Il ricatto di Patrizia - parte seconda
di
Ottobre Rosso 66
genere
dominazione
Quella sera, dopo aver espletato la sua solita mansione di vivandiera, Patrizia passa subito all'azione. Il professore ha appena finito di cenare, che la ragazza gli mette sotto al naso il proprio cellulare dove c'è una foto di una modella con un vestito di una nota e costosissima maison di moda.
Patrizia: “Domani pomeriggio voglio averlo! Scarpe comprese! Questo è il prezzo...Chiaro!?”
Professore: “Azz!! Ti tratti bene...ok...e per me in cambio cosa c'è stasera?”
Patrizia: “Mi spoglio e mi puoi toccare ovunque....ma solo quello...non pensare che ti tocchi io! Per quello ci vuole altro...”
Professore: “Altro, cosa?”
A quel punto Patrizia gli mostra un'altra foto sul cellulare. E' una parure di gioielli d'oro: “Voglio questi...e ti faccio una sega mentre mi tocchi”
Professore:”Vestito, scarpe e parure d'oro, siamo davanti una cifra molto importante...oddio, volendo per me non è un problema, ma...capirai...solo una sega mentre ti tocco, per una cifra simile...mi sembra poco. Voglio leccarti anche tette e fica!”
Patrizia ci pensa su. Risfoglia le foto al cellulare e dopo gli fa: “Va bene professore...ci sto...ma non andare più oltre...”
Così il professore prende Patrizia per mano e la porta sul divano. La ragazza inizia a spogliarsi. Nuda si siede sulle gambe dell'uomo che pure lui si è denudato dalla cintola in giù. Gli mette immediatamente le mani sulle tette. Gli ciuccia i capezzoli avidamente. Gli lecca le ascelle ed il collo. Con una mano si introduce fra le cosce di Patrizia e gliela mette sulla fica. Con le dita la penetra per stimolare il clitoride e farla bagnare. Poi le ordina: “Inizia a toccarmi il cazzo...dai!”
Patrizia esegue. Glielo prende in mano e lo sega dolcemente. A quel punto il professore: “Oh siii bellissimo...la tua manina sul mio cazzo...oh quanto l'ho desiderata!”
Dopo un po'.Quando la sente bagnata al punto giusto, fa stendere la ragazza. Le divarica le cosce e inizia a leccarle la fica, sempre avidamente e sbavando come un maiale al trogolo. Quando si ritiene sazio, le lecca grugnendo pure l'interno cosce. Le gambe. I polpacci. I piedi. Poi si mette dritto in piedi. Da sotto la pancia pelosa gli spunta un cazzo tesissimo e duro come il marmo puntato sul viso della ragazza che è seduta.
Professore: “Segami adesso, come si deve...che sto impazzendo di goduria...per quanto sei bona e porca!”
Patrizia glielo afferra e parte con la sega. A quel punto il professore ansimante gli fa: “Se mi fai un pompino...a quella cifra ce ne aggiungo un'altra uguale...ti do il doppio...che ne pensi?...dai, succhiamelo!”
La ragazza si ferma. Fa un sorriso beffardo. Qualche secondo di pausa. Poi riprende lentamente la sega, ma si avvicina alla cappella e gliela inizia a leccare. L'uomo va in estasi ancora di più: “Oh siii bravaaa...così, lecca...lecca”. Dopo averla leccata su tutti i lati, Patrizia si prende l'intero cazzo in bocca e inizia a pompare aiutandosi con la mano, alternando dolcezza e velocità, fino a procurare al professore una sborrata industriale col quale le inonda il viso, le tette e le gambe.
Adesso il professore è seduto esausto e beato accanto la ragazza che si sta asciugando alla bene in meglio la sborra di dosso. Poi si alza e gli fa: “Vado a fare la doccia. Tu nel frattempo fammi il bonifico!!”
Professore: “Va bene...ma io voglio rifarlo ancora...però la prossima, voglio scoparti come si deve”
Patrizia: “Ti costerà parecchio...ma ok, certo...intanto caccia questi di soldi....ci rivediamo presto!”
