Pasquetta: Miki

di
genere
saffico

Quando Clara finì il suo racconto Miki volle raccontare il suo.


-io vi racconterò della signora Cristina.
Un pomeriggio d’estate di due anni fa arrivò in officina una auto…..ne scese a fatica una signora sui cinquant’anni….era signora Immensa e per immensa intendo alta e larga all’inverosimile, , quella fiat 600 scricchiolò in modo inquietante , ad ogni modo si avvicinò a me e chiese di mio padre,io le dissi che mio padre era in ferie ma che l’avrei aiutata volentieri io.

Lei mi indicò la macchina
“Quando schiaccio la frizione cinguetta “

Mi grattai la testa cercando di capire se avesse bevuto o se fosse matta , andai al posto di guida e avviai l’auto , dopo pochi secondi individuai il problema.

“Signora qui si sta per rompere il cuscinetto della frizione”
Lei non avendo la minima idea di cosa stessi parlando mi liquidó subito dicendomi.
“Quanto tempo è quanti soldi “

Le dissi che il primo posto libero sarebbe stato dopo due giorni e che indicativamente le sarebbe costato sui 250/300€ , le consigliai di evitare di usarla perché poteva lasciarla a piedi in qualsiasi momento , la signora tirò giù un bastemmione pittoresco e rassegnata mi lasciò le chiavi .

“Quando questo canchero di macchina è pronto chiamami ,io nel frattempo cercherò di arrangiarmi “



Quella signora , nonostante l’aspetto un po’ inquietante mi era simpatica e cosi una volta preso il numero di telefono e il nome le dissi che avrei fatto il prima possibile.
Due giorni dopo la richiamai per dirle che l’auto era pronta e che poteva passare quando voleva a ritirarla, comparve dopo qualche ora e dopo aver saldato il conto mi mise in mano una lattina di coca cola fresca.
“Mi sono permessa di portarti qualcosa di fresco ragazza , con questo caldo”

L’accento romagnolo e il gesto così semplice ma gentile mi fece sorridere e messa da parte la professionalità che avrei dovuto tenere le diedi in piccolo abbraccio , dicendo che non avrebbe dovuto disturbarsi, fu come abbracciare un immenso budino, odorava di vaniglia o qualcosa del genere, comunque la signora andò via contentissima per il trattamento ricevuto.
Dopo un giorno ricomparve di nuovo, quando la vidi pensai a qualche problema sul lavoro appena fatto , mi avvicinai aiutandola a scendere dall’auto, questa volta il problema era l’acqua del tergicristallo, riempita la vaschetta e dicendole che non mi doveva nulla mi mise in mano la solita lattina di coca e un pacchetto di caramelle, nuovo abbraccio nuovo grazie signora ecc ecc .

