La vera natura di mia madre Terza parte
di
Valerio sissy
genere
dominazione
Gironzolai nei dintorni con la visione di mia madre nuda che non mi abbandonava. La vedevo mentre lo prendeva in bocca e poi quando aveva allargato le gambe per farsela leccare. E poi le sue parole così volgari ma nello stesso tempo eccitanti. Mi sembrava tutto assurdo. Io avevo sempre visto mia madre come una donna dedita a me e al suo nuovo marito e invece… Sentirgli dire quelle parole su Luigi mi avevano scombussolato. Per quale cavolo di motivo l’aveva sposato? Perché era benestante? E già, forse era questo il motivo. Il fatto che Luigi non fosse un uomo all’altezza di mia madre lo avevo sempre saputo ed era evidente anche a chi non li conosceva. La mamma era altissima, da ex pallavolista, e aveva bisogno di un uomo strutturato fisicamente come lei, uno in grado di soddisfare una giovane donna con un appetito sessuale di un certo livello. E perché mamma se la faceva con ragazzi che potevano avere la mia età? Le piacevano i miei coetanei? Oddio quante domande che mi venivano in mente e alle quali non riuscivo a dare una risposta. L’unica cosa certa era che non sarei riuscito più a vedere mia madre come avevo fatto fino ad allora, come una mamma premurosa e attenta ai miei bisogni ma l’avrei vista… L’avrei vista come una donna come le altre.
Il mio respiro affannoso non cessava. Così come non cessavano i miei ricordi e la visione di quelle scene. La mamma tutta nuda, con quel suo fisico scolpito, quelle tette così piene, quel viso tanto bello che con quel trucco intenso era però diventato più volgare, le sue labbra così rosse… Mi accorsi di avercelo di nuovo dritto nonostante me ne fossi venuto abbondantemente pochi minuti prima. Possibile che io desiderassi scopare con mia madre? La risposta erotica che ebbi non lasciava adito a dubbi. Dentro di me lo volevo anche se, lasciando ragionare il cervello, non potevo non dirmi che era una grossa cazzata e non stava né in cielo e né in terra quel mio desiderio che avrei dovuto al più presto cancellare dalla mia mente. Facile a dirsi, ben più difficile a farsi perché al solo pensiero di mia madre il cazzo si ergeva come mai mi era accaduto in passato con le mie fidanzatine. Ma intanto riguardai quel video per almeno una decina di volte e a ogni visione la mia eccitazione si faceva più vistosa. Cominciavo ad essere quasi fuori di testa.
Dopo aver gironzolato per un paio d’ore decisi di rientrare a casa. Avevo deciso soprattutto di non dire niente alla mamma e di fingere indifferenza. Almeno per il momento. Arrivai a casa aprii la porta con le chiavi e la casa era immersa nel silenzio più totale. Era tutto buio a parte la lucetta fioca che proveniva dalla camera di mamma
“ Manuel, tesoro, vieni sono in camera” Era sua abitudine aspettarmi sveglia. Mi diressi verso la sua camera e la trovai con una castigata camicia da notte, i capelli sciolti ma spettinati e non aveva ovviamente nessun rimasuglio del trucco da puttana che aveva un paio d’ore prima. No, non era un trucco da puttana. Il fatto era che non potevo tollerare che mia madre fosse truccata in quel modo. O forse non era nemmeno quello ma era la scena nel suo insieme ad avermi turbato al di là dei particolari
“ Vado a letto” le dissi scostante
“ Aspetta amore. Dai raccontami quello che hai fatto. Sai che mi interessa come trascorri il tuo tempo libero”
“ Non ho voglia di parlare. Ci vediamo domani”
“ Aspetta Manuel. Vieni qui, dammi il bacio della buonanotte” Sospirai nervosamente ma mi avvicinai a lei. Misi la mia guancia destra sulla sua e poi le sue labbra, quelle labbra che avevano preso in bocca il cazzo di quel tipo, la baciarono. Mi allontanai da lei scambiando la buonanotte e quindi, appena uscii dalla stanza mi strofinai la guancia che mamma mi aveva baciato. Dio santo, ero così confuso. Da una parte lei mi faceva schifo dopo quello che le avevo visto fare e dall’altra invece la desideravo. Quella bocca che aveva appena baciato la mia guancia me la immaginavo sulle mie labbra e mi venne da pensare che sarebbe stato meraviglioso.
Per i commenti, scrivete a
jonathan1957@tiscali.it
Il mio respiro affannoso non cessava. Così come non cessavano i miei ricordi e la visione di quelle scene. La mamma tutta nuda, con quel suo fisico scolpito, quelle tette così piene, quel viso tanto bello che con quel trucco intenso era però diventato più volgare, le sue labbra così rosse… Mi accorsi di avercelo di nuovo dritto nonostante me ne fossi venuto abbondantemente pochi minuti prima. Possibile che io desiderassi scopare con mia madre? La risposta erotica che ebbi non lasciava adito a dubbi. Dentro di me lo volevo anche se, lasciando ragionare il cervello, non potevo non dirmi che era una grossa cazzata e non stava né in cielo e né in terra quel mio desiderio che avrei dovuto al più presto cancellare dalla mia mente. Facile a dirsi, ben più difficile a farsi perché al solo pensiero di mia madre il cazzo si ergeva come mai mi era accaduto in passato con le mie fidanzatine. Ma intanto riguardai quel video per almeno una decina di volte e a ogni visione la mia eccitazione si faceva più vistosa. Cominciavo ad essere quasi fuori di testa.
Dopo aver gironzolato per un paio d’ore decisi di rientrare a casa. Avevo deciso soprattutto di non dire niente alla mamma e di fingere indifferenza. Almeno per il momento. Arrivai a casa aprii la porta con le chiavi e la casa era immersa nel silenzio più totale. Era tutto buio a parte la lucetta fioca che proveniva dalla camera di mamma
“ Manuel, tesoro, vieni sono in camera” Era sua abitudine aspettarmi sveglia. Mi diressi verso la sua camera e la trovai con una castigata camicia da notte, i capelli sciolti ma spettinati e non aveva ovviamente nessun rimasuglio del trucco da puttana che aveva un paio d’ore prima. No, non era un trucco da puttana. Il fatto era che non potevo tollerare che mia madre fosse truccata in quel modo. O forse non era nemmeno quello ma era la scena nel suo insieme ad avermi turbato al di là dei particolari
“ Vado a letto” le dissi scostante
“ Aspetta amore. Dai raccontami quello che hai fatto. Sai che mi interessa come trascorri il tuo tempo libero”
“ Non ho voglia di parlare. Ci vediamo domani”
“ Aspetta Manuel. Vieni qui, dammi il bacio della buonanotte” Sospirai nervosamente ma mi avvicinai a lei. Misi la mia guancia destra sulla sua e poi le sue labbra, quelle labbra che avevano preso in bocca il cazzo di quel tipo, la baciarono. Mi allontanai da lei scambiando la buonanotte e quindi, appena uscii dalla stanza mi strofinai la guancia che mamma mi aveva baciato. Dio santo, ero così confuso. Da una parte lei mi faceva schifo dopo quello che le avevo visto fare e dall’altra invece la desideravo. Quella bocca che aveva appena baciato la mia guancia me la immaginavo sulle mie labbra e mi venne da pensare che sarebbe stato meraviglioso.
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