Vera, il covid, la vita 2

di
genere
corna

... Il racconto era stato preciso ma qualcosa non quadrava. - scusa, Vera, nel video che ho visto io non ti limitavi a segarlo ma ricordo di avertelo visto leccare... - certo rispose per chi mi hai presa? Mario ha fatto quel video maledetto dopo qualche seduta. Le prime volte ridevamo di quei coglioni, ricordi? E non succedeva niente. Ma tu mi conosci, mi ricordava mio nonno, era triste, solo e dolce e questo mi ha fatto fare degli errori imperdonabili, nel dirlo aveva iniziato a piangere.
Le strinsi le mani e poi le dissi : - intuisco che allora, forse, non si è trattato solo di qualche sega o leccata, vero? - abbassò gli occhi e ritraendo le mani sospirò. Poi mi guardò di nuovo e ricomincio' a raccontare : - Mario era l'unico che aveva quell'approccio con me. Con il passare del tempo le cose avevano preso una piega strana. Il suo pisello mi faceva battere il cuore e lui lo aveva capito. Così aveva cominciato, sempre da seduto, ad allungare il piede libero e lo infilava tra le mie cosce. Ogni volta che andavo, uno step in più. Non era un santo, era un vecchio satiro ed io ero troppo coinvolta. Con il suo pollicione ben pulito aveva cominciato a scoparmi la fica. Mi faceva godere, lo ammetto. Sembrava voler entrare con tutto il piede. Poi un giorno, guardandomi con le gambe aperte e gli occhi socchiusi, mentre venivo scopata dal suo piede, mi disse - lavami il cazzo e bacialo. - il tono non era dimesso, era un ordine.
Spostai il catino e sedendo di fronte a lui spostai le mutande. Il solito brutto odore, pensai. Presi la spugna e iniziai il lavaggio. Palle, buco del culo, tutto insomma. Sembravo una badante. Poi cominciai a leccarlo, era morbido, profumato e grande. Mi teneva la testa fra le sue gambe ansimando. Lo presi in bocca e pompai . Sentivo piccole scosse attraversare quel cazzone ma non riusciva ad indurirsi poi aveva cominciato a venire. Tremava tutto e ho creduto che stesse crepando, invece sborro'. Non era tanta roba e aveva sporcato la sua gamba. Con tono duro, da padrone, mi aveva ordinato di pulire tutto con la lingua. Lo feci ma intanto avevo deciso che Mario avrebbe dovuto cambiare pedicure.
Nei giorni successivi non rispondevo alle richieste di appuntamento che mi mandava. Così, un giorno, mi mandò un video su WhatsApp, forse quello che hai visto anche tu, con una didascalia " i miei amici apprezzeranno 😘"
Gli telefonai subito, aggredendolo e minacciandolo . Lui, serio mi disse :- credi di essere nella posizione di minacciare un povero vecchio di cui, forse ti sei anche approfittata ? - mi lasciò senza parole, forse aveva ragione. Avrei dovuto confessartelo ma presi tempo sperando che la divulgazione del video fosse solo un tentativo disperato.
Sono passati diversi giorni e, pur non dimenticandomi l'accaduto, avevo ripreso il mio giro.
Un pomeriggio mi sono recata a casa di due anziani coniugi a cui dovevo togliere i calli. La signora era in fase di demenza avanzata mentre il marito sembrava in buona forma seppure ultraottantenne.
Mentre finivo il lavoro arrivò il figlio, un uomo sulla cinquantina panciuto e senza capelli. Mentre sistemavo le mie cose si avvicinò per darmi i sessanta euro del lavoro. Teneva sulla stessa mano dei soldi, un telefonino con su un frame di un video. Ero io con la cappella di Mario fra i denti. Mi alzai di scatto e lo fissai. Lui rise e poi a bassa voce mi disse:- me lo ha dato zio Mario, è solo uno dei tanti e mi ha detto di farne ciò che voglio - cancellali! Gli intimai. Lui mi prese per un braccio e mi disse a bassa voce :- forse sei stupida, non capisci? Io voglio qualcosa in cambio, altrimenti entrano nella Playlist dei migliori video del paese - poi prendendomi sotto braccio mi chiese di salutare i suoi e mi portò sulle scale chiudendosi la porta alle spalle. Eravamo soli lui cominciò a squadrarmi, poi fece delle richieste: - Signora Vera, mettiamola così, io terrò per me quei video, in cambio tu, di tanto in tanto mi fai qualche regalino. Per la tua tranquillità non è un gran prezzo, non credi? - senza aspettare che io rispondessi mi fece scendere le scale fin sotto alle cantine poi sempre in silenzio tiro' fuori il cazzo. Mi sentivo in trappola, volevo dargli un ceffone ma mentre lo pensavo fece partire un video. Si intravedeva la mia faccia e, in primo piano la mia fica squassata dal piede di Mario. Mi piegai e lo presi in mano, era duro e violaceo. Lui spinse il bacino verso di me, allora, sperando di finirla al più presto lo presi in bocca. Vibrava violentemente, chissà quanto volte ci aveva pensato. Sborro' quasi subito ma non come Mario. Almeno cinque fiotti, violenti che mi costrinse a mandare giù. Mi mandò via senza una parola, uscii dal portone e.... Volevo morire. -
Ho la sensazione che sia successo qualcosa di grave, giusto? Avevi detto di non aver scopato ma non è così, vero?... Continua
scritto il
2024-07-01
2 . 6 K
visite
2 0
voti
valutazione
6.1
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.