Villeggianti 9
di
Carcassone
genere
prime esperienze
Una volta nello stanzino io andai verso i piedi della branda. A pochi centimetri c'era la finestra del cinema e forse uno spettatore. Mimmo mi raggiunse e mi spinse contro il muro. Infilo'una mano tra le mie cosce e aggancio' l'elastico delle mutande tirandolo verso il basso. Lo aiutai muovendo le gambe e poi le calciai proprio verso la finestra.
Agguanto' la mia fica e cominciò a muovere le sue dita. Non c'era più la gentilezza delle prime volte e sembrava non interessargli più la morbidezza straordinaria delle mie parti basse.
Mi spostò verso la branda facendomi sedere, poi afferro' le mie caviglie sollevandole. Persi l'equilibrio e mi sdraiai mentre lui si era tuffato con il suo bel visetto tra le mie cosce. Non era stato istruito bene o forse, addirittura, stava provando senza sapere. Il risultato fu uno schiacciante quattro a zero per Gisella.
Poi si alzo' in piedi e fece cadere pantaloncini e mutande. Aveva il cazzo duro, con una piccola parte di cappella scoperta. Pensavo fosse il mio turno con la bocca invece si inginocchio' e punto' la cappella sulla fica, tra le labbra, provando piano a farsi strada. Avevo visto Armando strusciare diverse volte il suo mostro sulla fica di Ginevra, e mi ero accorta che sia dalla sua cappella che dalla fica di Ginevra era fuoriuscito un liquido vischioso che, a contatto con il cazzo, rendeva più facile la penetrazione. Ma qui non succedeva. La fica era asciutta e il liquido del suo cazzo era insufficiente.
Continuo' comunque con quell'incedere e sentii la cappella farsi largo in me. Sentivo un forte bruciore ma rimasi immobile. Si lasciò cadere su di me, improvvisamente, sentii come una puntura lì sotto e mi uscì un gremito. Lui si fermò per un secondo poi iniziò a fare su e giù tenendo la sua testa sulla mia spalla. Sbuffava e ansimava e dopo poco sentii un refrigerio improvviso. Il suo cazzo era uscito e aveva scaricato sborra sulla mia pancia.
Rimase in quella posizione diversi minuti. Quando si alzo', il suo pisello sembrava essersi disidratato e la cappella nascosta sotto uno strano ciccetto di pelle raggrinzita.
Finalmente mi guardò in faccia e mi chiese : - ti è piaciuto? - non sapevo cosa rispondere, non avevo goduto nemmeno una volta, ero tutta sporca di sangue e la fica ancora mi bruciava, risposi :- si, certo-.
Sembrava soddisfatto, mi passo' un pacchetto di Tempo e li usai tutti per pulirmi, sembrava non vedere l'ora di andarsene. Mi vestii e rassettai i capelli - sono pronta- sussurrai, lui fece un breve cenno con la testa e apri' la porta. Uscimmo che era ancora giorno. Lui davanti ed io dietro, arrivati vicino casa mia, mi dette un bacio sulla guancia dicendomi: - ci vediamo domani - lo guardai e pensai che non mi piaceva più, anzi, mi infastidiva - certo, a domani - risposi.
Salii su casa e salutai tutti, poi con la scusa che ero tutta sudata mi andai a fare la doccia. Il sangue rappreso vicino alla fica mi faceva impressione e non toccai nemmeno l'interno della mia vagina con le dita. La lavai sfregandoci la spugna avanti e dietro.
Mentre mi asciugavo i capelli venne su uno dei miei fratelli dicendomi che giù, con mamma, c'era Gisella che era venuta a trovarmi.
Uscii dal bagno e dissi a mio fratello di farla salire.
Apri' la mia porta e rimase sull'uscio. Gli feci cenno di entrare e chiudere la porta. Mi misi a sedere sul letto e mi stavo tamponando i capelli quando lei si avvicinò al mio orecchio e sussurro': - sei in debito con me - e perché? - chiesi. - Sono venuta a vedere il film più brutto di sempre - mi scappo' una mezza risata e dissi : - hai ragione, diciamo che gli interpreti non erano all'altezza-
Mi prese la faccia e mi baciò la bocca, questi baci volevo. Risposi a quel grido gridando anche io, poi mamma ci interruppe ed entrò in camera invitando formalmente Gisella a cenare con noi.
