La nuova Capa

di
genere
dominazione

Ciao a tutti sono Chiara di Milano , ecco a voi una nuova storia .
Ogni 2/3 anni l’azienda per la quale lavoro cambia i capi ,Clara la nuova dirigente è molto diversa dal suo predecessore, mentre il secondo è un quarantenne solare e alla mano la prima è una donna quasi sulla sessantina di pochissime parole e con i modi di fare di un sergente dei marines .
In questi mesi ho imparato a prenderla nel modo giusto e a farmi apprezzare ma non nascondo che le prime settimane sono state un incubo… in tutti i sensi , ad esempio il primo giorno: Mi presentai nel suo ufficio alle 9:04 quindi 4 minuti dopo l’orario che mi era stato detto, premesso che io ero a lavoro già dalle 8:00 ma stavo finendo una cosa che non ero riuscita a terminare il giorno prima, comunque quando entrai nell’ufficio di Clara la trovai in piedi che guardava fuori dalla finestra.”buongiorno Cla..” mi stoppò alzando una mano e senza voltarsi mi disse “1 se dico alle 9 tu devi essere da me alle 8:59.
2 puoi parlare solo dopo che ti è stata rivolta la parola.
3 per te signorina Clara
4 non ti voglio più vedere vestita in questo modo, ti voglio vedere elegante e con vestiti scuri.
5 quello che senti o vedi lo devi dimenticare se scopro che hai detto una sola sillaba su una cosa detta o fatta da me ti rimando a calci in culo fino in Calabria e mi assicurerò che tu rimanga disoccupata a vita.
6 da domani mattina dovrai venire a prendermi e riaccompagnarmi , ovviamente con l’auto aziendale che nonostante potrai utilizzare anche al di fuori del lavoro ne sarai responsabile, ora prendi le chiavi sul tavolo e sparisci.

Presi le chiavi e uscii da quell’ufficio, incazzata e frustrata , non nascondo che le avrei lanciato volentieri il posacenere di cristallo che c’era sulla scrivania ma riuscii a trattenere quel gesto insano .
“Ma tu guarda questa strega … “ già strega era questo il nomignolo che molti gli hanno dato, bassa robusta sempre vestita di nero e con un trucco pesante che le da un pallore inquietante .
Il mattino seguente andai a prenderla , quando salì in macchina non disse neanche buongiorno ma un secco “ in ufficio “ durante il tragitto suonó il suo telefono, era sua nipote e li scoprii che dietro il suo modo di fare da bestia si celava una persona amorevole, mi scappó un sorriso che non rimase inosservato, chiusa la chiamata “ perché non fai ridere anche me ragazzina”, eravamo fermi al semaforo e voltandomi verso di lei dissi” lo sapevo che in fondo anche lei ha un lato umano “ mi bruciò con lo sguardo “tu non hai paura di me vero?”
“Signorina Clara ho un papà poliziotto e una madre maestra , rispetto le persone autorevoli ma allo stesso tempo so come tenere testa ad una persona autoritaria , quindi posso avere rispetto si , ma paura direi proprio di no “
“Fai male Chiara fai davvero male a non aver paura “
Per tutto il giorno non ci furono dialoghi degni di nota ma la sera quando la riaccompagnai a casa e scese dalla macchina mi ringraziò e mi augurò una buona serata.”facciamo progressi “pensai.
Dopo le prime settimane si iniziò ad instaurare un rapporto di fiducia reciproco dove ho imparato a provvedere alle sue esigenze al meglio e lei a capire i limiti fin dove si poteva spingere , avevamo accettato i nostri rispettivi caratteri e ruoli , si era creato un certo equilibrio oltre che una profonda stima reciproca e una certa complicità che ha portato a sua volta ad aprirsi sulle nostre vite private.
Romana doc e single convinta , mi ha raccontava di preferire di gran lunga la compagnia delle donne meglio ancora se servizievoli e sottomesse alle sue voglie , amante del buon vino , dei paesi nordici e del buio , una sorta dì dark lady in chiave capitolina …. Come dire il risultato di una notte di sesso sfrenato tra Mortisia e Mario Brega nonostante sappia essere una donna molto raffinata .

