Giulia e lo sconosciuto del bus - 4

di
genere
dominazione

La mattina seguente fatica ad alzarsi.
Fin da subito è agitata, il cuore batte forte, non ha voglia di fare colazione e inizia a vagare senza meta per la casa.
Il pranzo mangia svogliatamente, non più abituata a rimanere in casa durante il giorno, mentre il pomeriggio guarda svogliatamente alcuni film dormicchiando svariate volte.
Finalmente è sera, dopo essersi vestita con solo il gonnellino rosso, il top senza spalline rosa e le infradito, freme fissando l’orologio.
Sono le 18 meno due minuti e quasi di corsa, si fionda fuori casa.
L'uomo è già di fronte il cancelletto ad attenderla ed appena sale nell'auto, una sonora risata la fa arrossire.
- Puntualissima! Ottimo! - afferma posandole una mano sulla coscia sinistra.
- Quindi da oggi.... tu vuoi veramente diventare a tutti gli effetti la mia schiavetta a cui piace fare la puttana ? - domanda salendo con la mano fino alla passera nuda, constatando rapidamente quanto sia bagnata.
Giulia è in panico, non riesce a rispondere e nemmeno a guardarlo in volto da quanto imbarazzo prova.
- Riproviamo - esclama prendendola per i capelli e girandole il volto in modo che siano faccia a faccia.
- Puttana! Hai sentito? Da oggi vuoi diventare la mia schiavetta a cui piace tanto il cazzo? - domanda con tono nervoso
Questa volta Giulia riesce a rispondere accennando un rapido assenso con il capo.
- Morettina, voglio sentire la tua voce! - urla con arroganza
- S..Si... Da oggi puoi scoparmi quanto vuoi. - afferma con voce tremante.
Soddisfatto, l'uomo molla la presa dai capelli ed accesa l'auto, partono.

- Quella di oggi sarà la tua prova finale. Se la passi a pieni voti sarai la mia schiavetta a tutti gli effetti, altrimenti, tornata a casa non mi vedrai mai più - spiega sorridente e poi aggiunge - se sarai stata brava, come premio ovviamente avrai ciò che desideri - conclude ridendo
Giulia è turbata e mentre l'auto procede lungo strade a lei sconosciute, non riesce proprio ad immaginarsi cosa le possa capitare tra poco. Infine, dopo 10 minuti circa, l'auto svolta a destra in un centro abitato e percorsi poche centinaia di metri si ferma di fronte una grossa palazzina.
- Prima di entrare, è giusto che ti spieghi cosa sta per succedere - spiega l'uomo spegnendo l'auto.
Con un certo terrore che inizia ad avvolgerla facendola tremare, ascolta attentamente.
- Al secondo piano di questa palazzina abita un mio amico. - introduce facendo una pausa per godere dell'espressione di terrore della ragazza.
- Ogni tanto, di venerdì sera, ossia oggi se non ti ricordi in che giorno vivi, ci troviamo a casa sua con diversi amici per giocare a carte. Voglio che tu, questa sera faccia da cameriera portando da mangiare e bere ogni volta che ti viene richiesto. - spiega per poi attendere un cenno di conferma.
Giulia terrorizzata e con il viso paonazzo riesce rapidamente a rispondere affermativamente con il capo.
- Risponderai solo ai miei ordini e se qualcuno si avvicina o ti tocca, potrà farti cosa vuole, perché sono io che decido e non tu! - conclude con tono misto tra il serio e l'eccitato.
- Ora scendi - ordina aprendo la portiera.
- Eccoti! - esclama l’uomo, giunto a pochi passi dal portone condominiale voltandosi improvvisamente quando vede qualcuno in lontananza.
- Ma è fantastica ! - esclama una voce fuori campo.
Attirata dal commento, anche Giulia si volta e dall'altra parte della strada nota un uomo che a passo svelto la raggiunge.
Quasi senza degnare di sguardo o di saluto alcuno, questo nuovo sconosciuto si fionda su di lei ed una volta abbracciata vigorosamente in vita, la alza da terra per effettuare molteplici piroette.
Giulia è presto scombussolata, spaesata e addirittura agitata da tutta questa "nonchalance" di quest’uomo.
- Ma guarda che spettacolo! Non pensavo fosse così..... tanto.... - afferma voltandosi verso l'altro uomo rimasto in disparte.
- Ti avevo avvertito che ne sarebbe valsa la pena! - risponde raggiungendo a sua volta Giulia.
- Cazzo! Luca! Non credevo riuscissi a convincerla. - domanda liberandola dall’abbraccio solo per poter scendere con le mani a palpare il culo e svelando così nel contempo il nome del suo “sconosciuto” compagno di avventure.
- Le ho promesso che se farà la brava, potrà diventare la mia schiavetta. Questa puttanella, ha tanta voglia di cazzo. - afferma prendendola poi per i capelli e voltato a forza il capo verso il suo sputa ripetutamente colpendola su naso e bocca.
Stretta nella morsa di quei due, Giulia si sente paralizzata e carica di un tipo di eccitazione mai provato prima.
- Vogliamo salire? - domanda Luca per poi staccare quasi a forza la ragazza dalle grinfie dell’altro uomo.
