L'iniziazione
di
Vixen
genere
fantascienza
Laura guardò fuori dalla finestra: la luna stava per sorgere, il suo momento stava per giungere: adesso aveva diciotto anni, erano passati quattro anni da quando aveva chiesto di diventare novizia, si era impegnata al massimo… e adesso era pronta per l'iniziazione, per la sua nuova vita.
Guardò la stanza dove si trovava, le spoglie mura di pietra le ricordavano che era la stanza dove sarebbe avvenuta la purificazione. Era già un pezzo che aspettava, la vasca di pietra al centro della stanza aspettava solo di essere riempita… finalmente sentì un rumore fuori dalla porta: stavano arrivando.
La porta si aprì, entrarono alcune delle novizie, che fino a pochi giorni prima avevano diviso il tempo con lei, ma quella sera erano lì per aiutarla a purificarsi, come lei aveva fatto prima con altre consorelle. Entrarono senza dire una parola, solo Sonia le rivolse un timido sorriso, probabilmente sarebbe stata la prossima a lasciare il noviziato. Sistemarono alcune candele profumate nella stanza, la loro luce illuminò le pareti, uscirono in silenzio come erano entrate; subito dopo, entrarono altre novizie, queste portavano grandi caraffe colme dell'acqua della sorgente sotterranea del castello… la sorgente era iscritta in un antichissimo pentacolo; si narra che fosse là da prima che costruissero il castello. Le novizie si succedettero, fino a ché la vasca di pietra fu riempita.
A quel punto entrò una delle consorelle assieme ad altre due novizie, una delle due era Sonia. Laura fu sollevata nel vedere una faccia amica: erano tre anni che dividevano i loro studi e i loro segreti…
- Bene, Laura, il tempo sta giungendo… portiamo a termine il rito di purificazione, e dopo sarai pronta per l'iniziazione.
Sonia e l'altra novizia si avvicinarono a lei, le loro mani slacciarono i legacci che tenevano la tunica che indossava, che scivolò a terra silenziosamente. Il corpo di Laura apparve nella sua nudità: i suoi seni non erano piccoli, ma sodi; la vita sottile si allargava sui fianchi, creando una morbida rotondità. Le due ragazze la fecero entrare dentro la grande vasca, Laura rabbrividì al contatto con l'acqua gelata; le due ragazze fecero scivolare a terra le loro tuniche rimanendo nude anch'esse, ed entrarono in acqua assieme a lei.
Presero due morbide spugne iniziando a lavarla; il loro tocco era piacevole, le loro mani passavano su tutto il suo corpo. Sonia indugiò a carezzare il suo sesso, Laura ricordò le carezze che si erano scambiate in quegli anni; si girò verso di lei sorridendole, avrebbe voluto baciarla, ma il rituale non lo permetteva. Si trattenne.
Finalmente la fecero uscire, il suo corpo venne frizionato con morbidi asciugamani. Quando fu asciutta, legarono i suoi capelli biondi in una lunga treccia.
Un'altra ragazza entrò nella stanza; portava la bianca veste che Laura avrebbe dovuto indossare per il rito. Le ragazze la vestirono con cura; adesso era pronta.
- Come ti senti, Laura?
La sorella percepiva il suo nervosismo.
- Bene…! Aspettavo questo momento da quattro anni, ma adesso ho paura…
- È normale, tutte noi abbiamo avuto paura… è una prova che spesso ha generato morte, ma sono sicura che tu la supererai senza difficoltà. Adesso devi solo attendere che ti chiamino…
Uscirono tutte, lasciandola nuovamente sola. Guardò le candele, si erano consumate per metà; fuori dalla finestra la luna splendeva già alta nel cielo… luna piena, la luna perfetta per il rito.
Quanto tempo stette ad aspettare… il tempo le sembrava essersi fermato. Dopo molto la porta si aprì nuovamente, la consorella di poco prima riapparse.
- È l'ora. Andiamo!
