Pasquetta:Fabio
di
Adam82ne
genere
etero
Il meteo incerto di pasquetta ha sballato un po’ i nostri piani ,al posto della grigliata in giardino ci siamo accontentati di un semplice pranzo in casa , anche se ad onor del vero abbiamo raggiunto ugualmente il nostro obiettivo; stare tutti insieme .
Io , Greta , Miki , Clara, Esmeralda e Fabio abbiamo passato una bellissima giornata , anche se non ci sono state ammucchiate ci siamo divertiti tantissimo , ovviamente peró il tema “sesso “ è stato toccato ugualmente e così siamo finiti a raccontare la nostre esperienze che in un modo o nell’altro sono state importanti e visto che l’unico maschietto presente era Fabio è stato deciso all’unanimità che fosse lui il primo a raccontare.
E cosi prese la parola.
-più di vent’anni fa mi ritrovai in ospedale per un intervento, durante la degenza ne approfittai alla grande per riposare dopo mesi estenuanti e complice le medicine che avrebbero steso un cavallo non facevo altro che dormire, un pomeriggio mi ritrovai una degente della corsia delle donne seduta vicino al mio letto , era una signora di settant’anni magra magra ma che ancora faceva la sua figura, nel senso che i suoi anni li portava molto bene.
“Finalmente ti sei svegliato “
Avevo già visto quella signora nei giorni precedenti ma fino a quel momento non ci fu l’occasione ne tantomeno il motivo per parlare, almeno io avevo altro a cui pensare, comunque… vista la mia faccia perplessa la signora continuò
“ ho bisogno di un favore e tu mi sembri l’unico che può aiutarmi … sai con questa mano fasciata sono un po’ impacciata “
“ se posso volentieri signora “
Fui subito ripreso ,
“ma che signora chiamami Sara”
Mi fece alzare e con flebo a seguito mi portò su un balconcino fuori dal reparto dove infermieri e pazienti andavano a fumare , li mi mise in mano una scatoletta di metallo e come se nulla fosse mi ordinó di tirare su una canna , io ovviamente eseguii , comunque per farla breve passammo i successivi tre giorni a fumare la media di sei/sette canne al giorno , gli infermieri più volte dovettero venire a recuperarci per andare a fare le visite o le terapie, uno di loro una volta si incazzó talmente tanto che quando fu il momento dell’iniezione serale mi fece male di proposito.
Ad ogni modo per la gioia di medici e infermieri fummo dimessi e qualche giorno dopo uscimmo insieme , nel tragitto tra il ristorante e casa sua fu subito chiaro come sarebbe andata a finire ,ma nonostante i cinquant’anni di differenza lei sembrava una ventenne per i modi di fare e l’energia che trasmetteva e per tutto il periodo che ci siamo frequentati non mi sono mai sentito a disagio con lei , arrivati a casa mi mise in mano la solita scatola mentre lei prese una bottiglia di whisky e riempì due bicchieri.
Io la guardavo sempre più allibito, come era possibile che una persona possa arrivare così in forma e così giovanile fino a quell’età nonostante lo stile di vita poco salutare, come se mi avesse letto nel pensiero mi diede la risposta.
“So a cosa stai pensando…. Sono vedova e ho passato tutta la mia vita a fare la brava moglie e la brava mamma …. Ora però per il poco che mi resta da vivere voglio divertirmi… con buona pace di mio figlio che mi crede una vecchia stupida”
Io accesi la canna , fumammo e bevemmo il whisky , con lei che non mi staccava gli occhi di dosso, la “rimproverai” sul fatto che aveva saltato il giro e lei come se nulla fosse poggiò le sue labbra sulle mie facendomi aspirare il fumo , fui io il primo a infilare la lingua nella sua bocca, inizialmente pensai che avessi osato troppo visto che si era irrigidita , ma dopo qualche secondo anche lei iniziò a darsi da fare e limonammo come adolescenti , la presi letteralmente di peso per portarla in camera da letto , li fece scivolare il vestito mostrando il suo corpo completamente nudo , un cespuglio rigoglioso si stagliava tra le sue gambe, mi spogliai anche io e la raggiunsi sul letto, iniziai a leccarla e baciarla mentre lei mi stringeva le spalle, arrivato tra le sue gambe iniziai a darmi da fare , io fino a quel momento pensavo che la vagina di una persona in la con gli anni fosse una sorta di vecchio calzino usato, largo e puzzolente, ma dovetti ricredermi, mi gustai quella bellissima vagina dolce e profumata come un frutto maturo completamente staccato dalla realtà,era inebriante , fu lei a risvegliarmi dicendomi che era il momento di mettere da parte la lingua e di usare altro, le sollevai le gambe e con molta delicatezza lo infilai , era cosi esile che avevo paura di romperla , lei mi incitò a darmi da fare con più forza e cosi aumentai il ritmo …. Esile ? Anziana? Si certo come no,sembrava una biscia, era lei a scopare me , dirigeva la situazione dettando il ritmo senza dire una parola, solo muovendo il suo corpo.
