Villeggianti 4

di
genere
prime esperienze

Quella notte si scateno' un temporale violentissimo. In estate, fra quelle colline era quasi prassi ma questo era stato decisamente fuori misura.
Ci incontrammo all'oratorio, il mattino seguente, consci che quel giorno saremmo dovuti rimanere lì.
Avevamo quasi tutti dormito male per via dei tuoni e le nostre facce erano lo specchio di quella condizione.
Occupammo la parte dello stanzone dell'oratorio più vicina all'uscita e radunammo un po di tavolini a formare un grosso quadrato che riempimmo lungo i suoi lati.
Mimmo aveva preso posto vicino a me e mi teneva la mano. Armando e Ginevra sembravano non conoscersi. Lei seduta accanto alla sorella e ai due caciaroni romani, lui invece seduto al lato opposto chiacchierava con i milanesi e non la degnava di uno sguardo.
Gisella mi fissava con gli occhi che sembravano rassegnati. Sembrava proprio che lo spettacolo pomeridiano sarebbe saltato.
La mattinata trascorse nella noia. Qualcuno cominciò ad uscire al'esterno ma il fango rendeva difficile fare qualsiasi gioco, così, avevamo l'aspetto di giovani puledri al pascolo.
Trovai il modo di appartarmi con Mimmo dietro al casolare e pomiciammo per una mezz'oretta. Ci toccavamo da sopra i vestiti e, per la prima volta, strusciai il suo pisello. Aveva dei Bermuda jeans piuttosto attillati e si vedeva la sua forma nitidamente. Il suo respiro divenne subito affannato e le sue dita si infilarono nelle mie mutandine. Sapeva cosa fare e mi fece venire in un attimo.
Non andammo oltre tampinati dal resto della cricca che continuava a chiamarci e dalle scorribande dei più piccoli che correvano ininterrottamente in ogni direzione come mosche impazzite.
Tornammo nel gruppo e mi accorsi che qualcosa era successo. Ginevra era di nuovo mano nella mano con Armando mentre la sorella di lei, relegata in un angolo, li osservava tentando di incenerire il ragazzo con lo sguardo.
Mi avvicinai a Gisella che ora aveva gli occhi illuminati : - credo proprio che stasera ci sarà lo spettacolo, credo che la sorella di Ginevra sappia cosa sta per succedere e abbia tentato di convincere Ginevra a non fare niente. Quando voi eravate via, Ginevra ha avvicinato Armando e ha preso la sua mano. Lui l'ha guardata e, senza parole ha fatto un sì con la testa seguito dallo stesso movimento della testa di lei. Aveva tutta l'aria di essere una intesa. Se vorrai, passo sotto da te e andiamo insieme al"cinema" - disse sogghignando.
Quella notizia mi aveva stranito, avevo uno strano fremito addosso. Mi sedetti vicino a Mimmo e allungati la mano sul suo cazzo, stringendolo. Lo sentii crescere mentre Mimmo era paonazzo. Non sapevo cosa fare ma lo strofinai un bel po'. Mimmo si alzò improvvisamente e andò in bagno, quando ne uscì aveva le guance rosse e mi fissava.
: - mi hai fatto sborrare addosso - mi disse. Lo guardai senza capire e lui continuo'- avevo il pisello duro da prima e quando lo hai mosso non ho resistito. Adesso devo andare a casa a cambiarmi. Sembrava un rimprovero. Rimasi in silenzio e lo vidi allontanarsi velocemente.
Dopo il riposino pomeridiano indossai una tuta da ginnastica e affacciata al balcone aspettai Gisella.
Arrivo' puntuale, salutai mamma e scesi di corsa. Eravamo eccitate ed allegre. Gisella mi chiese : - ma tu hai mai scopato? - la guardai è risposi vergognosa.. - no - e... Hai mai visto scopare qualcuno? - al mio ripetuto no lei mi guardò negli occhi e ridendo disse : - se sei normale la tua passera inizierà a bussare - questo so cos'è - risposi fiera, Mimmo mi ha fatto scoprire qualcosa - Gisella mi guardò sorpresa poi continuo' - già, ma questo è un altro livello. - è tu, - azzardai - hai mai scopato? - sbotto' a ridere e disse - ma mi hai vista? Io non ho ancora nemmeno baciato un ragazzo. Voi di città siete diversi da noi e quasi non ci considerate. Ma ho visto tante scopate di tutti gli animali che vivono qui e quelle di mio padre con mamma che sono pure quelle, da animali.
Arrivammo alla postazione forse in leggero anticipo, ne approfittammo per trovare posizioni più comode.