Laura uscì piano dalla porta, due novizie la precedevano tenendo due candele accese in mano. Scesero piano le scale, uscirono nel cortile; due file di novizie, con una candela accesa ciascuna, indicavano la strada che doveva percorrere. Sempre preceduta dalla due ragazze iniziò a percorre il lungo corridoio, ad ogni passò si sentiva sempre più nervosa.
Finalmente uscì dal castello. Le novizie erano rimaste dentro, due sorelle le vennero incontro… i loro volti erano celati, il cappuccio del loro mantello creava un cono d'ombra che impediva di vedere i loro visi. Anche loro avevano le candele accese.
Adesso l'avrebbero scortata loro. Il loro passo era lento. Erano entrate nel bosco di querce e frassini, il luogo sacro vietato alle novizie; era la prima volta che ci entrava, una grande emozione la pervase. Percorsero circa un centinaio di metri, poi cominciarono a incontrare altre consorelle, anche i loro volti erano celati dai cappucci; man mano che passavano, silenziosamente si univano a loro creando una processione spettrale. Laura non si era mai resa conto che le sorelle fossero così tante, o forse era la sua immaginazione a moltiplicarne il numero.
La processione proseguì lenta fino al centro del bosco sacro, dove gli alberi lasciavano spazio a una radura. Al centro, una grande pietra piatta formava un rozzo altare. Laura si fermò davanti alla pietra, e le sorelle si distribuirono creando un cerchi di luce intorno a lei.
Finalmente Laura avrebbe conosciuto l'Officiante, l'uomo che l'avrebbe guidata nel suo passaggio, chiedendosi se sapesse cosa comportava. Mentre aspettava, i suoi pensieri la riportavano a prima che diventasse novizia: aveva sempre pensato che la sua verginità sarebbe stata un dono per il ragazzo che avrebbe amato… invece adesso era diventata il sigillo da togliere per diventare una sorella. Le dispiaceva di non aver potuto scegliere chi sarebbe stato l'Officiante, ma tutte le avevano detto che era meglio così: raramente una sorella rivedeva l'Officiante della sua cerimonia, non sapere chi sarebbe stato avrebbe reso le cose meno difficili.
Le sorelle avevano iniziato ad intonare un canto lieve, quasi un brusìo… i sensi di Laura cominciavano ad infiammarsi; i canali dei suoi chakra, non ancora aperti, reagivano al suono facevano quasi male. Una sorella si avvicinò a lei, slacciando la sua tunica; il suo corpo nudo, illuminato dalla luna, apparve nel suo splendore adolescenziale, il canto si insinuava sempre più nella sua testa… adesso sentiva un grande calore crescere dentro di lei, il suo sesso le sembrava prendere fuoco, perché l'Officiante non era ancora arrivato; si trattenne dal portare una mano in mezzo alle gambe per tormentarsi furiosamente, ma la sua eccitazione era tradita dalle sue cosce che si strofinavano piano. La sorella la fece sdraiare sull'altare; il contatto con la pietra fredda non fece calare la sua eccitazione, anzi, sentiva i suoi umori colarle dalla vagina e scendere fino al suo buchino, perché il canto non smetteva… e intanto la sua eccitazione continuava a salire.
Il cerchio delle sorelle si aprì, lasciando passare un'alta figura incappucciata. Laura capì che l'Officiante era arrivato: strinse le gambe per cercare sollievo alla sua eccitazione, la testa le ronzava, il suo respiro era affannoso, sentiva i suoi capezzoli duri, quasi ne avvertiva la consistenza…!
Finalmente l'Officiante fu davanti a lei. La sorella che aveva spogliato Laura gli slacciò la tunica, facendolo rimanere nudo. Laura fu delusa: si aspettava che il suo sesso fosse già duro e pronto a entrare dentro di lei… cosa aspettava?