Senza mollare la presa dai capelli, costringe la ragazza a piegare il busto verso il basso, fino a quando con il volto non è all’altezza della patta rigonfia dei pantaloni. In questa scomoda posizione, viene costretta a camminare verso l’entrata della palazzina poco distante, mentre l’altro uomo si gode la vista rimanendo pochi passi più indietro.
L’eccitazione tra le sue gambe continua a crescere mista al timore che qualche passante possa vedere come viene umiliata.
Il portone viene aperto e dopo essere entrati, ancora una volta l’uomo ne approfitta per carezzarle il culo. Solamente giunti di fronte l’ascensore, la presa sui capelli cessa e finalmente le viene concesso di rialzarsi.
Nell’angusta cabina, mentre gli sputi ricevuti in volto sono ormai colati sotto il mento, durante la salita le viene consegnata la borsa contenente i vestiti da indossare.
- Appena entriamo te ne vai subito in bagno a cambiarti – ordina Luca con tono che non ammette repliche.
Giulia accenna un semplice assenso chinando il capo mentre l’uomo alle spalle è tornato a palpare il culo da sopra il soffice tessuto della gonnellina. Rossa in volto, con gli occhi di Luca puntati su di lei, quasi sussulta quando le mani divenute più audaci, alzano la gonna palpando le chiappe nude.
- Che troia! Non ha le mutandine! - afferma l’uomo dietro di lei con voce rotta dall’eccitazione prima di passare le dita nel solco tra le natiche.
Luca a tali parole sorride e gode del viso sempre più rosso di Giulia.
- Non le ha messe perché è stato un mio ordine – afferma senza smettere di sorridere.
Finalmente sono arrivati al loro piano, le porte si aprono e ben presto entrano nell’appartamento.
- Muoviti, vai a cambiarti – è l’ordine secco che Luca impartisce a Giulia mentre la porta d’entrata si sta ancora chiudendo.
Quasi scattando, si catapulta nel corridoio in cerca del bagno e appena lo trova, in pochi attimi si è chiusa all’interno.
Scalciate le infradito si toglie quei pochi indumenti con cui è venuta ed aperta la borsa inizia a vestirsi.
Mentre indossa con cura le autoreggenti, il silenzio nel corridoio viene rotto dalla porta d’entrata che si apre e subito dopo, avvicinandosi alla porta per ascoltare meglio, riesce a contare le voci di almeno 5 persone diverse.
Il suo cuore inizia a battere all’impazzata, per qualche istante le manca il respiro, la salivazione si interrompe e una sensazione di gelo le invade tutto il corpo.
Giunta di fronte lo specchio, si ritrova con gli occhi lucidi dall’emozione e le labbra che sussurrano a sé stessa una sola parola.
- Troia -
Passano 10 minuti circa, prima che riesca a convincersi ad uscire dal bagno.
Il rumore dei tacchi alti precede come al solito Giulia che compare nel corridoio sculettando quasi esageratamente per non perdere l’equilibrio. Ha tentennato a lungo prima di aprire quella dannata porta, ma dopo aver chiuso gli occhi e preso un grosso respiro è riuscita nell’impresa.
Con passo deciso ed il cuore a mille, si dirige verso la stanza da cui sente provenire molteplici voci e non vuole immaginare quante persone ci siano all’interno.
Giunta a destinazione, di fronte a lei 7 persone, sedute di fronte un grosso tavolo rotondo con la tovaglia di colore verde si sono improvvisamente fermate e volto lo sguardo verso di lei, sono tutti rimasti incantati a fissarla.
Silenziosamente, senza sapere assolutamente cosa fare, saluta i presenti con un inchino e quasi a fatica riesce a dire uno strozzato
– Buona sera -
- Ma che cazzo… - esclama a fatica uno dei presenti con faccia stupita e piena di bramosia di fronte a quello spettacolo.
Giulia è rossa in volto, non riesce a muoversi e nemmeno a parlare.
Per fortuna a sciogliere questa specie di incantesimo, subentra Luca.
- Vi presento la mia invitata d’eccezione. - esordisce alzandosi in piedi e raggiungendola.
- Lei è una mia recente conquista. Le piacerebbe diventare una sorta di schiava nei miei confronti, ma per adesso, è ancora in fase di valutazione. Voi, per questa sera, la potete chiamare con il nome “Puttana” - afferma carezzandole il capo quasi fosse un animale.
Dopo aver sorriso verso la ragazza, Luca torna a parlare
- Se avete necessità quali mangiare, bere oppure altre esigenze, potete chiamarla a voi e sarà lieta di servirvi. – afferma ancora carezzandole il viso.
L’uomo sorride ancora una volta nella direzione di Giulia
- Inoltre, visto che siamo all’ultima partita della stagione, i primi 5 ad uscire dai giochi avranno come premio di consolazione un suo indumento che potrete scegliere e togliere personalmente. I due finalisti invece, oltre a contendersi la vittoria, avranno in premio da lei, qualcosa di più esclusivo - descrive con un sorriso a 32 denti e sguardo pieno di bramosia.
La ragazza rimane senza fiato e con le guance ormai violacee dall’imbarazzo, si pietrifica.
- Ma…. - riesce a dire quasi a fatica uno degli invitati
- Cosa ? - domanda Luca.
- Ma… e… si lascia fare tutte queste cose ? - riesce a domandare con stupore.
- Se non lo volesse, potrebbe andarsene in qualunque momento. Ma come vedi, lei è qui. - risponde Luca ridacchiando ma con una strana sorta di “fierezza” nei confronti della ragazza.
