Vera, il covid, la vita 3
di
Carcassone
genere
tradimenti
Il racconto di Vera, seppure lacunoso, mi aveva fatto male. Dovevo approfondire, me lo meritavo. Io sono stato sempre fedele e il nostro fare sesso mi era sembrato sempre soddisfacente per entrambi.
Negli ultimi anni usavamo qualche fantasia per tenere accesa la fiamma ma era, in fondo, un percorso comune a molte coppie che non vogliono perdersi.
Mi rifeci sotto, forse anche bruscamente, e la costrinsi a ricordare bene, non volevo perderla ma se avessi sentito la fiducia scemare non avremmo avuto tante opzioni.
Eravamo sdraiati, nel letto, le dissi :- ho bisogno di capire, per favore spiegami bene cosa è successo. Lei punto'i gomiti e si mise a sedere, posò il libro e tolse gli occhiali, poi guardando un punto fisso nella semi oscurità cominciò a parlare. - l'inizio, anche se te l'ho già spiegato, te lo ripeterò.
Il signor Mario è stato uno dei primi clienti che ho avuto qui. Ero stata contattata dalla sua badante che aveva avuto il numero Dio solo sa, come.
Era un vecchietto silenzioso ma molto educato. Le prime sedute le passammo quasi in silenzio, con la badante che gironzolava sbuffando.
Poi, un giorno, la badante si assento' dicendo che approfittavo di me per fare delle commissioni.
Fu in quei momenti che Mario cominciò ad aprirsi con me. Raccontava della sua povera moglie morta e della solitudine che lo stava piegando. Ci vedevo mio nonno, i suoi occhi languidi, tristi. Così cominciai a cercare il modo di consolarlo. Mi aveva coinvolto emotivamente e la mia presenza sembrava fargli bene.
Tra il primo episodio e l'ultimo, che ti ho raccontati ce ne sono almeno altri sei o sette.
Aveva la faccia in estasi quando gli massaggiavo i coglioni e quel cazzone che funzionava poco. Giuro che non mi sembrava una cosa troppo sporca.
Così, dopo qualche riluttanza mi ero trovata a farlo divertire con il piede sul mio sesso, all'inizio attraverso le mutande.
Il giorno che mi chiese di mostrargliela mi fece arrossire ma aveva quello sguardo... Così tolsi le mutande e, mentre lavoravo il piede sinistro lui aveva cominciato a farsi strada con il destro. Il pollice mi trovò bagnata e ne fu sorpreso, come me. Mi scopava con il pollice e poi con due o tre dita.
Mi fece godere, sapeva farlo bene. Mi chiese in cambio un piccolo bacio al suo vecchio l'uccello, ultimamente solo accarezzato. Quando lo toccai con le labbra, avvertii la sensazione dello sbaglio che stavo facendo verso di te.
Ma ero in ballo così lo baciai e lo leccai fino a farlo venire nella bacinella.
Le volte successive cercavo il suo piede che mi slargava ma mi dava un piacere immenso. Io mi sdebitavo con pompini che non arrivavano mai a conclusione, e con gocce di sborra che piano affondavano nell'acqua sporca.
Poi un giorno Mario si è trasformato e mi ha costretto a fare cose che non volevo. Quel giorno ho pensato che ero andata già troppo oltre e che doveva finire lì. -
Rimase in silenzio. Io volevo abbracciarla ma non ce la facevo, ero arrabbiato.
Respirai profondamente e tornai alla carica - Va bene, allora... Non ci sei andata più, poi hai ricevuto quel video e poi ancora il ricatto del nipote del vecchio a cui hai dovuto succhiare l'uccello. Già questo è un po troppo per me, ma non è finita qua, vero?- purtroppo no - replico' Vera a voce bassa. Poi continuò, - ma tu lo vuoi sapere davvero? - si - dissi.
