L'ospite

di
genere
corna

Qualche tempo fa una mia collega mi invitò alla sua festa per l'anniversario dei suoi dieci anni di matrimonio. Lei ed io siamo buone amiche, malgrado i nostri stili di vita siano piuttosto differenti.
"Hai mai pensato di mettere un bel paio di corna al tuo caro maritino?" mi chiedeva spesso la mia amica, per scherzare. Me lo chiese anche quella sera, alla fine del party.
"Ma spiegami perché dovrei mettere le corna a mio marito…?!!" le risposi.
"Beh, sai…" mi disse, lasciandosi andare alle confidenze, "…come credi che ci sia arrivata così felicemente a dieci anni di nozze? Guarda mio marito… è proprio innamorato…! E cosa credi? Che non sia al corrente di tutti i cazzi che mi faccio anche in ufficio? Ma va là, lo sa e anche bene…! Sai che l'ultima volta che scopavo nella sala delle riunioni aziendali gli ho dato appuntamento ed è venuto a spiarmi dal buco della serratura mentre mi facevo il nostro capo? Non sai quanto mi ama da quando lo rendo partecipe delle mie scopate, dovresti fargli anche tu al tuo uomo qualche… ahem… sorpresina…".
Inutile dire che le sue parole mi turbarono parecchio. Certo, uomini che mi corteggiano ne ho, ma da quando ho sposato Paolo, dieci mesi fa, non li prendo più molto in considerazione (malgrado le loro attenzioni mi lusinghino sempre). Talvolta è capitato che, dopo un litigio o un'assenza del mio compagno per motivi di lavoro, sentissi il desiderio di concedermi a qualcun altro… ma dalla fantasia passare alla realtà è tutto un altro discorso.
Al di là delle mie titubanze, comunque, l'occasione si presentò mio malgrado, e questa è storia recente.

Diversi giorni fa, Paolo è tornato a casa inaspettatamente con un collega di lavoro.
"Si chiama Andrea, resterà da noi per un po', se non ti spiace… sua moglie l'ha appena sbattuto fuori di casa…" con queste parole Paolo me lo ha presentato. Dopo aver discusso in privato con il mio compagno sul fatto che poteva anche consultarmi prima di ospitare gente in casa, avevo deciso che Andrea poteva restare.
Chi era costui? Paolo me lo ha spiegato a letto la notte stessa: Andrea era appena stato mandato via di casa dalla moglie, dopo che lei l'aveva scoperto assiduo frequentatore di orgie private e coppie in cerca di trasgressione. Ora lui, in attesa di una nuova sistemazione da single, stava alloggiando presso i suoi colleghi più ospitali, i quali, a turno, si erano impegnati nell'aiutare l'amico. Casa nostra, però, è abbastanza piccola, non c'è molto spazio, capite bene che avere una persona in più non sarebbe stato molto comodo.
"…E adesso come facciamo a scopare? Ci sentirà!" ho detto subito a Paolo.
Ma Paolo sembrava tranquillo.
"Non c'è problema, amore, faremo piano… e poi si tratta di uomo adulto, mica si scandalizza… proprio lui, poi! Con tutte le cose che combina in giro… dai, non ti preoccupare, anzi facciamo finta che non esista!".
«Sì, facile detta così…», pensavo. A me l'idea che questo estraneo che gira per casa non esistesse non convinceva granché. Ma ormai era notte fonda, e non avevo più voglia di parlarne.

Il mio primo vero incontro con Andrea l'ho avuto il mattino seguente. Paolo era uscito di casa prima di me, ed io, sapendo che i due sono colleghi di lavoro, ho immaginato che anche Andrea fosse ormai fuori dalle mura domestiche. La notte precedente aveva fatto molto caldo, tanto che avevo deciso di dormire nuda. Quando mi sono alzata, quindi, pensando di essere sola, mi sono diretta tranquilla in bagno senza niente addosso. Quando ho aperto la porta, però, mi sono trovata Andrea comodamente sdraiato nella mia vasca da bagno, immerso nell'acqua calda, che leggeva il giornale. Ho sobbalzato, non mi aspettavo di trovarlo lì. Ma lui era tranquillo e rilassato. Ha alzato per un attimo lo sguardo, poi lo ha riabbassato noncurante della mia nudità, e si è rimesso a leggere come nulla fosse.
"Fai come fossi a casa tua eh…?!" gli ho detto, sarcastica.
"No…" mi ha risposto lui "…fai tu come fossi a casa tua, non mi dispiace affatto…". Se si trattava un tentativo di humour non mi aveva fatto ridere per niente, anzi; ma mi sono accontentata del fatto che era parso disinteressato a me… anche se questo suo atteggiamento era sorprendente: non era forse lui il gran porco che andava in giro a trombare tutto quello che vedeva? Fatto sta che mi sono messa qualcosa addosso e sono andata a preparare la colazione.