Una sera tornando in auto da Firenze ci ritrovammo bloccate in autostrada e arrivammo sotto casa sua alle 10 di sera, io ero davvero stanca e l’unica cosa che desideravo era una doccia e un letto “Parcheggia dentro e portami su la borsa e il trolley “ maledicendola parcheggiai e la seguii , era più il modo in cui lo aveva detto che la richiesta in se , arrivammo nell’appartamento , le pareti della sala all’ingresso erano pitturate di un rosso scuro il pavimento in parquet scuro le tende di un tessuto pesante viola scuro , i mobili nero lucido, le luci alle pareti a forma di candelabro davano al tutto un aspetto un po’ inquietante ma molto affascinante “posa tutto in camera da letto io vado a fare una doccia, se nel frattempo dovessero citofonare apri tu , ho ordinato la cena per tutti e due “.
Entrai in camera da letto, era ancora più strana della sala , parquet scuro, due pareti nero lucido mentre le altre due e il tetto bianco lucido, i mobili erano neri così come il letto rotondo , lenzuola viola .
Dopo qualche minuto arrivò la cena, proprio mentre Clara stava uscendo dal bagno in accappatoio rigorosamente nero, l’assenza di trucco aveva tirato fuori la sua vera carnagione, olivastra e sorprendentemente liscia nonostante l’età “tutte io le trovo” pensai tra me e me fissandola “ qualcosa non va Chiara?”
“ beh è la prima volta che vi vedo senza trucco e devo dire che sta molto meglio al naturale signorina Clara”
“ lo devo prendere come un complimento o come dite dalle vostre parti…. Una leccata di sarda “
Feci spallucce e cambiando discorso le dissi di andare a cambiarsi e che intanto avrei apparecchiato.
Ritornó vestita con un paio di pantaloncini e una t-shirt ovviamente nera che essendo di qualche taglia più piccola esaltavano i suoi seni , probabilmente non più naturali , aprì il frigo a tiro fuori una bottiglia di vino “con il pesce ci vuole del vino “ mi diede la bottiglia e mi indico dove trovare i calici che riempii “alla nostra salute Chiara “ bevemmo quel vino e ci sedemmo a mangiare, parlando per lo più di lavoro, finita la bottiglia e il sushi mi disse di lasciare tutto li che l’indomani ci avrebbe pensato la donna delle pulizie di prendere un’altra bottiglia e di andare da lei sul divano.
Mentre ero intenta a stappare la bottiglia mi fissava con occhi indagatori “ qualcosa non va signorina Clara”
“Prima non hai risposto alla mia domanda, era un complimento o una leccata di sedere”
“Signorina Clara ormai avrà capito che non sono tipa da leccata di sedere, le avrei detto la stessa cosa anche se non fosse la mia capa “
Continuo a fissarmi per qualche secondo poi fece un sorriso “ anche tu sei una bella donna anche se” bevve un sorso di vino “ indisciplinata e irriverente “ temporeggio qualche secondo e continuò “ cosa faresti se una tua sottoposta fosse indisciplinata e irriverente “
“ beh sicuramente signorina Clara la punirei severamente “
“ io però so essere molto più severa di quanto immagini ragazza “
“ è una sfida o una minaccia “
Mi arrivò il cuscino in faccia che inaspettato mi fece perdere le lenti a contatto.
“ te l’ho detto ragazza so essere molto severa”
A questo punto ho tirato fuori la mia faccia di bronzo e un po’ per provocazione ,un po’ per la situazione intrigante e un po’ per vino decisi di provocarla .
“ signorina Clara mi ha fatto volare le lenti a contatto se le do un bacino e la promessa che non lo farò più mi aiuterà a ritrovarle ?anche perché gli occhiali sono in macchina e in questo momento sono mezza cecata “
Clara scoppió a ridere fragorosamente ma si ricompose subito e ci mettemmo alla ricerca delle lenti perdute che ritrovammo subito , a quel punto le diedi un bacio sulla guancia condito da un ruffianissimo scusi mia signora vi prometto che non lo farò più e senza darle il tempo di reagire presi la borsa e andai via dicendole che l’indomani sarei venuta a prenderla per le 8:30 come sempre.