Tutti i presenti sono entusiasti, sorridenti e con gli occhi pieni di desiderio puntati sulla giovane in quella tenuta tanto eccitante.
Ben presto però, appena la partita di poker inizia, tutti si concentrano e quasi la dimenticano lì in un angolino.
Giulia si domanda se questa sorta di esclusione, sia realmente per l’impegno dedicato alla partita o se sia un semplice modo per non pensare all’imbarazzo nel chiederle qualcosa da bere o mangiare dovendola chiamare con quel nome tanto volgare.
Di fronte tutti quegli uomini, con molta fatica, solo dopo una decina di minuti inizia ad accettarsi vestita in quel modo, inizia a muoversi per togliersi da questo stato di ansia tanto assurdo.
Si permette quindi di muovere qualche passo e raggiunto Luca, domanda sottovoce se gli invitati desiderano qualcosa.
- Chiedilo a loro – le viene risposto ad alta voce e con tono che non ammette repliche.
Spiazzata da tale atteggiamento, Giulia arrossisce nuovamente e cercando di calmare la sua crescente agitazione, prende un grosso respiro prima di parlare.
- I signori desiderano qualcosa ? - domanda con la voce rotta dall’emozione.
Ci vogliono attimi interminabili, quasi eterni ed infine uno dei presenti, forse il più massiccio, grande e grosso del gruppo, richiama la sua attenzione con un colpo di tosse.
Facendo scricchiolare la sedia nell’atto di voltarsi verso di lei, la richiama con un gesto della sua grossa e muscolosa mano.
- Vieni qui….. Puttana – ordina con voce calma, profonda ma carica di autorità.
Sculettante, sotto lo sguardo incantato di tutti i presenti che hanno addirittura sospeso il gioco per poterla ammirare, si dirige rapidamente di fianco la sedia dell’uomo.
Silenziosamente, con sguardo penetrante, l’uomo la osserva a lungo.
Improvvisamente, agguanta il suo polso destro e con forza la fa piegare in avanti, fino a quando i due volti si trovano a pochi centimetri l’uno dall’altro.
Gli occhi dell’uomo si spostano quasi subito sui seni compressi da quello stretto reggiseno e poi, tornato a fissarla negli occhi, prende un grosso respiro.
- Porta da bere a tutti….. e poi torna da me – ordina con tono calmo e a bassa voce prima di lasciare finalmente la presa dal polso.
Agitata, tremante e dannatamente eccitata dallo sguardo penetrante di quell’uomo, a passo svelto si dirige verso il corridoio in cerca della cucina.
Quando finalmente torna in sala con un vassoio carico di bevande, trova tutti i presenti impegnati in una mano importante.
Silenziosamente, nonostante i rumorosi tacchi, facendo il giro del tavolo lascia ad ogni partecipante una bevanda e riposto il vassoio su una credenza poco distante, con il viso rosso dall’imbarazzo, torna affianco all’uomo grande e grosso.
- Brava Puttana. Ora portami fortuna. - afferma posandole una mano sul culo, sotto la corta gonnellina trasparente.
Uno dei partecipanti è particolarmente nervoso e ben presto punta tutto quello che possiede. In risposta, la mano sul culo di Giulia si sposta infilandosi tra le chiappe, le dita raggiungono il sottile filo del perizoma, lo scostano e raggiunto l’ano due dita si fermano su di esso applicando una leggera pressione.
Giulia si sente scottare in volto, ma non osa muovere nemmeno un muscolo.
Pochi istanti di tensione e si tirano giù le carte mentre le dita aumentano la pressione applicata.
L’uomo che aveva puntato tutto, in pochi istanti si ritrova al verde divenendo così il primo espulso dal gioco.
- Brava Puttana. Mi hai fatto vincere. - esclama ora l’uomo grande e grosso togliendo la mano dal culo per poter raccogliere la vincita dal tavolo.
- Ok. Il primo è andato – afferma Luca.
- Puoi ritirare il premio di consolazione – decreta fissando Giulia divertito.
- Visto che, se ho perso è anche per colpa di questa troia, ora mi tolgo una piccola soddisfazione – afferma il perdente mentre si alza dal tavolo per raggiungerla.
Con le mani scende lungo i fianchi, alza il corto gonnellino e impugnati i lati del perizoma, lo tira senza esitazione verso il basso.
La passera depilata e carnosa si mostra così a tutti i presenti che non perdono nemmeno un secondo di quella visione. Costretta ad alzare prima un piede e poi l’altro, l’indumento le viene così sottratto definitivamente sotto lo sguardo pieno di desiderio dell’uomo che ora possiede quel pezzetto di stoffa.
Giulia arrossisce, torna ad essere agitata, eccitata e addirittura scombussolata.
Con una notevole tensione in corpo, cercando di distrarsi, vaga tra i presenti servendo nuove bevande facendo finta di non notare tutti gli sguardi puntati sulla gonna trasparente.
Questa situazione deve avere come “sbloccato” gli altri presenti e ben presto il nome “Puttana” risuona continuamente in quella stanza, anche per la minima cosa, facendola così correre in continuazione avanti e indietro dalla cucina.
Ben presto però, un altro partecipante perde.