Si mise a novanta allargandosi con le mani , io presi più confidenza e la montai senza pietà, la sentivo ansimare ad ogni colpo , sentivo le sue ossa , quando inarcò la schiena le afferrai le spalle per dare più forza ai miei colpi , la sua voce diventó più rauca , mi urló “ spaccami tutta ragazzo “
Io continuai a pompare chiudendo gli occhi e trovando un ritmo costante , quando fui lì per li per arrivare mi bloccò, strinse le gambe il più possibile tenendomi bloccato dentro di lei , io mi svuotai con lei che mi incitava a liberarmi ,di riempirla , iniziò poi a muoversi ondeggiando con sedere come o voler spalmare dentro di sé ogni goccia, quando ci staccammo mi tiró a se e rimanemmo senza dire nulla.
Dopo qualche minuto mi disse “ vedrai che tempo una settimana ti renderò un amante perfetto, sei un po’ acerbo “
Io la guardai e con una vocina infantile le dissi “ sì signora maestra”
Mi ordino di fare una canna e di portare la bottiglia, passammo la notte fumando bevendo e trombando e cosi fù per i mesi successivi, fino a quando non partii per il primo turno in Iraq , che per la cronaca quasi saltò per via delle canne che mi facevo con lei , so solo io le magie che dovetti fare per non essere beccato all’antidoping .
Al mio ritorno ci siamo frequentati ancora ma sempre più raramente perché tra le missioni all’estero e il fatto che mi ero trasferito a Roma era difficile se non impossibile andare a trovarla.
È morta quasi novantenne qualche anno fa’ , ancora oggi non le faccio mai mancare i fiori al cimitero , la ricorderò sempre come una delle persone più belle che io abbia conosciuto
Io , Greta , Miki , Clara, Esmeralda e Fabio abbiamo passato una bellissima giornata , anche se non ci sono state ammucchiate ci siamo divertiti tantissimo , ovviamente peró il tema “sesso “ è stato toccato ugualmente e così siamo finiti a raccontare la nostre esperienze che in un modo o nell’altro sono state importanti e visto che l’unico maschietto presente era Fabio è stato deciso all’unanimità che fosse lui il primo a raccontare.
E cosi prese la parola.
-più di vent’anni fa mi ritrovai in ospedale per un intervento, durante la degenza ne approfittai alla grande per riposare dopo mesi estenuanti e complice le medicine che avrebbero steso un cavallo non facevo altro che dormire, un pomeriggio mi ritrovai una degente della corsia delle donne seduta vicino al mio letto , era una signora di settant’anni magra magra ma che ancora faceva la sua figura, nel senso che i suoi anni li portava molto bene.
“Finalmente ti sei svegliato “
Avevo già visto quella signora nei giorni precedenti ma fino a quel momento non ci fu l’occasione ne tantomeno il motivo per parlare, almeno io avevo altro a cui pensare, comunque… vista la mia faccia perplessa la signora continuò
“ ho bisogno di un favore e tu mi sembri l’unico che può aiutarmi … sai con questa mano fasciata sono un po’ impacciata “
“ se posso volentieri signora “
Fui subito ripreso ,
“ma che signora chiamami Sara”
Mi fece alzare e con flebo a seguito mi portò su un balconcino fuori dal reparto dove infermieri e pazienti andavano a fumare , li mi mise in mano una scatoletta di metallo e come se nulla fosse mi ordinó di tirare su una canna , io ovviamente eseguii , comunque per farla breve passammo i successivi tre giorni a fumare la media di sei/sette canne al giorno , gli infermieri più volte dovettero venire a recuperarci per andare a fare le visite o le terapie, uno di loro una volta si incazzó talmente tanto che quando fu il momento dell’iniezione serale mi fece male di proposito.