Per due giorni sale la madre a portare i pasti al professore. Patrizia riappare il terzo. Di sera per la cena. Ha indosso tutto ciò che ha scroccato all'uomo che la guarda a bocca aperta. Truccata, capelli legati a coda di cavallo, è ancora più bella e sexy. La ragazza non gli da il tempo di cenare. Del resto a quella vista all'uomo è passata la voglia, di appetito gliene viene subito un altro. Le mette una mano sul culo, mentre Patrizia gli mette sotto gli occhi il cellulare con la foto di uno scooter.
Professore: “Ah...alla faccia!!”
Patrizia: “Professore...se vuoi scoparmi stasera...voglio questo, assicurazione compresa!”
L'uomo fisso sulla foto ci pensa un po'. Poi alza lo sguardo e le fa: “Va bene...ma non mi accontento di un paio d'ore...passa tutta la notte con me e domani mattina, prima ti scopo di nuovo e poi andiamo assieme al concessionario, ci stai?”
Patrizia si libera bruscamente dalla mano dell'uomo sul culo. Ci pensa qualche secondo e gli fa: “Rastelli, non credo tu sia nella posizione di impormi condizioni...ma comunque, si...se andiamo direttamente dal concessionario a fare il contratto...si, ci posso stare...però fatti una doccia prima di venire a letto che la sola idea di stare una notte intera appiccicata ad un grassone peloso che è magari sudato, mi fa vomitare!”
Il professore è seduto sul letto. Con il solo accappatoio addosso. Ha le spalle poggiate alla testata e le gambe aperte. Si sta masturbando dolcemente mentre osserva Patrizia spogliarsi con la consueta sensualità. Una volta nuda sale sul letto e si posiziona in ginocchio fra le gambe dell'uomo. Continua lei a masturbarlo, mentre lui le mette le mani sulle tette e le chiede: “Come hai giustificato a tuo padre che passerai una notte fuori?”
Patrizia: “Gli ho detto che dormo dalla mia amica Luana...comunque non sono cazzi che ti riguardano...so cosa faccio...tu limitati a fare quello che voglio io e vedrai che nessuno scoprirà nulla...”
Rassicurato il professore si avvicina al collo della ragazza e inizia a leccarlo. Dopo un po', Patrizia si abbassa e glielo prende in bocca. Parte il pompino. Il professore si riappoggia estasiato alla testiera: “Oooh si...si...così!”. Poi dopo qualche minuto si stende completamente. Patrizia gli si siede sopra a 69. L'uomo adesso ha a disposizione di lingua la fica ed il culo della ragazza. Glieli lecca entrambi voracemente e grugnendo come un maiale. Patrizia invece continua il pompino.
Dopo alcuni lunghi minuti di leccate e di pompe, la ragazza si gira e si siede dolcemente sul cazzo duro del professore. Come ce l'ha completamente dentro, inizia a cavalcare. Il professore ansima e geme di piacere. Patrizia, mentre fa su e giù, lo insulta: “Porco bastardo...depravato grassone del cazzo...ti piace scoparti una ragazzina, vero?...non è più peccato mortale, vero?...eh bastardo!”
Professore: “Si...si...mi piace...sono un porco...si, un porco!”
Patrizia aumentando la velocità della cavalcata: “Porco...lo so che sei un porco, ipocrita moralista del cazzo...ma l'importante che obbedisci ai miei voleri...devi fare tutto quello voglio io...anche a farti umiliare come uno straccio quale sei...uomo di merda!”
Professore in estasi: “Si Patrizia,,,si...tutto quello che vuoi,,,si, sono il tuo straccio...siii!”
Così la ragazza, lesta scende da sopra l'uomo. Gli si siede accanto. Gli mette i piedi in faccia, mentre continua con la mano a scopargli il cazzo, e gli fa:”Sotto i miei piedi...la tua faccia di merda deve stare sotto i miei piedi...come uno straccio schifoso...soffri bastardo!!”
Professore farfugliando causa i piedi che gli ostruiscono la bocca: “Oh si si...il tuo straccio...si mi piace anche essere il tuo straccio...e che piedi stupendi hai!”.