La mano della sorella si strinse intorno al pene dell'Officiante, iniziando una lenta sega; Laura la guardò con astio: come si permetteva, quello era suo… avrebbe voluto stringerlo tra le mani, sentirne la consistenza nella bocca, prepararlo per entrare dentro di lei… invece le toccava guardare.
La sorella si era chinata davanti all'Officiante, la sua lingua aveva iniziato a scorrere sull'asta che iniziava ad indurirsi. Laura poteva vedere il cazzo riservato a lei sparire dentro la sua bocca, le sue guance incavarsi quando succhiava… le sembrava che la stessero torturando: il dolore alla testa si faceva sempre più forte, la sorella muoveva la sua testa veloce sul cazzo, facendoselo arrivare quasi fino in gola… a Laura sembrava una tortura vederla e non potersi muovere, non poter partecipare.
Finalmente la sorella tirò fuori dalla sua bocca il cazzo dell'Officiante… adesso era dritto e duro, lucido della sua saliva. La luce delle candele creava strane ombre.
Alla fine lui si avvicinò a Laura; lei allargò le gambe porgendo il bacino, bruciava dal desiderio, non vedeva l'ora di sentirlo dentro.
Il canto aumento di intensità. L'Officiante prese le gambe di Laura tenendole spalancate, il suo cazzo si avvicinò alla sua fessura, si insinuò piano… stette fermo un attimo; poi, con un colpo secco, entrò dentro di lei.
Laura sentì il suo imene lacerarsi: non sentì alcun male, il dolore alla testa sparì come d'incanto, migliaia di colori le si pararono davanti agli occhi, la sensazione di piacere che le dava la penetrazione si fondeva con la consapevolezza che andava acquisendo. L'uomo iniziò a muoversi dentro di lei, il calore del suo cazzo si confondeva con il calore che le bruciava dentro, ad ogni affondo dentro di lei, le sembrava che i suoi sensi si amplificassero… adesso vedeva chiaramente i suoi chakra aprirsi, ogni spinta che affondava in lei ne apriva uno, ogni canale che si apriva le provocava sensazioni di piacere; le sue gambe si strinsero attorno all'uomo, attirandolo a sé: voleva sentirlo sempre più a fondo, la sua mano corse a solleticare il suo clitoride, il piacere si faceva strada dentro di lei, il suo respiro era sempre più affannoso. Aprì gli occhi per vedere il suo Officiante: i suoi occhi furono appannati da una luce azzurra, lei e l'uomo erano avvolti da un grande fuoco azzurro che sembrava volerli consumare… l'uomo sembrava non accorgersene, i suoi colpi si facevano sempre più veloci, Laura sentiva che il calore sul suo corpo si faceva sempre più grande.
Un affondo più forte ruppe la diga… un piacere mai provato partì dalla sua vagina, raggiungendo veloce il suo cervello, Laura sentì tutto il suo corpo sussultare per l'orgasmo intenso che stava provando, le fiamme che l'avvolgevano si fecero più alte… nel mezzo del suo piacere le parve di sentire un urlo: sentì il corpo dell'Officiante uscire da dentro di lei, le sue gambe non riuscirono a trattenerlo, il corpo si accasciò ai piedi dell'altare. Il respiro di Laura era affannoso, il suo corpo cominciava a riprendersi dall'intenso orgasmo avuto.
Laura sentiva che qualcosa dentro di lei era cambiato: i suoi sensi erano più acuti, la sua mente più aperta… con la testa che le girava, si mise a sedere sull'altare.
- Benvenuta, sorella…!
Le parole erano state pronunciate da tutto il cerchio. Una delle consorelle si avvicinò a lei, Laura sentiva ancora la sua fica palpitare dal piacere; nel rialzarsi in piedi vide una figura bruciata rannicchiata a terra: il suo Officiante. I suoi chakra, i canali energetici che adesso erano aperti, avevano liberato nel suo orgasmo una elevata quantità di energia… troppo elevata, tanto da bruciarlo…!