- Da quando ti ho vista non ho fatto altro che pensare alle tue bocce, ora voglio godermele come si deve. – afferma raggiungendo prima i gancetti delle bretelline e successivamente quello che trattiene il reggiseno.
In pochi istanti, le tette di Giulia vengono mostrate a tutti i presenti ed in altrettanti pochi istanti, questa situazione assurda le causa quasi un mancamento.
Si appoggia all’uomo, chiude gli occhi qualche istante e quando li riapre fa cenno di star bene prima di allontanarsi con le tette che ad ogni passo sono libere di ballonzolare alla vista di tutti.
La passera inizia a fremere, la sente calda, la sente quasi friggere rendendosi presto conto di quanto sia pregna di umori.
L’uomo grande e grosso sembra vincere su tutti, non trova rivali a parte Luca che sembra tenergli testa.
Un altro perdente si aggiunge alla lista e come gli altri, alzandosi dal tavolo, si avvicina a Giulia per riscuotere il premio.
- Se non riuscivo a stare concentrato prima, ora voglio vedere come farete voi! – afferma quest’ultimo togliendole il vestito da cameriera e lasciandola così con le sole autoreggenti e tacchi alti.
Ormai è nuda, tutti la possono vedere, ammirare e desiderare. Tanto che uno dei perdenti, non resistendo più alla tentazione, si alza dal tavolo e mentre la partita continua, si avvicina alla ragazza.
Le mani sono fin da subito invadenti.
Partendo dal culo, salgono lungo i fianchi, strizzano le tette, scendono sulla passera, scavano tra le labbra umide e nel solco del culo. Risalgono e continuano senza sosta a muoversi in ogni direzione sotto lo sguardo divertito di Luca.
L’uomo ha il fiato corto, si posa ripetutamente con il pacco a contatto con il culo di Giulia, addirittura spinge. Sprofonda ripetutamente con l’erezione tra le sue natiche ed infine, staccandosi improvvisamente, quasi di corsa si dirige in bagno mentre gli altri presenti ridono avendo intuito cosa sia successo.
Tutte queste volgari attenzioni la scombussolano tanto da lasciarla li imbambolata, in attesa del prossimo perdente che si avvicinerà a lei.
Quasi non si accorge dell’ennesimo che effettivamente la raggiunge e questa volta le requisisce quei sandali tanto alti quanto scomodi.
Quando però anche il padrone di casa perde e reclama le autoreggenti, qualcosa in lei cambia. Presto si rende conto che quelle mani le hanno sfilato l’ultimo indumento che possedeva.
Altrettanto rapidamente, quelle stesse mani risalgono lungo le gambe, si infilano tra le cosce e raggiunta la passera la aprono senza esitazione, la toccano rudemente ed infine, due dita la penetrano facendola gemere ad alta voce.
- Che cagna – afferma l’uomo portandosi le dita pregne di umori alla bocca ed allontanandosi le assapora con gusto.
Totalmente nuda, dopo pochi minuti viene chiamata dall’uomo grande e grosso ancora seduto al tavolo che con una ingente somma di fiches da gioco di fronte a lui, pare essere il più contento del gruppo.
- Puttana. Sali sul tavolo e siediti sui talloni con le gambe spalancate. - ordina diretto senza quasi degnarla di sguardo alcuno.
Luca non reagisce, preso dal gioco sembra timoroso di perdere come tutti gli altri.
Giulia esegue l’ordine posizionandosi sul tavolo spalanca le cosce di fronte i due giocatori e dando le spalle ai perdenti che si sono seduti su un grosso divano.
- Apri di più le gambe, mani dietro la schiena e petto in fuori che voglio vedere bene le tue tette. - ordina ancora con tono duro.
Ancora una volta la ragazza esegue con imbarazzo crescente.
- Quindi, quale sarebbe il premio finale ? - domanda l’uomo mentre sposta il suo grosso mucchio di fiches.
- Se vinci, per un’ora la sua figa è tutta tua e te la scopi quanto vuoi. Ma se perdi, ti devi accontentare della sua bocca. – afferma con freddezza ed evitando di guardare Giulia negli occhi.
- L’altro contendente tra primo e secondo posto sono io e quindi non ha senso che abbia un premio visto che lei è già mia – afferma ancora.
Dopo questa affermazione, la ragazza rimane spaesata, per non dire scioccata. Si aspettava che come premio della sua obbedienza, sarebbe stata scopata dal suo padrone, ossia Luca.
Si sente agitata, impaurita e non crede più di conoscere la persona che ha di fronte.
In fondo si è fidata di uno sconosciuto e come tale, le rimane tuttora sconosciuto cosa le potrebbe capitare in quanto tutti attorno a lei sono dei perfetti sconosciuti che nel giro di poche ore l’hanno spogliata totalmente.
Quando però si guarda, scansa l’agitazione, scansa le paure e ripensa al fatto che è nuda, in ginocchio, con le cosce spalancate a mostrare la figa marcia di umori a due sconosciuti che se la stanno giocando a carte come premio
Bastano pochi minuti di questi pensieri e dalla figa cola sul tavolo un rivolo di umori.
Luca se ne accorge quasi subito e ridendo lo raccoglie con un dito portandoselo alla bocca per assaporarlo.
Questa volta, al posto di arrossire, Giulia si eccita ancora di più.
Ancora poche mani, l’uomo grande e grosso continua a vincere mentre le fiches di Luca sono sempre meno
Entrambi i giocatori puntano tutto.