Patrizia: “Pure i piedi in faccia ti piacciono...sei proprio un depravato degenere...” non finisce l'insulto che il professore esplode in una sborrata stromboliana!
L'alba del giorno dopo, è il professore a svegliarsi per primo. Si gira lentamente e osserva Patrizia che dorme ancora distesa di fianco che gli da la schiena. Si stropiccia gli occhi. Non gli pare ancora vero di aver passato la notte con l'oggetto del suo desiderio. E' eccitato e ha un'erezione enorme, come tutte le mattine e nonostante l'età. Quella mattina ancora di più, visto quella meraviglia che ha distesa accanto. Allora gli si avvicina. La abbraccia dolcemente, le mette le mani sulle tette e gli struscia il cazzo duro nel culo. La sveglia sussurrandole: “Sono quel gran porco ed ho ancora una voglia pazzesca di te, principessa....dai girati che ti lecco!”
Patrizia, ancora confusa dal sonno, si gira lentamente. Allarga le gambe ed il professore gli si fionda in mezzo a leccarle la fica. Poi dopo un po' sta per salire su per penetrarla, ma la ragazza lo blocca e gli fa:”No...prima ho voglia di pisciare...e voglio pisciarti in bocca, perchè oltre uno straccio sei pure un cesso!!...sbrigati, mettiti in posizione!”
Il professore esegue senza fiatare. Scende dal letto e si mette in ginocchio a bocca aperta. La ragazza gli si piazza sopra con la fica e gli piscia dentro. Nel frattempo ride e lo insulta di nuovo: “Bevi cesso che sei...bevi cesso schifoso!”. L'uomo ha conati di vomito, vorrebbe sputare il piscio, ma non ci riesce e lo ingoia. Così si alza, fa mettere Patrizia sul letto alla pecorina. Prima le lecca la fica dagli ultimi residui di piscio e poi la penetra scopandola a sbattere. Dopo qualche minuto di poderose sbattute. le sborra copiosamente sul culo ed esausto si butta sul letto a peso morto, mentre la ragazza corre in bagno a pulirsi.
Una settimana dopo il professore riebbe notizie di Patrizia vedendola dalla finestra del suo appartamentino, sfrecciare in scooter mentre lo salutava con la mano soddisfatta.
Patrizia: “Domani pomeriggio voglio averlo! Scarpe comprese! Questo è il prezzo...Chiaro!?”
Professore: “Azz!! Ti tratti bene...ok...e per me in cambio cosa c'è stasera?”
Patrizia: “Mi spoglio e mi puoi toccare ovunque....ma solo quello...non pensare che ti tocchi io! Per quello ci vuole altro...”
Professore: “Altro, cosa?”
A quel punto Patrizia gli mostra un'altra foto sul cellulare. E' una parure di gioielli d'oro: “Voglio questi...e ti faccio una sega mentre mi tocchi”
Professore:”Vestito, scarpe e parure d'oro, siamo davanti una cifra molto importante...oddio, volendo per me non è un problema, ma...capirai...solo una sega mentre ti tocco, per una cifra simile...mi sembra poco. Voglio leccarti anche tette e fica!”
Patrizia ci pensa su. Risfoglia le foto al cellulare e dopo gli fa: “Va bene professore...ci sto...ma non andare più oltre...”
Così il professore prende Patrizia per mano e la porta sul divano. La ragazza inizia a spogliarsi. Nuda si siede sulle gambe dell'uomo che pure lui si è denudato dalla cintola in giù. Gli mette immediatamente le mani sulle tette. Gli ciuccia i capezzoli avidamente. Gli lecca le ascelle ed il collo. Con una mano si introduce fra le cosce di Patrizia e gliela mette sulla fica. Con le dita la penetra per stimolare il clitoride e farla bagnare. Poi le ordina: “Inizia a toccarmi il cazzo...dai!”
Patrizia esegue. Glielo prende in mano e lo sega dolcemente. A quel punto il professore: “Oh siii bellissimo...la tua manina sul mio cazzo...oh quanto l'ho desiderata!”