-quello che è successo poi, io l'ho subito. Non ti ho chiesto aiuto, sbagliando. Te lo racconto? Sei sicuro? - annuii a testa bassa e, dopo qualche secondo Vera riprese il racconto... Continua
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Negli ultimi anni usavamo qualche fantasia per tenere accesa la fiamma ma era, in fondo, un percorso comune a molte coppie che non vogliono perdersi.
Mi rifeci sotto, forse anche bruscamente, e la costrinsi a ricordare bene, non volevo perderla ma se avessi sentito la fiducia scemare non avremmo avuto tante opzioni.
Eravamo sdraiati, nel letto, le dissi :- ho bisogno di capire, per favore spiegami bene cosa è successo. Lei punto'i gomiti e si mise a sedere, posò il libro e tolse gli occhiali, poi guardando un punto fisso nella semi oscurità cominciò a parlare. - l'inizio, anche se te l'ho già spiegato, te lo ripeterò.
Il signor Mario è stato uno dei primi clienti che ho avuto qui. Ero stata contattata dalla sua badante che aveva avuto il numero Dio solo sa, come.
Era un vecchietto silenzioso ma molto educato. Le prime sedute le passammo quasi in silenzio, con la badante che gironzolava sbuffando.
Poi, un giorno, la badante si assento' dicendo che approfittavo di me per fare delle commissioni.
Fu in quei momenti che Mario cominciò ad aprirsi con me. Raccontava della sua povera moglie morta e della solitudine che lo stava piegando. Ci vedevo mio nonno, i suoi occhi languidi, tristi. Così cominciai a cercare il modo di consolarlo. Mi aveva coinvolto emotivamente e la mia presenza sembrava fargli bene.
Tra il primo episodio e l'ultimo, che ti ho raccontati ce ne sono almeno altri sei o sette.
Aveva la faccia in estasi quando gli massaggiavo i coglioni e quel cazzone che funzionava poco. Giuro che non mi sembrava una cosa troppo sporca.
Così, dopo qualche riluttanza mi ero trovata a farlo divertire con il piede sul mio sesso, all'inizio attraverso le mutande.
Il giorno che mi chiese di mostrargliela mi fece arrossire ma aveva quello sguardo... Così tolsi le mutande e, mentre lavoravo il piede sinistro lui aveva cominciato a farsi strada con il destro. Il pollice mi trovò bagnata e ne fu sorpreso, come me. Mi scopava con il pollice e poi con due o tre dita.
Mi fece godere, sapeva farlo bene. Mi chiese in cambio un piccolo bacio al suo vecchio l'uccello, ultimamente solo accarezzato. Quando lo toccai con le labbra, avvertii la sensazione dello sbaglio che stavo facendo verso di te.
Ma ero in ballo così lo baciai e lo leccai fino a farlo venire nella bacinella.
Le volte successive cercavo il suo piede che mi slargava ma mi dava un piacere immenso. Io mi sdebitavo con pompini che non arrivavano mai a conclusione, e con gocce di sborra che piano affondavano nell'acqua sporca.
Poi un giorno Mario si è trasformato e mi ha costretto a fare cose che non volevo. Quel giorno ho pensato che ero andata già troppo oltre e che doveva finire lì. -
Rimase in silenzio. Io volevo abbracciarla ma non ce la facevo, ero arrabbiato.
Respirai profondamente e tornai alla carica - Va bene, allora... Non ci sei andata più, poi hai ricevuto quel video e poi ancora il ricatto del nipote del vecchio a cui hai dovuto succhiare l'uccello. Già questo è un po troppo per me, ma non è finita qua, vero?- purtroppo no - replico' Vera a voce bassa. Poi continuò, - ma tu lo vuoi sapere davvero? - si - dissi.
-quello che è successo poi, io l'ho subito. Non ti ho chiesto aiuto, sbagliando. Te lo racconto? Sei sicuro? - annuii a testa bassa e, dopo qualche secondo Vera riprese il racconto... Continua
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