- Se perdi, accumuli un bel debito. Ti voglio fare una proposta su come potresti coprirlo. - afferma guardando Luca negli occhi.
- Ti ascolto. - risponde incuriosito.
- Se perdi, voglio la sua figa e anche la bocca, ma per due ore. Così non avrai debiti con me.- propone con determinazione volgendo pochi istanti lo sguardo verso la ragazza.
A tale affermazione Giulia impallidisce e quasi trema, ma non sa nemmeno lei se per terrore o eccitazione.
- Dipende se ho una schiavetta devota che per il suo padrone fa qualunque cosa – risponde Luca volgendo lo sguardo verso la ragazza.
- Sei sempre disposta a fare tutto quello che voglio? Desideri ancora compiacermi per diventare mia? - domanda con gli occhi fissi nei suoi.
Giulia è stordita da tutto questo, sinceramente non pensava di avere a che fare con una persona tanto perversa. Arrivata però a questo punto, non se la sente di tirarsi indietro, anche se cosa l’aspetta le fa una certa paura. Passano attimi che per lei sembrano interminabili, i suoni attorno a lei sono ovattati e tutto le pare sfuocato.
- Faccio tutto quello che desidera il mio padrone – afferma senza sapere assolutamente da dove abbia tirato fuori il coraggio di dire quella frase.
I giocatori sorridono tra loro mentre dietro di lei un certo mormorio si fa più vivo e ben presto tutti i presenti sono tornati al tavolo, per vedere come finirà la partita.
I giocatori abbassano le carte fissandosi a vicenda negli occhi.
- Che dire. Mi hai stracciato – afferma Luca alzandosi dal tavolo.
- Fantastico! - afferma l’uomo grande e grosso quanto vittorioso.
Mentre anche lui si alza per passare alle spalle di Giulia, il padrone di casa porta sul tavolo una piccola borsetta rigida e raccolte carte e fiches, le ordina con cura all’interno di essa prima di riporre il tutto in una credenza poco distante.
La ragazza si rende presto conto che nessuno ha mai puntato soldi veri, in quanto non è stato segnato da nessuna parte il punteggio di ogni giocatore.
Mentre si sente stringere le chiappe, deduce che tutto questo “sacrificio” è stato fatto per un gioco in cui nessuno avrebbe perso realmente qualcosa di importante.
Una discreta rabbia inizia a crescere in lei mentre le mani risalgono fino a impugnare i seni con forza. Quando però le dita strizzano con forza i capezzoli, dalla bocca della ragazza un forte gemito esce spontaneo.
- Quanti anni hai puttana? - domanda scendendo con una mano a tastarle la figa sbrodolante umori.
- Ahh.. Ventuno – risponde mentre le dita massaggiano il clitoride.
- Tra poco ci divertiamo noi due. Per ora stai ferma dove sei. – afferma prima di staccarsi da lei assestandole un forte sculaccione che la fa gemere nuovamente.
Dietro di lei sente che sono arrivati ai saluti e ognuno di loro non manca di passare a salutarla con qualche palpata e frase oscena.
Quando ormai rimangono Luca, il padrone di casa e l’altro uomo che ha vinto la partita, viene concesso a Giulia di scendere dal tavolo.
- Ragazzi, però non potete scoparvela qui. Solo vederla tutta nuda, mi fa venire voglia anche a me e soprattutto, se questa cagna si mette a urlare, sveglia tutto il palazzo. – esclama il padrone di casa.
- La cagna ha una bella casa e i vicini sono molto distanti. Potremmo andare da lei. – esordisce Luca guardando Giulia in cerca di conferma.
- Va bene padrone - risponde sottovoce ma con sguardo leggermente deluso da questa serata surreale.
- Aspettate un secondo – annuncia il padrone di casa scomparendo dalla loro vista.
L’uomo torna quasi subito porgendo a Giulia i vestiti con cui era arrivata, la quale, dopo averlo ringraziato, inizia a vestirsi.
- Che troia. Non le metti le mutandine? - domanda l’uomo grande e grosso.
- Le ho imposto il divieto – risponde Luca con fierezza.
- Non credi che la gonna sia un po’ troppo lunga ? - domanda ora rivolto verso Luca.
- Claudio. Ti devo dare ragione – risponde Luca svelando il nome di questo omone che ormai è infoiato e impaziente di potersi montare Giulia.
Così, Claudio, avvicinandosi a Giulia che ormai è vestita, prende subito possesso dell’elastico della gonna. Con cura lo risvolta su sé stesso arrotolando la gonna fino a quando una piccolissima porzione delle chiappe non sbuca da sotto di essa.
- Molto meglio – esclama assestando un forte sculaccione da sopra la gonna resa ormai cortissima.
- Come al solito è stato un immenso piacere! - afferma il padrone di casa.
- Con la tua presenza, ancora più del solito! - continua rivolgendosi a Giulia.
Ancora una volta, le mani di quest’uomo toccano il corpo della ragazza, scendono sotto la gonna e preso possesso del culo nudo, lo stringono con forza.
- Ciao puttanella – la saluta prima di staccarsi da lei per andare ad aprire la porta di casa.
Giulia non riesce a proferir parola alcuna e seguendo i due uomini, esce di casa.
Tutto si svolge con calma, non ci sono volgarità nell’ascensore, come nemmeno in strada o in auto.
