“ Non si preoccupi, padrona Ludovica. Sotto casa mia c’è un negozietto dove c’è un tipo in gamba che aggiusta tutti gli utensili” Mi guarda scuotendo la testa
“ Con te non c’è speranza. Va beh, non ha importanza. Quello che conta è che adesso sarai uno dei miei schiavetti”
“ A sua disposizione, padrona Ludovica. Spero di poterla accontentare”
“ Troverai il modo di accontentarmi. Oh se lo troverai. Adesso andiamo di là che le mie colleghe staranno schiattando d’invidia”
“ Invidia di cosa, padrona?”
“ Poi ti faccio un disegnino e te lo spiego” Strana la mia bellissima padrona. Ma non insisto e aspetto con ansia il suo disegnino. Nel salone intanto si sentono una serie di grida soffocate. La altre tre signore stanno... Oddio, ma cosa stanno facendo? Hanno una specie di pene finto legato e con quello stanno... Boh! Stanno facendo quello che di solito un uomo fa a una donna. Solo che, per spiegarvi meglio, siccome gli uomini non posseggono quello che hanno le donne, lo stanno facendo con quello che possiedono uomini e donne. Chiaro no? No? E’ che il pene finto sta entrando e uscendo dal sedere. E sembrano molto soddisfatte. Anche gli uomini, a dir la verità. Poi mi farò spiegare il motivo di questa soddisfazione perché mi sfugge totalmente.
Dopo questa scena un po’ strana, le nostre padrone vogliono fumare e ci usano di nuovo come posacenere mentre loro chiacchierano amabilmente. Ho la vaga sensazione che padrona Ludovica stia parlando di me perché fa dei gesti strani con le braccia. Avete presente quando un pescatore vuole far capire che lunghezza era il pesce che ha pescato? Beh, un gesto del genere. E temo che si stia riferendo al mio pisello. Che vergogna! Per mia grande fortuna, Padrona Ludovica ha detto che ci passerà sopra. Che animo gentile, che cuore grosso! Un po’ manesca ma davvero molto buona.
Ma la serata sembra terminata. Le altre tre signore si alzano e si salutano affettuosamente con la mia padrona
“ Ludo, cara, sono disposta a pagare. Me lo fai provare? Dai, un paio d’ore. Voglio capire cosa si prova” dice una delle tre. La mia bellissima padrona però scuote la testa
“ Niente da fare, ragazze. E’ inutile che insistiate. Ve lo spiego io cosa si prova. E’ bello, troppo bello” Chissà di cosa stanno parlando. Le altre tre si avvicinano per sentire
“ Oddio, mi sto bagnando tutta. 500 euro per una notte. Dai Ludo. Siamo amiche”
“ 500 euro? Mi stai facendo l’elemosina? A quel prezzo non ci trovi niente di decente. Qui stiamo parlando di livelli stratosferici, da record del mondo.
E comunque, dei vostri soldi non so cosa farci. Guadagno abbastanza per potermi permettere tutto quello che voglio. Ciaone, ragazze. Non mi chiamate perché io stanotte sarò impegnata”
“ Che stronza che sei”
“ Ve ne accorgete adesso che sono stronza? Dai su, ci vediamo il prossimo mese” le saluta la mia padrona. E finalmente rimaniamo da soli. Ancora non ho fatto l’abitudine ad essere nudo al suo cospetto e la sua bellezza e il suo abbigliamento così sensuale mi fa avere un’altra erezione. Accidenti che vergogna!
“ Mi perdoni, padrona Ludovica. Ecco, vede... Non voglio mancarle di rispetto ma lei è così bella” Lei invece sorride
“ Dunque, coso. Devo farti un discorsetto. Ascoltami bene. Tu verrai a stare qui a casa mia. Tu e l’altro mio schiavo vi alternerete nel servirmi, nel fare le faccende domestiche e via discorrendo. Tutto chiaro fino a qui?”
“ Io a casa sua? Oh mio Dio. Sono emozionato”
“ Naturalmente, dovrai anche venire a lavorare e ti troverò delle mansioni più adatte in modo che quando mi viene voglia... Cioè, quando mi servi, tu sia pronto e a disposizione. Pertanto, ti affiderò compiti molto semplici anche perché altrimenti il tuo cervellino va in fiamme”
“ Sarò felicissimo di servirla” riesco a dire con un filo di voce.
“ Bene. Per quanto riguarda il tuo difettuccio....” Vedo che si lecca le labbra e chiude gli occhi. Forse ha sonno. Boh! “Dicevo che di quel tuo enorme, gigantesco, mastodontico difetto non ti devi più preoccupare. Ci pensa Ludovicuccia tua”
“ A sua disposizione”
“ Beh, aiutami a spogliarmi allora” mi ordina mettendosi seduta sul letto e allungando la gamba per farsi togliere gli stivali. La osservo. Sono in estasi. Il cuore mi batte velocemente ma... lei si è dimenticata del mio regalo. Mi faccio coraggio
“ Padrona Ludovica, si ricorda cosa mi ha detto stamattina?” Si alza e mi viene di fronte
“ Il bacio?”
“ Si padrona”
“ Ogni promessa è un debito” mi dice per poi afferrarmi il volto e spingere la sua lingua dentro la mia bocca. Questa è la felicità. Sento il suo sapore meraviglioso, la sua bocca, il suo rossetto, il suo profumo. Per un bacio del genere potrei fare qualunque cosa. Poi però si distacca
“ Grazie, padrona. Lei ha fatto di me l’uomo più felice del mondo. Lei non sembra però molto soddisfatta e si pulisce la bocca col dorso della mano
“ Che cosa deve fare una donna per avere un cazzo di un certo livello” sospira scuotendo la testa. Lo so, lo immagino. Ma io ho quello che ho sempre sognato. Sarò lo schiavo della donna che amo. Sono felice. E tutto questo malgrado il mio grosso difetto. E ancora non capisco come faccia la signorina Ludovica. Forse, le sto un po’ simpatico. O forse lo fa appunto per il suo cuore immenso intriso di bontà disinteressata. Credevo che a causa della misura abnorme del mio pisello, non avrei mai potuto trovare una donna che potesse stare con me. E invece, non è così. Le donne in fondo hanno sempre un animo gentile, disinteressato, non guardano a certe cose. O no?
FINE
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Questione di misure Nono episodioracconto sucessivo
La gladiatrice Primo episodio
Commenti dei lettori al racconto erotico