Poi, la luce forte improvvisa, ci avvisava che stava per cominciare.
Ginevra indossava una minigonna con scarpe da ginnastica mentre Armando aveva la canottiera e pantaloncini da atletica. Non c'era romanticismo in quella scena, lei lo guardava adorante mentre lui la baciava in bocca come se volesse divorarla.
La spinse delicatamente contro il muro e le abbassò le mutandine. Mirava al sodo. Cominciò ad accarezzarla aumentando sempre la velocità. Ginevra sussulto' travolta all'orgasmo. Pochi attimi dopo era in ginocchio. Davanti al suo viso rosso di vergogna ballava un pisello enorme. Lei sapeva cosa fare, sapeva cosa voleva Armando. Lo prese con una mano e cominciò a strusciarlo in faccia lambendolo con le lingua. Poi tentò di prenderlo in bocca ma lui glielo tolse di mano e, tenendole la testa ferma, cominciò a schiaffeggiata con il cazzo. Le aveva fatto le guance rosse, poi glielo infilo' in bocca. Faceva il solito su e giù ma noi vedevamo meglio la faccia di Ginevra, piena di lacrime e bava.
Poi lui la fermò e le disse : - adesso ti scopo - lei abbassò lo sguardo e poggio' il sedere sulla branda.
Si sdraio' e rimase ferma. Lui si inginocchio' e avvicinò la sua faccia sulla fica di lei. Non vedevamo quello che stava facendo ma doveva essere bello perché Ginevra alzo' la testa, lo guardo' poi mise la testa' indietro e cominciò a mugolare come facevo io ma con più intensità. Ebbe altri due l'orgasmi. Quando lui si tiro' su potemmo vedere la fica di Ginevra. Era pelosa ma tutta fradicia e con le grandi labbra gonfie.
Rimase ferma mentre Armando si toccava il cazzo viola. Lo avvicinò alla fica di Ginevra e poi con la testa scoperta e lucida cominciò ad accarezzare la vagina. Faceva su e giù piano piano. Dalla punta usciva un liquido trasparente.
Fece su e giù diverse volte e ogni volta Ginevra ansimava dì più. Poi cambiò i movimenti. Faceva sempre avanti e indietro strusciando il cazzo sulla fica ma ogni volta che risaliva, la punta cercava il varco e cercava di entrare. Entro' improvvisamente, da traditore, facendo urlare Ginevra. Lui le tenne la mano sulla bocca e rimase immobile. Poi improvvisamente e lentamente iniziò a stantuffare.
Quando ebbe preso il ritmo, Ginevra iniziò a mugolare, prima sommessamente poi, incapace di trattenersi, sempre più forte. Non godeva come me, sembrava fosse una cosa completamente diversa. Ginevra si toccava i seni poi prendeva la faccia di Armando leccandola tutta e sussurrandogli di scoparla più forte.
Quando il ragazzo tiro' fuori il cazzo noi vedemmo un altra fica. Questa era larga, rossa e un po sporca di sangue. Lui poggio' il cazzone gonfio sulla pancia di lei e fece partire quattro o cinque schizzi che le riempirono il petto.
Mi girai verso Gisella e rimasi impietrita. Proprio vicino a me lei si stava torturando la fica godendo in silenzio. La guardai divertita e lei mi fece cenno con le dita che poi mi avrebbe spiegato. Guardammo di nuovo li dentro. Ci eravamo perse qualcosa. Ginevra era seduta ed intenta a leccare il cazzo mezzo floscio di Armando che ordinava: - puliscilo bene, lucidalo. Ti è piaciuto? - Domandò - si - rispose lei convinta. - domani ti farò morire,, verrai? - si- rispose lei continuando a leccare.
Aspettammo che si vestissero e uscissero. Poi con calma uscimmo noi.
Gisella stava diventando una mia amica ed io stavo diventando guardone come lei.
Cominciai a guardarla con occhi diversi, quella sua frase " ma mi hai vista?" mi aveva fatto pensare. Cosa le mancava? Aveva poco seno, si, ma aveva due belle gambe ed era carina di viso benché i capelli fossero brutti, mal tagliati e tenuti male. Mentre ci avviavamo verso casa si scuso' per essersi fatta sorprendere a masturbarsi. : - la volta scorsa avevo resistito ma stavolta non ce l'ho fatta - non preoccuparti - gli dissi - avevo voglia anche io. -
Mi salutò, arrivate sotto casa e guardandola allontanarsi ebbi la sensazione bellissima di aver trovato una amica.... Continua

scritto il
2024-08-17
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