Finalmente schiavo

di
genere
dominazione

per contatti cicciopelliccio2@yahoo.com


Finalmente mi ero deciso. dopo una vita che desideravo compiere il gesto impossibile ma agognato, essere sottomesso ai voleri di un altro uomo, avevo riposto all’ennesimo annuncio che avevo postato su un sito di incontri. Sono etero, sposato, con figli, sono un feticista del piede ma soprattutto mi fa godere l’idea di essere umiliato dai comandi di un uomo come me, non importa se etero o gay. Così mi sono presentato e tra alcuni annunci volgari, me ne è arrivato uno che mi ha colpito: “ho 70 anni, sono il padrone giusto per te”. Mi ha chiesto di fare un incontro preliminare e con titubanza mi sono presentato al bar che aveva prescelto. ci siamo seduti al tavolino. Un bell’uomo in forma perfetta che ne dimostra almeno 10 in meno. vestito elegante un completo sicuramente costoso. mi chiede a cosa sono interessato. io balbettando risponde sottomettermi alla vostra volontà. - qualunque cosa?
- sì qualunque dico pentendomi subito. sorride.
- bene vieni a casa mia stasera alle 21 che ti esamino. abito in centro, una casa riservata e accogliente.
getta la cicca della sigaretta sul marciapiede
- raccoglila mi dice gelido. la prendo in mano.
- mettila in bocca, masticala e inghiottila
lo faccio tremante: il primo ordine umiliante che ricevo.

mi presento a casa sua con il cuore ingoia. apre. indossa una preziosa vestaglia di seta, pantaloni del pigiama, comode pantofole di seta assai costose anch’esse. mi fa entrare. non resisto. mi butto in ginocchio e bacio profondamente entrambi i piedi.
- grazie divino signore di avermi accolto dico tremante.

indossa calzini di seta anch’essi da cui emana un leggero ma eccitante dolore di piedi.
- bravo cane vedo che sei pronto dice
- vai in cesso e spogliati dei tuoi stracci. tornerai qui a quattro zampe come il cane che sei completamente nudo.
vado. sono già eccitato.
torno a quattro zampe e mi prostro davanti a lui comodamente seduto su una bella poltrona.
appoggia i piedi sopra la mia testa, li muove, calca forte per farmi sentire il suo oggetto.
- bacia accuratamente i miei piedi ordina
comincio
posso solo baciarli sul dorso ma bacio anche le pantofole con grande cura e dedizione.
- prendi quel poggia piedi ordina
mi avvicino, mi ordina di mettermi con il collo a disposizione. prendo un collare da cane lo stringe forte alla mia gola c’è anche un guinzaglio. tira forte, mi sento un vero cane. penso che potrei essere con una bella figa, con mia moglie a scopare e invece eccomi ai piedi di un altro uomo, nudo a quattro zampe.
appoggia i piedi sul tavolino e mi ordina di leccare le suole delle pantofole. lo faccio. su e giù, profonde lappate sulle suole sudicie e sporche. assaporo la polvere, l’usato, lo schifo e mi eccito sempre di più. se ne accorge, mi dà un forte calcio in faccia. cado. si alza e mi prende a calci in pacia, sullo stomaco, sulle pale. che male. soffro ma godo.
si allontana. io sono con la fronte a terra come è dovere di bravo cane. improvvisamente sento un sibilo e poi un dolore allucinante sulla schiena. mi ha frustato. poi riprende, una due, dieci volte, non si ferma. impazzisco dal dolore ma anche dal piacere. punito per nessun motivo, solo perché a lui piace. è il massimo dell’umiliazione. si ferma poi ricomincia sulle natiche, venti, trenta frustate.
- allora cane? sei disposto a servirmi per il resto della tua vita? questo è solo l’inizio sono capace di ben altro.
mormoro - sì padrone, sì divino signore, son vostro, fate di me ciò che volete.
e giù un’altra serie di frustate. e poi calci. va a sedersi, si sfila le pantofole. vedo i suoi piedi lunghi, almeno un 44, con quei calzini velati meravigliosi.
- fai il tuo dovere di cane, bacia e lecca mi ordina.
mi getto con la faccia sulle sue piante, asporto profondamente l’odore di calze sudate, di piedi. poi bacio, profondamente, lungo tutte le piante, nell’incavo delle dita dove c’è l’odore più intenso. bacio l’alluce e tutte le dita. poi comincia leccare senza sosta. su e giù. lecco e succhio i talloni, lo mi colpisce forte con i talloni. non ha pietà come è giusto che sia. lui è dio io una merda. mi faccio schifo e godo. prendo in bocca tutte le dita dei piedi e le succhio senza sosta. lui tira il guinzaglio lasciandomi senza respiro ma io non mi fermo. succhio succhio che buon sapore. di umiliazione. le calze sono tutte bagnate. lui indugia infilandomi i piedi sempre più a fondo in bocca fino a quasi farmi vomitare. sorride maligno. sono un cane non sono più un essere umano. vedo che si apre la vestaglia, mi ordina di sfilargli i pantaloni del pigiama. ed eccolo. ill suo cazzo. è un po’ molle se lo accarezza diventa duro. mi scoperà in bocca? lo spero davvero

scritto il
2022-12-23
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