Nei giorni successivi in un modo o nell’altro mi ritrovai ad incontrarla più volte , una volta al bar , l’altra al distributore di benzina , l’altra ancora al supermercato, e ogni volta la confidenza aumentava sempre più, la cosa non mi dispiaceva per niente sia chiaro , anche perché era di una simpatia travolgente
Una sera ero in un club per una serata bisex con un amico gay e ad un certo punto mi ritrovai la signora Cristina , seduta su un divano vicino al bar , quando mi vide mostrò un sorriso a cinquantadue denti e mi fece avvicinare, si alzò in piedi e dopo avermi poggiato le sue manone sulle spalle mi presentò ai suoi “amici di tavolo “
un ragazzo che già conoscevo e che sostanzialmente è un gigolò e una donna sui quaranta, una di quelle tutte sofisticate con la faccia di zitella repressa in carriera, parla che ti parla e bevi che ti bevi io e la signora Cristina diventammo le star della serata, rompeva le palle a tutti peggio di me.
Verso le due di notte il mio amico mi chiese se per me fosse un problema ritornare a casa da sola in taxi perché aveva trovato un ragazzo e voleva andare a divertirsi , sentendo questo lei si intromise e disse che mi avrebbe accompagnato .
Alle cinque il locale stava per chiudere e cosi ci avviammo , lungo il tragitto …diciamo che stetti al gioco e quando mi propose la centesima coca fresca su da lei accettai , più curiosa che eccitata , era palese che ci stesse provando , bastava solo una mia mossa e la situazione sarebbe degenerata, salite su le chiesi se volesse una mano a togliere il vestito, lei ringraziò e tirò su i capelli esponendo la cerniera dietro, l’afferrai la zip e scesi lentamente stando bene attenta a solleticarle la schiena con il dito , il sospiro e la pelle d’oca fu il segno del suo gradimento, fece scivolare il vestito e vidi con stupore che non indossava intimo, sotto era completamente nuda , quella donna per quanto in forte sovrappeso aveva il suo fascino, anzi non mi vergogno a dirlo era più sensuale di molte donne per così dire “ normali”.
Lei si voltò e la squadrai dalla testa ai piedi , mai visto un seno così grande, mi tirò a se , io mi sollevai in punta di piedi e la baciai .
La presi per mano la feci sedere sul divano e mi misi seduta a cavalcioni sulle sue gambe,continuammo a baciarci , era morbida e profumata i suoi seni sembrano dei mega cuscini, ci affondai la testa, lei inarcò la testa e mi abbracciò facendomi scendere lentamente, ad un certo punto mi misi a terra in ginocchio ed iniziai a baciarle dai piedi, quando arrivai alle cosce lei le spalancò, io mi spogliai pronta a tuffarmi li in mezzo ma vedendomi nuda e con i capezzoli dritti mi tirò a se , iniziò a ciucciarmi e a leccarmi tutta “ wow pensai che passione “ , mi prese per mano e andammo in camera ,il letto era gigantesco, lì iniziammo a fare sul serio, quando si stese mi fece segno di avvicinarmi, ricominciammo tutto da capo ma questa volta quando arrivai alla sua vagina, iniziai a leccarla , il suo clitoride sembrava un minuscolo pene , lo divorai infilando senza il minimo sforzo quattro dita , lei ansimava muovendo i suoi seni, arrivò dopo cinque minuti fradicia, quando tirai fuori la testa avevo il viso zuppo ,era come se avessi bevuto direttamente da un secchio.
“Apri quel cassetto tesoro “
Tirai fuori uno strap grosso come una lattina di redbull e lungo come il mio avambraccio, lo indossai e ricominciai, fu un impresa titanica, la montai per trenta minuti , arrivò altre tre volte, il letto era zuppo di umori e sudore , la mole non aiutava e la fatica che feci mi aveva stremato.
Quando sganciai lo strap mi tirò a se e fattami sedere sul suo viso iniziò a leccarmela , mi puntellai sulle sue tette e mi godetti una delle leccate più belle che abbia ricevuto,fu instancabile , ad un certo punto le dissi basta ti prego non la sento più, lei che fino a quel momento non aveva usato le dita me ne infilò due , le ruotò e ricominciò a leccare , e…. Li successe una cosa che non mi sarei immaginata, la mia vescica decise di fare di testa sua , senza sentire neanche lo stimolo mi svuotai su di lei che si gustò quella pioggia dorata come il miglior vino al mondo , le gambe mi cedettero e mi ritrovai seduta di peso sul suo viso senza avere la capacità di sollevarmi, lei continuò a leccare e succhiare imperterrita , mi misi la mano in bocca cacciando un urlo soffocato
Quando smise mi afflosciai su di lei come un sacco vuoto , mi sentivo paralizzata , sembrava di stare su un materasso ad acqua, mi accarezzava i capelli ormai zuppi e attaccati sulla fronte .
Ci addormentammo e dormimmo fino a mezzogiorno, fummo svegliate dal rumore dei lavori in strada , rifacemmo ancora sesso e dopo mangiato lo rifacemmo ancora .
Continuammo a vederci almeno una volta a settimana per un annetto, poi si è trasferita nel comasco perché ha conosciuto un uomo suo coetaneo , ma ogni tanto quando è sola vado a trovarla…..
scritto il
2024-04-23
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