Laura era dispiaciuta… sapeva che raramente un Officiante sopravviveva, ma aveva sperato che il suo fosse uno di quei pochi. Il suo dispiacere però durò poco; tutte le sue sorelle si stavano avvicinando per complimentarsi… un'altra strega era nata!
Guardò la stanza dove si trovava, le spoglie mura di pietra le ricordavano che era la stanza dove sarebbe avvenuta la purificazione. Era già un pezzo che aspettava, la vasca di pietra al centro della stanza aspettava solo di essere riempita… finalmente sentì un rumore fuori dalla porta: stavano arrivando.
La porta si aprì, entrarono alcune delle novizie, che fino a pochi giorni prima avevano diviso il tempo con lei, ma quella sera erano lì per aiutarla a purificarsi, come lei aveva fatto prima con altre consorelle. Entrarono senza dire una parola, solo Sonia le rivolse un timido sorriso, probabilmente sarebbe stata la prossima a lasciare il noviziato. Sistemarono alcune candele profumate nella stanza, la loro luce illuminò le pareti, uscirono in silenzio come erano entrate; subito dopo, entrarono altre novizie, queste portavano grandi caraffe colme dell'acqua della sorgente sotterranea del castello… la sorgente era iscritta in un antichissimo pentacolo; si narra che fosse là da prima che costruissero il castello. Le novizie si succedettero, fino a ché la vasca di pietra fu riempita.
A quel punto entrò una delle consorelle assieme ad altre due novizie, una delle due era Sonia. Laura fu sollevata nel vedere una faccia amica: erano tre anni che dividevano i loro studi e i loro segreti…
- Bene, Laura, il tempo sta giungendo… portiamo a termine il rito di purificazione, e dopo sarai pronta per l'iniziazione.
Sonia e l'altra novizia si avvicinarono a lei, le loro mani slacciarono i legacci che tenevano la tunica che indossava, che scivolò a terra silenziosamente. Il corpo di Laura apparve nella sua nudità: i suoi seni non erano piccoli, ma sodi; la vita sottile si allargava sui fianchi, creando una morbida rotondità. Le due ragazze la fecero entrare dentro la grande vasca, Laura rabbrividì al contatto con l'acqua gelata; le due ragazze fecero scivolare a terra le loro tuniche rimanendo nude anch'esse, ed entrarono in acqua assieme a lei.
Presero due morbide spugne iniziando a lavarla; il loro tocco era piacevole, le loro mani passavano su tutto il suo corpo. Sonia indugiò a carezzare il suo sesso, Laura ricordò le carezze che si erano scambiate in quegli anni; si girò verso di lei sorridendole, avrebbe voluto baciarla, ma il rituale non lo permetteva. Si trattenne.
Finalmente la fecero uscire, il suo corpo venne frizionato con morbidi asciugamani. Quando fu asciutta, legarono i suoi capelli biondi in una lunga treccia.
Un'altra ragazza entrò nella stanza; portava la bianca veste che Laura avrebbe dovuto indossare per il rito. Le ragazze la vestirono con cura; adesso era pronta.
- Come ti senti, Laura?
La sorella percepiva il suo nervosismo.
- Bene…! Aspettavo questo momento da quattro anni, ma adesso ho paura…
- È normale, tutte noi abbiamo avuto paura… è una prova che spesso ha generato morte, ma sono sicura che tu la supererai senza difficoltà. Adesso devi solo attendere che ti chiamino…
Uscirono tutte, lasciandola nuovamente sola. Guardò le candele, si erano consumate per metà; fuori dalla finestra la luna splendeva già alta nel cielo… luna piena, la luna perfetta per il rito.
Quanto tempo stette ad aspettare… il tempo le sembrava essersi fermato. Dopo molto la porta si aprì nuovamente, la consorella di poco prima riapparse.
- È l'ora. Andiamo!
Laura uscì piano dalla porta, due novizie la precedevano tenendo due candele accese in mano. Scesero piano le scale, uscirono nel cortile; due file di novizie, con una candela accesa ciascuna, indicavano la strada che doveva percorrere. Sempre preceduta dalla due ragazze iniziò a percorre il lungo corridoio, ad ogni passò si sentiva sempre più nervosa.
