La Conduttrice.

di
genere
etero

Dal 1996, al declinante 2019, moltissima acqua era passata sotto i ponti e, di conseguenza, molte cose erano cambiate.
Da sedici anni, ero, e sono tuttora, felicissimamente, sposato con "Lady Rowena, ora "Lady Wilfred", e la nostra vita scorreva, e scorre tuttora, serena e tranquilla.
Data la nostra età, "un tantino avanzata", la mia diletta consorte aveva, di buonissimo grado, accettato la mia proposta di non avere figli; il che era stato "estensivamente" interpretato, dalla medesima, anche come un'esenzione dai "doveri coniugali".
Amo troppo "Lady Rowena" per far naufragare un matrimonio, per tutto il resto assolutamente perfetto, su tale problematica.
Perciò, avevo iniziato a ripercorrere certi "vecchi sentieri", con tutta la prudenza, e la discrezione, imposti dall'età e dal prestigio sociale.
I Lettori avranno, a questo punto, compreso come, i miei "fisiologici sfoghi", avvenivano grazie alla "collaborazione" di "attempate professioniste" oramai avviate sul "Viale del Tramonto" ma tutt'altro che prive di fascino e, vieppiù, tutt'altro che disgustose a vedersi.
In questo navigare pel "Mare della Tranquillità", si inseri' la sostituzione del conduttore dell'appartamento di ***.
L'Agenzia Immobiliare incaricata, adempi' magistralmente ai suoi doveri e, nell'estate successiva, io e "Lady Wilfred", potemmo fare la nostra personale conoscenza con la nuova conduttrice.
Nel paio di colloqui telefonici precedentemente scambiati, la stessa si qualificò come la mamma di due figli adolescenti, il cui marito, imprenditore commerciale, viveva all'estero, in Belgio.
Ci invitò a visitare l'appartamento, che trovammo tenuto in modo superiore ad ogni elogio; fu al momento di usare la "toilette" che cominciarono a sorgere i primi sospetti.
Notai che. la Signora Luisa, così si chiamava la nuova conduttrice, aveva posizionato un porta asciugamani a colonna sul lato sinistro, per chi guardava, del "bidet".
Dal momento che avevo potuto constatare la Signora Luisa non esser stata mancina, ne dedussi che fosse stata solita sedere sul "bidet" dando le spalle al muro.
Uhm...
Quando fu il turno di mia moglie a servirsi della "toilette", decisi di "sondare il terreno", incoraggiato anche dal fatto che la Signora Luisa ci aveva ricevuto indossando un camicione da spiaggia bianco, semitrasparente, ed un costume a due pezzi.
Iniziai ad accarezzarle la gamba sinistra con il mio piede destro e subito ebbi "positivi riscontri".
Mi alzai in piedi, mi posizionai alle sue spalle.
Da questa posizione, dapprima presi a sfiorarle le braccia, contemporaneamente, per poi passare ad una rapida, ma "approfondita" leccata del padiglione auricolare destro, per concludere con una "vigorosa" carezza alle mammelle. Infine la feci alzare in piedi per baciarla con ardore...meno male che non aveva indossato il rossetto!
Fece appena in tempo a mormorare:
- Domani sarà giorno di mercato - che mia moglie, fece per uscire dalla "toilette".
I "bei conversari" durarono un'altra mezz'ora buona; nell'accomiatarci, stringendole la mano, le feci "ditino", subito "riscontrato positivamente".
La sera, in albergo, tornai, con una scusa in camera e le messaggiai:
- Domani, intorno alle 11.00.
Ed ella rispose:
-OK.
Alle undici precise del giorno dopo, dopo aver accompagnato "Lady Wilfred" al mercatino, stavo arrivando sotto al portone quando la vidi scendere recando un sacco della spazzatura: era vestita come il giorno prima.
Raggiunse il cassonetto per poi rientrare nel portone.
Entrai anch'io, restando in perfetto silenzio; quando fummo in ascensore iniziammo a baciarci.
Giunti nell'appartamento, Luisa mi disse:
- Vai in camera da letto e sdraiati.
Eseguii: pochi minuti dopo entrò lei. Si era tolto il camicione da mare ed era sensualissimamente scalza.
Giunta al centro della stanza, prese, con la destra, il fiocco delle mutandine e, con la sinistra, quello del reggiseno: mentre si produceva in una piroetta tirò, sciolse e mi apparve nelle sue nudità trionfali.
Debbo scrivere, ad onor del vero, che Luisa, vista "sic et simpliciter" è una donna tutt'altro che appariscente: assoluta serietà nel portamento, assoluta serietà nel vestire, pochi o nulli cosmetici.
Ben altra cosa dalla Signora Tiziana o dalla Signora Dina: assai più simile, per concludere ed intenderci, alla povera Donna Alexandra.
Ma fu proprio questo suo essere "donna sopra, femmina sotto", per dirla parafrasando il titolo di un vecchio film, che mi eccitò, immediatamente, al parossismo.
Mi denudai completamente anch'io e, messe le mani sotto le sue ascelle, la sollevai di peso per farla ricadere sul mio scettro. Alla penetrazione, Luisa lancio' un grido, per poi digrignare i denti.
Nel frattempo, avevo appoggiato il suo sedere sul cassettone iniziando a cavalcarla; la donna, intrecciate le dita, le aveva poste dietro la mia nuca, mentre io alternavo "trotto" e "galoppo" nella sua intimità.
Ad un certo punto, la sollevai ancora una volta e la deposi sul letto. Le feci assumere la posizione "a la levrette" e la coitai di nuovo per iniziare, subito dopo, a "lavorare" sul clitoride.