I due uomini chiacchierano tranquillamente fino di fronte casa della ragazza.
Tutti e tre scendono dall’auto e giunti di fronte il cancelletto di casa, Claudio la ferma.
- Luca sostiene che questo è un posto tranquillo, quindi non vedo che problema ci sia a spogliarti ora. – ordina con decisione.
Giulia sbianca, una vampata indescrivibile di calore invade il suo corpo e poi il fiato le viene a mancare.
Si guarda intorno, le altre case hanno tutte le luci spente, solo qualche lampione illumina la strada deserta.
Si convince di essere pazza mentre con le mani fa scivolare in terra la corta gonna e subito dopo anche il top.
- Molto bene – afferma Claudio spostandola da sopra gli indumenti per poterli requisire.
Finalmente può aprire il cancelletto per poi dirigersi alla porta d’ingresso con i due uomini al seguito.
Entrati tutti e tre in casa, quando chiude la porta a chiave, finalmente si sente sollevata che nessuno l’abbia vista nuda.
- Se vuoi bere o andare al cesso, fallo subito – ordina nuovamente con durezza.
Luca rimane impassibile, anzi sembra quasi godere dell’arroganza di Claudio e quando Giulia gli passa vicino, non perde l’occasione e le molla un sonoro sculaccione.
La ragazza prende un po’ di tempo per se, riflette, cerca di calmare il suo cuore che batte a mille e presa una birra dal frigo, ne beve due sorsi prima di dirigersi al bagno.
Fatta una gran dose di pipì, si pulisce con cura e prima di tornare da Claudio si guarda qualche attimo allo specchio per potersi ripetere ancora una volta, una sola parola.
- Troia -
Giunta in sala, Luca è sul divano a guardare la tv, mentre Claudio non si vede da nessuna parte.
- Claudio ti aspetta in camera, noi ci vediamo dopo – afferma sorridendo prima di prendere il telecomando e cambiar canale.
Ancora una volta, Giulia si sente innervosita dall’atteggiamento di Luca e a passo deciso si dirige verso la camera da letto.
Improvvisamente però, Luca la ferma e senza scomporsi dalla comoda posizione che ha assunto sul divano le parla sottovoce.
- Nessuno ti sta obbligando, ricordatelo. Se lo fai è solo perché vuoi essere mia…. e la mia puttana deve fare tutto quello che voglio. - conclude sorridendo e cambiando ancora una volta canale.
In realtà Giulia non sa più cosa stia realmente facendo e perché, sa solo che tra le gambe ha una voglia tanto forte da non averla mai provata in tutta la sua vita.
Tutta questa attesa, tutte queste prove, tutta questa provocazione delle ultime settimane e come se non bastasse, mesi senza scopare con nessun ragazzo. Tutto questo, sommato all’arroganza, alla volgarità e le pretese di chi l’ha potuta umiliare e toccare per tutta la sera, l’hanno resa un’autentica bomba ad orologeria.
Non ha idea di quanto riuscirà ancora a resistere senza poter godere.
Fino a qualche tempo fa, prima che questo sconosciuto di nome Luca entrasse nella sua vita con prepotenza inaudita, si immaginava il giorno che sarebbe tornata a casa dalla classica vacanza al mare di tutti gli anni. Si immaginava di uscire con le amiche, incontrare qualche nuovo ragazzo della sua età, farci conoscenza, fare un po' la gatta morta e poi, dopo le classiche tre sere, portarselo a letto.
Si immaginava di farlo con dolcezza, di essere la regina della sera, di essere quella da adorare, baciare, leccare e desiderare. Immaginava che l’amplesso fosse dolce, intenso e solo verso la fine, molto più focoso.
Invece, adesso che si guarda nuda mentre entra nella sua stanza e si trova questo grosso omone a petto nudo e muscoloso che sta preparando le corde sulla testiera del letto, qualcosa di nuovo invade tutto il suo corpo come forti scariche elettriche.
- In ginocchio, gambe larghe e petto in fuori – ordina deciso mentre continua a distribuire diverse corde sul letto per poi legarle in diversi punti della testiera e delle gambe.
Giulia si posiziona immediatamente come richiesto e poi lo guarda mentre testa la solidità delle legature tirando con discreta forza ogni singola corda.
- Molto bene – afferma scendendo dal letto e raggiungendo la ragazza.
Si accovaccia di fronte a lei e guardandola in volto, con una mano raggiunge senza timori la figa.
La tocca volgarmente, ne allarga le labbra e poi, sprofonda rudemente con un dito in lei.
Giulia ansima per l’intrusione violenta e di tutta risposta l’uomo esce, si succhia il dito, lo insaliva e affonda nuovamente in lei.
Divertito dalle facce della ragazza, l’uomo inizia con un frenetico e violento ditalino che la fa ansimare senza sosta.
- Lo sai vero che sei fradicia ? - domanda estraendo il dito e portandoselo alla bocca.
Giulia non risponde, è sconvolta da tutto questo e quando l’uomo si alza di fronte a lei, inizia a tremare vedendolo aprirsi i pantaloni.
In un sol colpo, pantaloni e boxer cadono in terra e di fronte a lei, a pochi centimetri dal volto, un cazzo davvero maestoso si presenta in piena erezione.
- Prendilo in mano e succhialo – ordina in preda all’eccitazione.