Dopo un po'.Quando la sente bagnata al punto giusto, fa stendere la ragazza. Le divarica le cosce e inizia a leccarle la fica, sempre avidamente e sbavando come un maiale al trogolo. Quando si ritiene sazio, le lecca grugnendo pure l'interno cosce. Le gambe. I polpacci. I piedi. Poi si mette dritto in piedi. Da sotto la pancia pelosa gli spunta un cazzo tesissimo e duro come il marmo puntato sul viso della ragazza che è seduta.
Professore: “Segami adesso, come si deve...che sto impazzendo di goduria...per quanto sei bona e porca!”
Patrizia glielo afferra e parte con la sega. A quel punto il professore ansimante gli fa: “Se mi fai un pompino...a quella cifra ce ne aggiungo un'altra uguale...ti do il doppio...che ne pensi?...dai, succhiamelo!”
La ragazza si ferma. Fa un sorriso beffardo. Qualche secondo di pausa. Poi riprende lentamente la sega, ma si avvicina alla cappella e gliela inizia a leccare. L'uomo va in estasi ancora di più: “Oh siii bravaaa...così, lecca...lecca”. Dopo averla leccata su tutti i lati, Patrizia si prende l'intero cazzo in bocca e inizia a pompare aiutandosi con la mano, alternando dolcezza e velocità, fino a procurare al professore una sborrata industriale col quale le inonda il viso, le tette e le gambe.
Adesso il professore è seduto esausto e beato accanto la ragazza che si sta asciugando alla bene in meglio la sborra di dosso. Poi si alza e gli fa: “Vado a fare la doccia. Tu nel frattempo fammi il bonifico!!”
Professore: “Va bene...ma io voglio rifarlo ancora...però la prossima, voglio scoparti come si deve”
Patrizia: “Ti costerà parecchio...ma ok, certo...intanto caccia questi di soldi....ci rivediamo presto!”
Per due giorni sale la madre a portare i pasti al professore. Patrizia riappare il terzo. Di sera per la cena. Ha indosso tutto ciò che ha scroccato all'uomo che la guarda a bocca aperta. Truccata, capelli legati a coda di cavallo, è ancora più bella e sexy. La ragazza non gli da il tempo di cenare. Del resto a quella vista all'uomo è passata la voglia, di appetito gliene viene subito un altro. Le mette una mano sul culo, mentre Patrizia gli mette sotto gli occhi il cellulare con la foto di uno scooter.
Professore: “Ah...alla faccia!!”
Patrizia: “Professore...se vuoi scoparmi stasera...voglio questo, assicurazione compresa!”
L'uomo fisso sulla foto ci pensa un po'. Poi alza lo sguardo e le fa: “Va bene...ma non mi accontento di un paio d'ore...passa tutta la notte con me e domani mattina, prima ti scopo di nuovo e poi andiamo assieme al concessionario, ci stai?”
Patrizia si libera bruscamente dalla mano dell'uomo sul culo. Ci pensa qualche secondo e gli fa: “Rastelli, non credo tu sia nella posizione di impormi condizioni...ma comunque, si...se andiamo direttamente dal concessionario a fare il contratto...si, ci posso stare...però fatti una doccia prima di venire a letto che la sola idea di stare una notte intera appiccicata ad un grassone peloso che è magari sudato, mi fa vomitare!”
Il professore è seduto sul letto. Con il solo accappatoio addosso. Ha le spalle poggiate alla testata e le gambe aperte. Si sta masturbando dolcemente mentre osserva Patrizia spogliarsi con la consueta sensualità. Una volta nuda sale sul letto e si posiziona in ginocchio fra le gambe dell'uomo. Continua lei a masturbarlo, mentre lui le mette le mani sulle tette e le chiede: “Come hai giustificato a tuo padre che passerai una notte fuori?”
Patrizia: “Gli ho detto che dormo dalla mia amica Luana...comunque non sono cazzi che ti riguardano...so cosa faccio...tu limitati a fare quello che voglio io e vedrai che nessuno scoprirà nulla...”
