Mi accadde a Pasquetta 4.
di
Sansicciotto.
genere
etero
Al mattino, mentre affrontavo il caotico traffico romano per raggiungere l'Ospedale di S.Spirito a lavorare, pensavo a Sara alla sua sorella Sonia, gemella e m'immaginavo le sorelline sculettare in casa mia mettendomi in crisi nel provare a distinguere l'una dall'altra perchè avevo notato che vestono allo stesso modo ( a casa loro avevo notato che erano ambedue con Jeans blu e maglietta gialla ) ed in merito Sara mi aveva spiegato che i gemelli in genere pensano le stesse cose perciò quando si vestono, trovandosi al momento separate in case diverse, indossano gli stessi abiti con uguali colori (!?!). La mattina mi fece rimpiangere casa, Sara, Pluto...fu veramente una giornata piena di ricoveri disastrosi per i pazienti ed io perciò correvo facendo il mio meglio possibile tanto che ebbi lode e riconoscenza da alcuni in sosta al Pronto soccorso. Il turno finì e quando entrai a casa, nel vedere Sara con la sua naturalezza, bellezza ed il sorrisone che rianima anche agonizzanti mi venne spontaneo andarle incontro ed abbracciarla. Poi facemmo insieme una doccia che si concluse...io speravo in fondo di uscire dalla doccia ed andare ad amoreggiare a letto ma Pluto cambiò il programma infilandosi sotto il getto della doccia ed andando poi sul divano a scrollare l'acqua che lo aveva inzuppato interamente e poi tuffarsi in mezzo a noi sul lettone...addio amoreggiare e corri a cambiare tutto del letto! Finì con una grande risata! Intanto suonò il telefono fisso e rispose Sara: era sua sorella Sonia che chiedeva di potere venire da noi perchè voleva partecipare ad un concorso im Roma e dopo un veloce assenso mio e di Sara, la invitammo a venire da noi quando voleva senza preavviso. Il mattino dopo io ero al lavoro e Sonia venne da noi. Tornato a casa fui caldamente abbracciato da Sonia e poco dopo ero con lei sul divano e stava raccontando sul concorso. poi lei andò in camera sua e Sara mi disse di volere...parlare...con me ed andammo sul lettone dove ci spogliammo subito ed io ficcai la lingua nella sua figona che appena la sfioravo lasciava una scia di umori che, guarda caso, mi spinsero a spingerele in fica il batacchione scopandola poi forsennatamente. Lei dopo che me ne venni mi prese il cazzo in bocca ciucciandolo e lì concludemmo i giochi. Tornammo a preparare il pranzo ma Sonia ci aveva preceduto mettendo in forno una lasagna fata dalla mamma Dopo pranzo Sara uscì per fare un pò di spesa e Sonia si mise a studiare per il concorso di impiegata al Ministero di Giustizia. Mentre ero a vedere la TV Sonia mi passò davanti varie volte ed io non potevo evitare di osservare il suo bel culo e le gambe chiaramente identica a Sara e perciò andai col pensiero di starmene sul lettone con le due sorelline, venticinquenni ed io con il doppio come se avessi sommato la loro età!, mi sarei ben sollazzato tra le loro curve ed i forellini da leccarli alungo. Che bel sogno!! Sara ritornò ed alla sera, dopo cena, quando Sonia era andata in camera sua, le raccontai dei miei pensieri pomeridiani e lei non s'ingelosì affatto anzi, mi confessò che Sonia le aveva confessato che aveva una gran voglia di essere posseduta da noi. Strabuzzai gli occhi e, senza timore, le dissi che se proprio dovevo fare quel sacrificio, allora, dopo l'esame di sua sorella avremmo potuto mettere in pratica l'incontro a tre. Lei rise, convinta che stessi scherzando ma le dissi poi chiaramente che non dovevavo fare i falsi moralisti ed invece vivere la vita al meglio possibile. Conclusione: quando Sonia seppe l'esito dell'esame che fu superato, tornò a casacon due bottiglie che scolammo in una volta sola e quindi dopo eravamo tutt'e tre con gli animi roventi e stranamente, senza preamboli, ci trovammo nello stesso letto intenti a scambiarci baci, carezze ed io feci meravigliosamente gli onori di casa scopandomi Sonia e poi, dopo che le chiesi se era vergine al culetto e lei mi diede il via libera che era già rodato, dopo che la sodomizzai furiosamente, in sua presenza mi dedicai a sverginare Sara che mentre ai primi approcci tremava come una foglia al vento, dopo, quando sentì il batacchione forzare decisamente l'ano, allora collaborò chinandosi per favorire la penetrazione e, tra vasellina e carezze di sua sorella, si allentò un poco permettendomi dipossederla lentamente, dolcemente ed infine, quando mi sentii tutto dentro di lei,le diedi un colpo deciso da farla urlare eccitandomi pazzamente e con vigore le allargai bene l'ingresso al suo fondoschiena. Arrivò finalmente il giorno dell'esame per Sonia ed io e Sara stavamo facendo il tifo per lei augurandoci che tornasse a casa vincitrice del ambito posto di lavoro. La fortuna si presentò a Sonia che tornò a casa tutta eccitata, pimpante e pronta a stappare una bottiglia di spumante che rallegrò gli animi e dopo il pranzo andammo subito a "digerire" sul lettone ed insieme io e Sara oercorremmo il corpo di Sonia dalla testa ai piedi leccandola, accarezzandola ed infine gli offrii un batacchione da ciucciare fino ad una sonora sborrata che non tardò ad arrivare e tra sorelline si divisero a metà lo schizzo conclusivo. MI succhiarono fino all'ultima goccia ma subito dopo mi ripresi e le penetrai alternativamente fino a sborrare di nuovo ed anche lì si spartirono il getto impulsivo fino in gola ambedue. Poi chiesi a Sonia di farsi inculare e feci capire così a Sara che superata la prima barriera dopo si sarebbe trovata più agevolmente nel sorbirsi il giocattolone che stava ancora fumando dopo la cavalcata con Sonia. La possedetti infatti assai lentamente, dolcemente e lì Sara mi diede un bacio che di certo non potrò dimenticare in tutta la mia vita: che bacio speciale!!
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