Arrivata a casa ricevetti un messaggio “avrai una punizione piccola impertinente ti farò il sedere viola per quello che hai fatto “ guardai lo schermo per qualche secondo indecisa se osare oppure no,stare a quel gioco oppure no, non volevo passare per quella che per fare carriera accetta le voglie del capo di turno, alla fine decisi di stare al gioco ma gli avrei detto chiaramente quello che penso , risposi con un inequivocabile “?” aspettai una sua risposta che non ci fu e andai a dormire eccitata e un po’ impaurita perché magari avevo travisato le sue intenzioni .
La mattina seguente alle 8:25 ero sotto casa sua , quando citofonai mi disse di parcheggiare e salire su, entrai nell’appartamento illuminato solo dalle luci a forma di candelabro, le pareti scure davano la sensazione di essere in una cripta “signorina Clara “
“Sono in bagno vieni pure “
Entrai con fare circospetto , la trovai dentro la vasca idromassaggio , la stanza illuminata solo da due candele dalla fiamma ballerina esaltavano i suoi seni prosperosi, le punte capelli biondo platino sfioravano l’acqua, la fissai per qualche secondo in silenzio mordendomi il labbro “ buongiorno signorina Clara “
Senza voltarsi e senza aprire gli occhi mi ordinò di portargli un caffè , tornai qualche minuto dopo con la tazzina ma mentre la porgevo Clara fece cadere la tazzina “ma che cazzo combini gallina incapace portamene un altro e pulisci questo schifo “.
Le riportai un altro caffè e mi misi in ginocchio a raccogliere i cocci ” ecco qual’è il tuo posto in ginocchio “ quando presi lo straccio per pulire il caffè dal bordo della vasca e dal pavimento me lo strappo dalle mani “ devi pulire con la lingua “temporeggiai , non volevo dargliela vinta così facilmente e poi quel gioco iniziava ad eccitarmi, mi schiaffeggio con lo straccio “ muoviti, prima che si rovini il pavimento.
Leccai il liquido nero con lei che mi premeva la testa “ brava ragazza, passami l’accappatoio “
Allungai la mano passandoglielo , lei nel frattempo si era alzata in piedi, era di fronte a me con la sua patatina depilata a pochi centimetri dal mio naso, mi morsi il labbro , sentivo la mia eccitazione salire, la stronza stava giocando come il gatto con il topo , uscì dalla vasca come se non ci fossi spingendomi via con il pube, ne sentii il suo odore , si asciugó con calma in un modo talmente sensuale da farmi eccitare ancora di più, sentivo i miei capezzoli indurirsi e le mutandine bagnarsi, si chinó su di me e mi prese per i capelli odorandomi “ ti sei messa il profumo … puzzi come una vecchia puttana … datti una lavata ti aspetta una lunga giornata “, mi fece alzare tenendomi sempre per i capelli e mi spinse dentro la vasca “ questa vuole affogarmi “pensai
“ops ti sei bagnata il vestito,sei proprio una rimbambita , lavati e torna di la e mi raccomando rimetti tutto in ordine e dammi quegli stracci che li metto ad asciugare “
Mi alzai in piedi e mi sfilai il vestito rimanendo in mutandine e reggiseno “ ti detto di spogliarti “
Diedi tutto a Clara che andò via e mi immersi nell’acqua, tornai in soggiorno nuda , lei era seduta sul divano con i piedi sul tavolino “mettiti in ginocchio di fronte a me “una volta in posizione mi fissò fumando una sigaretta “ allora signorina cosa devo fare con te? Facciamo una botta di conti…. Ieri sera ti sei permessa a baciarmi… a toccarmi e addirittura a prendermi per il sedere, sei andata via come una ladra , oggi sei arrivata hai fatto cadere il mio caffè e come formica reggina carica di feromoni sei arrivata profumata come a dire , ora seduco quella strega della mia capa….lo sai vero che ho licenziato per molto meno? Lo sai che pagherai caro la tua insolenza?ma chi ti credi di essere?”.
Si alzò e venne di fronte a me “allora che hai da dire?”
“Mia signora le chiedo scusa ho travisato tutto , non era mia intenzione mancarle di rispetto né tantomeno approfittarmi di lei ma ….”
“ ma cosa “
“La trovo… mhm dalla prima volta che vi ho vista …. No non riuscii a dire quello che pensavo”

“Ho capito tutto …. Ma sappi che se credi di fare carriera diventando la mia schiava hai preso una cantonata “
“ non lo faccio per questo, anzi era la prima cosa che avrei messo in chiaro …io….”
“Basta cosi…. Dimostrami la tua sottomissione e se sarai brava “
Aprì l’accappatoio magari avrai l’onore.
Baciai i suoi piedi “ grazie mia padrona “

Continua…….


scritto il
2023-11-04
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