Finalmente uscì dal castello. Le novizie erano rimaste dentro, due sorelle le vennero incontro… i loro volti erano celati, il cappuccio del loro mantello creava un cono d'ombra che impediva di vedere i loro visi. Anche loro avevano le candele accese.
Adesso l'avrebbero scortata loro. Il loro passo era lento. Erano entrate nel bosco di querce e frassini, il luogo sacro vietato alle novizie; era la prima volta che ci entrava, una grande emozione la pervase. Percorsero circa un centinaio di metri, poi cominciarono a incontrare altre consorelle, anche i loro volti erano celati dai cappucci; man mano che passavano, silenziosamente si univano a loro creando una processione spettrale. Laura non si era mai resa conto che le sorelle fossero così tante, o forse era la sua immaginazione a moltiplicarne il numero.
La processione proseguì lenta fino al centro del bosco sacro, dove gli alberi lasciavano spazio a una radura. Al centro, una grande pietra piatta formava un rozzo altare. Laura si fermò davanti alla pietra, e le sorelle si distribuirono creando un cerchi di luce intorno a lei.
Finalmente Laura avrebbe conosciuto l'Officiante, l'uomo che l'avrebbe guidata nel suo passaggio, chiedendosi se sapesse cosa comportava. Mentre aspettava, i suoi pensieri la riportavano a prima che diventasse novizia: aveva sempre pensato che la sua verginità sarebbe stata un dono per il ragazzo che avrebbe amato… invece adesso era diventata il sigillo da togliere per diventare una sorella. Le dispiaceva di non aver potuto scegliere chi sarebbe stato l'Officiante, ma tutte le avevano detto che era meglio così: raramente una sorella rivedeva l'Officiante della sua cerimonia, non sapere chi sarebbe stato avrebbe reso le cose meno difficili.
Le sorelle avevano iniziato ad intonare un canto lieve, quasi un brusìo… i sensi di Laura cominciavano ad infiammarsi; i canali dei suoi chakra, non ancora aperti, reagivano al suono facevano quasi male. Una sorella si avvicinò a lei, slacciando la sua tunica; il suo corpo nudo, illuminato dalla luna, apparve nel suo splendore adolescenziale, il canto si insinuava sempre più nella sua testa… adesso sentiva un grande calore crescere dentro di lei, il suo sesso le sembrava prendere fuoco, perché l'Officiante non era ancora arrivato; si trattenne dal portare una mano in mezzo alle gambe per tormentarsi furiosamente, ma la sua eccitazione era tradita dalle sue cosce che si strofinavano piano. La sorella la fece sdraiare sull'altare; il contatto con la pietra fredda non fece calare la sua eccitazione, anzi, sentiva i suoi umori colarle dalla vagina e scendere fino al suo buchino, perché il canto non smetteva… e intanto la sua eccitazione continuava a salire.
Il cerchio delle sorelle si aprì, lasciando passare un'alta figura incappucciata. Laura capì che l'Officiante era arrivato: strinse le gambe per cercare sollievo alla sua eccitazione, la testa le ronzava, il suo respiro era affannoso, sentiva i suoi capezzoli duri, quasi ne avvertiva la consistenza…!
Finalmente l'Officiante fu davanti a lei. La sorella che aveva spogliato Laura gli slacciò la tunica, facendolo rimanere nudo. Laura fu delusa: si aspettava che il suo sesso fosse già duro e pronto a entrare dentro di lei… cosa aspettava?
La mano della sorella si strinse intorno al pene dell'Officiante, iniziando una lenta sega; Laura la guardò con astio: come si permetteva, quello era suo… avrebbe voluto stringerlo tra le mani, sentirne la consistenza nella bocca, prepararlo per entrare dentro di lei… invece le toccava guardare.