Rassicurato il professore si avvicina al collo della ragazza e inizia a leccarlo. Dopo un po', Patrizia si abbassa e glielo prende in bocca. Parte il pompino. Il professore si riappoggia estasiato alla testiera: “Oooh si...si...così!”. Poi dopo qualche minuto si stende completamente. Patrizia gli si siede sopra a 69. L'uomo adesso ha a disposizione di lingua la fica ed il culo della ragazza. Glieli lecca entrambi voracemente e grugnendo come un maiale. Patrizia invece continua il pompino.
Dopo alcuni lunghi minuti di leccate e di pompe, la ragazza si gira e si siede dolcemente sul cazzo duro del professore. Come ce l'ha completamente dentro, inizia a cavalcare. Il professore ansima e geme di piacere. Patrizia, mentre fa su e giù, lo insulta: “Porco bastardo...depravato grassone del cazzo...ti piace scoparti una ragazzina, vero?...non è più peccato mortale, vero?...eh bastardo!”
Professore: “Si...si...mi piace...sono un porco...si, un porco!”
Patrizia aumentando la velocità della cavalcata: “Porco...lo so che sei un porco, ipocrita moralista del cazzo...ma l'importante che obbedisci ai miei voleri...devi fare tutto quello voglio io...anche a farti umiliare come uno straccio quale sei...uomo di merda!”
Professore in estasi: “Si Patrizia,,,si...tutto quello che vuoi,,,si, sono il tuo straccio...siii!”
Così la ragazza, lesta scende da sopra l'uomo. Gli si siede accanto. Gli mette i piedi in faccia, mentre continua con la mano a scopargli il cazzo, e gli fa:”Sotto i miei piedi...la tua faccia di merda deve stare sotto i miei piedi...come uno straccio schifoso...soffri bastardo!!”
Professore farfugliando causa i piedi che gli ostruiscono la bocca: “Oh si si...il tuo straccio...si mi piace anche essere il tuo straccio...e che piedi stupendi hai!”.
Patrizia: “Pure i piedi in faccia ti piacciono...sei proprio un depravato degenere...” non finisce l'insulto che il professore esplode in una sborrata stromboliana!
L'alba del giorno dopo, è il professore a svegliarsi per primo. Si gira lentamente e osserva Patrizia che dorme ancora distesa di fianco che gli da la schiena. Si stropiccia gli occhi. Non gli pare ancora vero di aver passato la notte con l'oggetto del suo desiderio. E' eccitato e ha un'erezione enorme, come tutte le mattine e nonostante l'età. Quella mattina ancora di più, visto quella meraviglia che ha distesa accanto. Allora gli si avvicina. La abbraccia dolcemente, le mette le mani sulle tette e gli struscia il cazzo duro nel culo. La sveglia sussurrandole: “Sono quel gran porco ed ho ancora una voglia pazzesca di te, principessa....dai girati che ti lecco!”
Patrizia, ancora confusa dal sonno, si gira lentamente. Allarga le gambe ed il professore gli si fionda in mezzo a leccarle la fica. Poi dopo un po' sta per salire su per penetrarla, ma la ragazza lo blocca e gli fa:”No...prima ho voglia di pisciare...e voglio pisciarti in bocca, perchè oltre uno straccio sei pure un cesso!!...sbrigati, mettiti in posizione!”
Il professore esegue senza fiatare. Scende dal letto e si mette in ginocchio a bocca aperta. La ragazza gli si piazza sopra con la fica e gli piscia dentro. Nel frattempo ride e lo insulta di nuovo: “Bevi cesso che sei...bevi cesso schifoso!”. L'uomo ha conati di vomito, vorrebbe sputare il piscio, ma non ci riesce e lo ingoia. Così si alza, fa mettere Patrizia sul letto alla pecorina. Prima le lecca la fica dagli ultimi residui di piscio e poi la penetra scopandola a sbattere. Dopo qualche minuto di poderose sbattute. le sborra copiosamente sul culo ed esausto si butta sul letto a peso morto, mentre la ragazza corre in bagno a pulirsi.
Una settimana dopo il professore riebbe notizie di Patrizia vedendola dalla finestra del suo appartamentino, sfrecciare in scooter mentre lo salutava con la mano soddisfatta.
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