Gisella uscì di corsa ad avvisare la madre e dopo quindici minuti era di ritorno con una crostata in mano.... Continua
Agguanto' la mia fica e cominciò a muovere le sue dita. Non c'era più la gentilezza delle prime volte e sembrava non interessargli più la morbidezza straordinaria delle mie parti basse.
Mi spostò verso la branda facendomi sedere, poi afferro' le mie caviglie sollevandole. Persi l'equilibrio e mi sdraiai mentre lui si era tuffato con il suo bel visetto tra le mie cosce. Non era stato istruito bene o forse, addirittura, stava provando senza sapere. Il risultato fu uno schiacciante quattro a zero per Gisella.
Poi si alzo' in piedi e fece cadere pantaloncini e mutande. Aveva il cazzo duro, con una piccola parte di cappella scoperta. Pensavo fosse il mio turno con la bocca invece si inginocchio' e punto' la cappella sulla fica, tra le labbra, provando piano a farsi strada. Avevo visto Armando strusciare diverse volte il suo mostro sulla fica di Ginevra, e mi ero accorta che sia dalla sua cappella che dalla fica di Ginevra era fuoriuscito un liquido vischioso che, a contatto con il cazzo, rendeva più facile la penetrazione. Ma qui non succedeva. La fica era asciutta e il liquido del suo cazzo era insufficiente.
Continuo' comunque con quell'incedere e sentii la cappella farsi largo in me. Sentivo un forte bruciore ma rimasi immobile. Si lasciò cadere su di me, improvvisamente, sentii come una puntura lì sotto e mi uscì un gremito. Lui si fermò per un secondo poi iniziò a fare su e giù tenendo la sua testa sulla mia spalla. Sbuffava e ansimava e dopo poco sentii un refrigerio improvviso. Il suo cazzo era uscito e aveva scaricato sborra sulla mia pancia.
Rimase in quella posizione diversi minuti. Quando si alzo', il suo pisello sembrava essersi disidratato e la cappella nascosta sotto uno strano ciccetto di pelle raggrinzita.
Finalmente mi guardò in faccia e mi chiese : - ti è piaciuto? - non sapevo cosa rispondere, non avevo goduto nemmeno una volta, ero tutta sporca di sangue e la fica ancora mi bruciava, risposi :- si, certo-.
Sembrava soddisfatto, mi passo' un pacchetto di Tempo e li usai tutti per pulirmi, sembrava non vedere l'ora di andarsene. Mi vestii e rassettai i capelli - sono pronta- sussurrai, lui fece un breve cenno con la testa e apri' la porta. Uscimmo che era ancora giorno. Lui davanti ed io dietro, arrivati vicino casa mia, mi dette un bacio sulla guancia dicendomi: - ci vediamo domani - lo guardai e pensai che non mi piaceva più, anzi, mi infastidiva - certo, a domani - risposi.
Salii su casa e salutai tutti, poi con la scusa che ero tutta sudata mi andai a fare la doccia. Il sangue rappreso vicino alla fica mi faceva impressione e non toccai nemmeno l'interno della mia vagina con le dita. La lavai sfregandoci la spugna avanti e dietro.
Mentre mi asciugavo i capelli venne su uno dei miei fratelli dicendomi che giù, con mamma, c'era Gisella che era venuta a trovarmi.
Uscii dal bagno e dissi a mio fratello di farla salire.
Apri' la mia porta e rimase sull'uscio. Gli feci cenno di entrare e chiudere la porta. Mi misi a sedere sul letto e mi stavo tamponando i capelli quando lei si avvicinò al mio orecchio e sussurro': - sei in debito con me - e perché? - chiesi. - Sono venuta a vedere il film più brutto di sempre - mi scappo' una mezza risata e dissi : - hai ragione, diciamo che gli interpreti non erano all'altezza-
Mi prese la faccia e mi baciò la bocca, questi baci volevo. Risposi a quel grido gridando anche io, poi mamma ci interruppe ed entrò in camera invitando formalmente Gisella a cenare con noi.
Gisella uscì di corsa ad avvisare la madre e dopo quindici minuti era di ritorno con una crostata in mano.... Continua
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