La sorella si era chinata davanti all'Officiante, la sua lingua aveva iniziato a scorrere sull'asta che iniziava ad indurirsi. Laura poteva vedere il cazzo riservato a lei sparire dentro la sua bocca, le sue guance incavarsi quando succhiava… le sembrava che la stessero torturando: il dolore alla testa si faceva sempre più forte, la sorella muoveva la sua testa veloce sul cazzo, facendoselo arrivare quasi fino in gola… a Laura sembrava una tortura vederla e non potersi muovere, non poter partecipare.
Finalmente la sorella tirò fuori dalla sua bocca il cazzo dell'Officiante… adesso era dritto e duro, lucido della sua saliva. La luce delle candele creava strane ombre.
Alla fine lui si avvicinò a Laura; lei allargò le gambe porgendo il bacino, bruciava dal desiderio, non vedeva l'ora di sentirlo dentro.
Il canto aumento di intensità. L'Officiante prese le gambe di Laura tenendole spalancate, il suo cazzo si avvicinò alla sua fessura, si insinuò piano… stette fermo un attimo; poi, con un colpo secco, entrò dentro di lei.
Laura sentì il suo imene lacerarsi: non sentì alcun male, il dolore alla testa sparì come d'incanto, migliaia di colori le si pararono davanti agli occhi, la sensazione di piacere che le dava la penetrazione si fondeva con la consapevolezza che andava acquisendo. L'uomo iniziò a muoversi dentro di lei, il calore del suo cazzo si confondeva con il calore che le bruciava dentro, ad ogni affondo dentro di lei, le sembrava che i suoi sensi si amplificassero… adesso vedeva chiaramente i suoi chakra aprirsi, ogni spinta che affondava in lei ne apriva uno, ogni canale che si apriva le provocava sensazioni di piacere; le sue gambe si strinsero attorno all'uomo, attirandolo a sé: voleva sentirlo sempre più a fondo, la sua mano corse a solleticare il suo clitoride, il piacere si faceva strada dentro di lei, il suo respiro era sempre più affannoso. Aprì gli occhi per vedere il suo Officiante: i suoi occhi furono appannati da una luce azzurra, lei e l'uomo erano avvolti da un grande fuoco azzurro che sembrava volerli consumare… l'uomo sembrava non accorgersene, i suoi colpi si facevano sempre più veloci, Laura sentiva che il calore sul suo corpo si faceva sempre più grande.
Un affondo più forte ruppe la diga… un piacere mai provato partì dalla sua vagina, raggiungendo veloce il suo cervello, Laura sentì tutto il suo corpo sussultare per l'orgasmo intenso che stava provando, le fiamme che l'avvolgevano si fecero più alte… nel mezzo del suo piacere le parve di sentire un urlo: sentì il corpo dell'Officiante uscire da dentro di lei, le sue gambe non riuscirono a trattenerlo, il corpo si accasciò ai piedi dell'altare. Il respiro di Laura era affannoso, il suo corpo cominciava a riprendersi dall'intenso orgasmo avuto.
Laura sentiva che qualcosa dentro di lei era cambiato: i suoi sensi erano più acuti, la sua mente più aperta… con la testa che le girava, si mise a sedere sull'altare.
- Benvenuta, sorella…!
Le parole erano state pronunciate da tutto il cerchio. Una delle consorelle si avvicinò a lei, Laura sentiva ancora la sua fica palpitare dal piacere; nel rialzarsi in piedi vide una figura bruciata rannicchiata a terra: il suo Officiante. I suoi chakra, i canali energetici che adesso erano aperti, avevano liberato nel suo orgasmo una elevata quantità di energia… troppo elevata, tanto da bruciarlo…!
Laura era dispiaciuta… sapeva che raramente un Officiante sopravviveva, ma aveva sperato che il suo fosse uno di quei pochi. Il suo dispiacere però durò poco; tutte le sue sorelle si stavano avvicinando per complimentarsi… un'altra strega era nata!
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