Con mano tremante, Giulia raggiunge quella grossa asta. Dopo averla impugnata, con delicatezza la piega verso il basso, tira la pelle fino a scoprirne la cappella e poi, con la bocca si avvicina.
Apre le labbra, tira fuori la lingua e appena la cappella si appoggia su di essa, l’uomo ansima.
Le labbra si chiudono e mentre la mano inizia ad andare su e giù, con la bocca assapora quel cazzo succhiandolo avanti e indietro e muovendo la lingua come un turbine.
Giulia ci mette impegno, eccitata com’è non bada a niente e senza risparmiarsi esegue uno dei migliori pompini che abbia mai fatto.
Claudio geme incontrollato e posando le mani sul capo della giovane, inizia a sentirsi sul punto di venire. Non credeva affatto di riuscire a provare tanto godimento, eppure, geme, urla e gode.
In pochi minuti il cazzo inizia ad ingrossarsi ancora, l’uomo si irrigidisce, trema, gli manca il respiro e con un lungo lamento, spruzza tutto il seme nella bocca di Giulia.
La ragazza, eccitata ancora più di prima, senza smettere un secondo, ingoia tutto spremendolo fino all’ultima goccia.
Claudio deve spingerla via e riprendendo fiato, si siede sul letto guardandola mentre è ancora lì in ginocchio a pochi passi da lui.
Passano diversi minuti prima che l’uomo richiami a sé la ragazza.
- Sali sul letto, mettiti a pecora con le mani sulla spalliera. - ordina quando ormai ha ripreso fiato completamente.
Giulia esegue anche quest’ordine.
Ben presto i polsi le vengono legati alla testiera del letto, subito dopo tocca alle caviglie tenute larghe tra loro e poi, un’altra corda le viene legata alle ginocchia, in modo che non possa in nessun modo muoverle o anche solo chiuderle.
Pochi istanti e una raffica di sculaccioni si abbatte con forza sul suo culo facendola gemere.
Claudio si ferma solo quando entrambe le chiappe sono rosse fuoco e piegandosi su di lei, prende possesso delle tette strizzandole con una discreta forza.
Anche sta volta Giulia si lamenta, geme svariate volte e poi urla quando le vengono strizzati i capezzoli.
Stando dietro di lei, si posiziona meglio tra le sue cosce, con il bacino va a contatto con il culo di lei e posando le mani sui fianchi, la carezza.
Giulia sente distintamente il cazzo dell’uomo strusciare duro sulla sua pancia e cerca di immaginarsi il momento in cui la penetrerà.
Ancora qualche carezza, qualche strizzata al culo e poi una mano la prende per i capelli.
Ben presto lo sente allontanarsi, sente rumore di sputi e quando si riavvicina, qualcosa si poggia sulla sua figa.
- Luca mi ha detto che ti piace esser trattata male. - afferma tirando ancora di più i capelli.
Giulia non risponde, non ci riesce, sente solo quella presenza sulla sua figa e non vuole altro.
Ben presto quella presenza inizia a farsi invadente, inizia a spingere, inizia a sprofondare e allargarla.
Pochi istanti e tutto si ferma.
Il calore che sente in lei è indescrivibile, non vede l’ora di assaporare questa cavalcata quando improvvisamente, tutto cambia.
- AAAAAAHHHHH -
Giulia urla nel momento stesso in cui il cazzo sprofonda violentemente in lei.
Esce completamente ed entra ancora una volta fino a quando il bacino non sbatte sulle sue chiappe.
Questa operazione si ripete per forse dieci o forse quindici volte e poi, tutto spinto in lei, l’uomo si ferma, lascia la presa dai capelli ed agguantati i fianchi, prende fiato.
Il dolore provato è stato notevole vista l’intrusione violenta e ripetuta, eppure, quel cazzo conficcato dentro di lei le fa ancora desiderare di essere scopata e ben presto l’uomo l’accontenta.
Viene cavalcata con forza inaudita, i colpi di reni fanno sì che ad ogni affondo, la testiera del letto vada a battere rumorosamente contro il muro. Altrettanto rumorosi e ripetuti sono i versi che escono dalla bocca di entrambi.
Dopo dieci minuti di cavalcata, Giulia inizia a provare un perverso piacere ad essere cavalcata con tanta forza.
Un piacere tale che inizia a farla gemere e supplicare di non fermarsi.
Un piacere talmente forte che la fa supplicare
- Ancora! -
- Ti prego! -
- Di più! -
L’uomo è ormai sul punto di venire, decide di montarla in modo quasi animalesco e stingendola per i fianchi la sbatte con violenza inaudita.
Entrambi gemono, entrambi urlano e poi.
Giulia non resiste più.
Viene.
Viene come una fontana riempiendo di umori il pube dell’uomo.
Viene talmente tanto da colare sulle lenzuola.
Pochi istanti dopo, di fronte tutto questo, l’uomo non resiste più.
Esce da lei e frettolosamente si posiziona vicino al volto di Giulia.
La prende per i capelli, avvicina il volto al suo cazzo e con due colpi di mano spruzza tutto il seme su di lei.
Concluso di imbrattarle la faccia, lo ficca in bocca.
- Ripuliscilo – ordina ansimante.
Giulia anche lei ansimante, succhia e beva ancora una volta il seme dell’uomo.