Ad ogni modo per la gioia di medici e infermieri fummo dimessi e qualche giorno dopo uscimmo insieme , nel tragitto tra il ristorante e casa sua fu subito chiaro come sarebbe andata a finire ,ma nonostante i cinquant’anni di differenza lei sembrava una ventenne per i modi di fare e l’energia che trasmetteva e per tutto il periodo che ci siamo frequentati non mi sono mai sentito a disagio con lei , arrivati a casa mi mise in mano la solita scatola mentre lei prese una bottiglia di whisky e riempì due bicchieri.
Io la guardavo sempre più allibito, come era possibile che una persona possa arrivare così in forma e così giovanile fino a quell’età nonostante lo stile di vita poco salutare, come se mi avesse letto nel pensiero mi diede la risposta.
“So a cosa stai pensando…. Sono vedova e ho passato tutta la mia vita a fare la brava moglie e la brava mamma …. Ora però per il poco che mi resta da vivere voglio divertirmi… con buona pace di mio figlio che mi crede una vecchia stupida”
Io accesi la canna , fumammo e bevemmo il whisky , con lei che non mi staccava gli occhi di dosso, la “rimproverai” sul fatto che aveva saltato il giro e lei come se nulla fosse poggiò le sue labbra sulle mie facendomi aspirare il fumo , fui io il primo a infilare la lingua nella sua bocca, inizialmente pensai che avessi osato troppo visto che si era irrigidita , ma dopo qualche secondo anche lei iniziò a darsi da fare e limonammo come adolescenti , la presi letteralmente di peso per portarla in camera da letto , li fece scivolare il vestito mostrando il suo corpo completamente nudo , un cespuglio rigoglioso si stagliava tra le sue gambe, mi spogliai anche io e la raggiunsi sul letto, iniziai a leccarla e baciarla mentre lei mi stringeva le spalle, arrivato tra le sue gambe iniziai a darmi da fare , io fino a quel momento pensavo che la vagina di una persona in la con gli anni fosse una sorta di vecchio calzino usato, largo e puzzolente, ma dovetti ricredermi, mi gustai quella bellissima vagina dolce e profumata come un frutto maturo completamente staccato dalla realtà,era inebriante , fu lei a risvegliarmi dicendomi che era il momento di mettere da parte la lingua e di usare altro, le sollevai le gambe e con molta delicatezza lo infilai , era cosi esile che avevo paura di romperla , lei mi incitò a darmi da fare con più forza e cosi aumentai il ritmo …. Esile ? Anziana? Si certo come no,sembrava una biscia, era lei a scopare me , dirigeva la situazione dettando il ritmo senza dire una parola, solo muovendo il suo corpo.
Si mise a novanta allargandosi con le mani , io presi più confidenza e la montai senza pietà, la sentivo ansimare ad ogni colpo , sentivo le sue ossa , quando inarcò la schiena le afferrai le spalle per dare più forza ai miei colpi , la sua voce diventó più rauca , mi urló “ spaccami tutta ragazzo “
Io continuai a pompare chiudendo gli occhi e trovando un ritmo costante , quando fui lì per li per arrivare mi bloccò, strinse le gambe il più possibile tenendomi bloccato dentro di lei , io mi svuotai con lei che mi incitava a liberarmi ,di riempirla , iniziò poi a muoversi ondeggiando con sedere come o voler spalmare dentro di sé ogni goccia, quando ci staccammo mi tiró a se e rimanemmo senza dire nulla.
Dopo qualche minuto mi disse “ vedrai che tempo una settimana ti renderò un amante perfetto, sei un po’ acerbo “
Io la guardai e con una vocina infantile le dissi “ sì signora maestra”
Mi ordino di fare una canna e di portare la bottiglia, passammo la notte fumando bevendo e trombando e cosi fù per i mesi successivi, fino a quando non partii per il primo turno in Iraq , che per la cronaca quasi saltò per via delle canne che mi facevo con lei , so solo io le magie che dovetti fare per non essere beccato all’antidoping .
Al mio ritorno ci siamo frequentati ancora ma sempre più raramente perché tra le missioni all’estero e il fatto che mi ero trasferito a Roma era difficile se non impossibile andare a trovarla.
È morta quasi novantenne qualche anno fa’ , ancora oggi non le faccio mai mancare i fiori al cimitero , la ricorderò sempre come una delle persone più belle che io abbia conosciuto
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mia sorella è molto peggio di meracconto sucessivo
Pasquetta: Clara
Commenti dei lettori al racconto erotico