Luisa si contorceva, gridando: mai, dico mai, pronunziò la parola "basta".
L'esplosione era, ormai, vicina: fu allora che la feci inginocchiare di fronte al mio sesso. Luisa lo inghiottì docilmente, senza opporre la benché minima resistenza.
Lei mi succhiò per qualche minuto fino a che, dalle chiuse del mio corpo, una quantita' di seme, incredibile per un quasi sessantenne, eruppe nella sua avidissima gola.
Ancora una volta, mantenni l'erezione e, senza por tempo in mezzo, le feci di nuovo assumere la posizione "a la levrette". Subito Agguantai un vasetto di crema che stava sul cassettone, mi lubrificai e la lubrificai.
La donna, la quale aveva, di sicuro, compreso quale sarebbe stato l'"epilogo", non sollevò obiezione alcuna ed io violai la sua intimità più segreta entrando nel suo ano, invero non troppo largo.
Le strinsi i fianchi, mentre dalla sua gola uscivano parole come,:
- Hai un piolo d'acciaio...quanto sei lungo...mi stai sfondando...
Ripresi il galoppo con tutte le mie forze, sempre tenendo "sotto pressione" la sua "turgida gemma". La "femmina", sino a poco tempo prima nascosta, si era ormai rivelata in tutta la sua sconfinata libidine e, dal mio canto, l' "imperativo categorico" non poteva che essere l'annientamento: altro che "attempate professioniste" sul "Viale del Tramonto"!
Giunto al punto di eiaculare di nuovo, uscii da lei, le feci assumere la posizione supina per inondarla, infine, con tutto il mio seme.
Non ricordai più nulla, salvo che, al risveglio, Luisa stava in piedi, completamente lavata, profumata e vestita.
La guardai negli occhi e le dissi:
- ...E scommetto che sei arrivata vergine al matrimonio...
Sorrise amaramente, per poi dirmi:
- Proprio così: in seguito...in seguito scoprii che mio marito, in Belgio, in mia assenza, si dava alla "pazza gioia", per cui tornai in Italia con i ragazzi...
- E sino ad ora?...
- Beh...ti scandalizzerai, ma io ho un "toy boy"...
- No! Chi l'avrebbe mai detto...
- È...l'"amichetto" di mio figlio Claudio...
- Amichetto?
- Mio figlio è gay: ricordo ancora quando li scoprii. Stavamo in campeggio, una notte, ero uscita dalla mia tenda per andare alla "toilette". Passai accanto alla tenda ove dormiva mio figlio insieme al suo amico Max: un giovane di colore, adottato da genitori italiani.
La luce era spenta ma era una notte luminosa. Sentii come un ansimare, sommesso; accostai l'occhio all'apertura e vidi Max e mio figlio in posizione di "sessantanove".
L'uno succhiava l'altro, col massimo impegno: feci in tempo ad ammirare il sesso di Max: lungo, nero, turgido,luccicante della saliva di mio figlio. Anche i suoi testicoli, d'ebano, risplendevano alla luce della luna.
Fu Max a godere per primo, mugolando e riempendo la gola di mio figlio con il suo seme, che mi parve molto denso e pesante.
Poi fu la volta di mio figlio a svuotarsi in Max: si staccarono e presero a baciarsi.
La brezza d'estate portava alle mie narici il loro afrore: un misto di sudore e di liquore virili.
Rientrai in tenda e subito iniziai a masturbarmi, selvaggiamente: godetti tre volte di seguito.
Tornati a casa, un pomeriggio feci venire Max a casa, con una scusa, mio figlio era fuori.
Non appena entrato, lo affrontai:
- So tutto, di te e di Claudio: ma non mi importa. Io vivo praticamente sola, sono ancora giovane: ho voglia di maschio. Pertanto, tre volte a settimana, verrai qui e mi soddisferai.
Diversamente, lo dirò ai tuoi...intesi?
- Va bene ma...
- Non ti preoccupare...
E così fu: Max, tre volte a settimana, viene da me e mi... "soddisfa", mi spiego?
Poi, beninteso, io "soddisfo" lui.
- Potrei sapere come?
- Ho in casa un'olisbo...una volta serve a Claudio, una volta a me...
- Perché, tuo figlio sa...
- Che io sappia no...e quand'anche...
- Ed io? Mi consideri, forse, come un "toy boy"?
- Nooo! Tu sei un uomo, un vero uomo!
Tuttavia, anche una donna ha i suoi diritti, ivi compreso quello alla libertà sessuale, non trovi?
- Senza dubbio...
- E adesso? Come mi vedi, come mi giudichi? Una zoccola, una depravata, forse una...pedofila, vero?
- No, assolutamente! Tu hai il pieno diritto di gestire la tua "vita privata" come meglio credi: questo è tutto.
Nel dire queste parole, mi ero rivestito ed avevo raggiunto la porta; ci baciammo e prima di uscire
le chiesi:
- Lesbo?
- Si, ho anche una amante donna, se è per questo... conosci la maestra Tiziana...insegnò a mio figlio Carlo, il più piccolo...
- No! Ma quella, mi risulta sposata da anni con ***...lo so perché abitavano proprio qui...
- Dal punto di vista "etero", si dice pienamente soddisfatta, anche se Max e Claudio potrebbero aver qualcosa da ridire in proposito.
Per quanto mi riguarda, dopo che Carlo concluse le elementari, mi invitò a casa sua, appunto proprio in questo condominio, e...accadde...
Ovviamente, tacqui sui miei, ormai remoti, rapporti con la "Signora Tiziana".
La Signora Luisa concluse dicendo:
- Anche domenica ci sarà il mercatino...
- Allora...a domenica...però mi piacerebbe che mi ricevessi "adeguatamente" abbigliata e truccata: ti dispiacerebbe?
- Ma per carità...
Ci baciammo un ultima volta.
Ed uscii.





scritto il
2022-07-28
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