Appena entrambi si sono ripresi, Claudio la slega da quella assurda posizione, ma al posto di lasciarla libera, la fa stendere supina e ancora una volta la lega a braccia e gambe divaricate.
L’uomo sorride, con la mano scorre ripetutamente lungo il corpo nudo e ancora ansimante della giovane e poi, raccolto un piccolo sacchetto da terra, ne estrae un grosso fallo artificiale.
- Questo è un regalino – afferma sorridente prima di sputarci sopra.
In breve si posiziona tra le sue gambe e subito dopo, quell’affare fa capolino sulle labbra della figa.
Basta una sola spinta e ancora larga e bagnata dalla precedente scopata, il fallo entra per intero in lei.
- Ciao puttanella. - la saluta prendendo con sé i vestiti e uscendo dalla camera ancora nudo.
Con il volto pieno di sperma colante e quell’affare piantato nella figa, tutta legata come si trova, non ha idea di cosa l’aspetti ancora.
Passano diversi minuti prima che senta distintamente i due uomini salutarsi e qualcuno uscire di casa.
Mano a mano che passa il tempo, la stanchezza inizia a farsi sempre più viva. Sente i muscoli indolenziti, sente nuovamente la necessità di andare in bagno e quella di bere qualcosa di fresco.
Dalla porta continua a non giungere nessuno ed i suoi occhi si chiudono sempre di più.
Il fallo piantato nella figa è l’unica cosa che continua a provocarle uno strano fastidio misto ad eccitazione. Si sente piena e non ha alcun modo di potersi liberare da questa tortura.
Ben presto cade in un sonno profondo, ma agitato dalle costrizioni a polsi e caviglie.
Ad un certo punto, viene svegliata da scossoni provenienti dal letto su cui è legata.
Non sa quanto tempo sia passato, la luce della camera è ancora accesa e quando focalizza cosa stia succedendo, si rende conto che Luca è nudo, tra le sue cosce, intento a masturbarsi mentre con la mano libera muove il fallo piantato dentro di lei.
Giulia appena si rende conto di cosa stia accadendo e inizia a sentire quel coso muoversi in lei, ansima.
- Ti è piaciuto farti montare come una cagna ? - domanda Luca estraendo il fallo finto per sostituirlo con due dita, spinte dentro con forza, fino alle nocche.
Ancora sconvolta, la ragazza geme, ma non riesce a rispondere mentre quelle dita scavano dentro di lei.
- Sono passate quattro ore e appena ho iniziato a toccarti, ti sei subito bagnata – continua ridendo, senza smettere di muoversi in lei.
Giulia ansima sempre di più.
Si rende conto che quelle maledette corde non lasciandole scampo dal trattamento, non fanno altro che accrescere l’eccitazione e il desiderio di godere.
Le dita sono sempre più invadenti e ben presto diventano addirittura tre.
La ragazza non resiste oltre e quasi urlando viene imbrattando le mani dell’uomo.
Soddisfatto, Luca si allontana e sceso dal letto, esce nuovamente dalla camera.
Giulia inizia ad innervosirsi.
Non può muoversi ed il bisogno impellente di andare in bagno la fa agitare.
- Devo andare in bagno. Ti prego. - esclama ad alta voce.
Pochi istanti e l’uomo entra nuovamente in camera con il cazzo duro che molleggia tra le gambe.
Senza parlare sale nuovamente sul letto, si posiziona tra le sue gambe e questa volta, la cappella affonda nelle labbra della vagina.
L’uomo si corica su di lei e impugnate le tette con una discreta forza, la fissa negli occhi sorridendo.
- Le schiavette ubbidienti pisciano quando ne hanno il permesso – afferma iniziando a spingere per entrare in lei.
Giulia è sempre più agitata, è già venuta due volte e questo cazzo che le allarga la passera, non fa altro che provocarla pur soffrendo per tutta la pipì che deve fare.
Ansima e ben presto apre la bocca per respirare a pieni polmoni.
Uno sputo dell’uomo la colpisce direttamente sul palato e subito dopo, con un colpo di reni il cazzo sprofonda in lei fino alle palle.
- Aaahhhhh – urla la ragazza.
Anche sta volta, la scopata che segue è a dir poco selvaggia.
Giulia urla, gode e si lamenta soprattutto per quanto le dolga la vescica ormai stracolma.
Per sua fortuna, Luca non dura molto e uscendo da lei, spruzza tutto il seme sullo stomaco e sui seni facendo versi animaleschi.
Concluso, si pulisce maldestramente la cappella strusciandola sulla coscia della ragazza e dopo averle slegato un polso, esce dalla camera.
- Vai, sei libera – afferma sparendo dalla vista della ragazza.
Giulia si libera rapidamente dalle corde e una volta in piedi, con le cosce strette tra loro e una mano premuta sul pube, raggiunge dolorosamente il bagno.
Mentre riesce finalmente a evacuare, si guarda rendendosi presto conto di essere piena di sperma su quasi tutto il corpo.
Con le dita ne raccoglie una piccola quantità e quasi stupendosi di sé stessa, lo porta alla bocca per assaporarne il gusto.
Concluso di evacuare, senza pulirsi dallo sperma, torna verso la camera da letto. Non trovando però nessuno all’interno, si dirige prima in sala e poi in cucina, ma di Luca nessuna traccia.
Sul tavolo, solo un biglietto.
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scritto il
2024-10-20
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