Dopo un po' è arrivato anche Andrea. Era in boxer aderenti e maglietta della salute. «Poteva anche vestirsi…», ho pensato. Ma aveva un bel fisico e si poteva permettere certe libertà. Mi ha ringraziata per l'ospitalità che gli stavamo dando, ha assaggiato la colazione, si è complimentato, ha fatto qualche battuta sulla «fortuna di Paolo» ad avere una donna così che si occupava di lui, e che anche lui (eh sì…) ce l'aveva una brava compagna, ma che ormai aveva rovinato tutto. "Però…", mi ha raccontato, "…Paolo ha organizzato per il weekend una gitarella in campagna, giusto per approfittare delle belle giornate di sole e per distrarsi un po', e così andremo tutti e tre insieme a goderci la frescura delle verdi boscaglie".
Tutto questo prendere decisioni a mia insaputa non mi stava bene per niente; pensavo solo a cosa dire a Paolo…
Ma è stato quando Andrea si è alzato da tavola che sono rimasta piacevolmente colpita da qualche dettaglio che fino a poco prima non avevo visto. Certo, il fisico ben allenato da vari tipi di sport si notava subito, ma non mi ero mai soffermata sulle sue forme più intime. Credo fosse questo il motivo di tanto appetito sessuale da parte di Andrea. Non potevo certo fissare insistentemente, ma, da quanto vedevo, il collega di mio marito aveva una mazza di notevoli dimensioni… ed ora un'inaspettata erezione stava mettendo in evidenza certe misure.
"Scusami…" si è giustificato lui mettendo una mano davanti al pacco "…forse avrei dovuto coprirmi… beh, spero non ti scandalizzerai".
Non sapendo cosa rispondergli; mi sono limitata a un laconico "…no no…" e sono andata a farmi una doccia.

Lo scroscio d'acqua calda sulla pelle mi ha rilassata ed eccitata allo stesso tempo. Immaginavo che Andrea mi stesse spiando, quindi mi sono insaponata per bene, insistendo con la schiuma sulle tette e sui capezzoli, e mi sono accarezzata ripetutamente le labbra della patatina.
Come previsto, dopo qualche secondo è arrivato in bagno.
Non so ancora spiegare come sia successo, ma nel giro di qualche secondo Andrea era sotto la doccia con me, e scopavamo come due animali. Il cazzo di Paolo non è grosso come quello di Andrea, quindi all'inizio quella grossa mazza di carne mi pulsava dentro facendomi male, quasi stordendomi di piacere. Non avevo mai provato una cosa simile. Andrea se n'è accorto, e ha insistito nel penetrarmi con forza, malgrado le mie grida. Sapevo bene che di lì a poco quelle grida si sarebbero trasformate in urla di godimento. È così, infatti che faccio quando vengo pervasa da un orgasmo intenso.
Ormai era fatta: avevo fatto le corna a Paolo, e avevo anche goduto come una troia.

Alla sera, quando Paolo mi ha avuta tutta per sé nel letto, mi ha chiesto come fosse andata la giornata, e se avevo avuto problemi con Andrea.
"No, per niente, anzi…" gli ho risposto, accarezzandomi la patatina ancora un po' dolente.
"Beh, lui mi ha detto che sei molto simpatica e che gli hai preparato anche una bella colazione… insomma, che gli hai fatto iniziare bene la giornata…" mi dice Paolo.
"Bene, anche lui mi ha fatto iniziare bene la giornata" gli ho risposto.
"Sono contento che andiate d'accordo; sabato lo volevo portare con noi in campagna…".
"Non c'è problema…".
"Brava, così mi piaci".
Ha iniziato a baciarmi e ad accarezzarmi. Mi ha chiesto di dormire nuda anche quella notte. Ero già bagnata, pensando al cazzone di Andrea, e ne ho avuta ancora voglia.
Paolo mi ha toccato la fighetta e ha subito sentito che qualcosa di grosso era passata da quelle parti.
"Amore… cosa ti sei infilata qui dentro in mia assenza oggi? È tutta slabbrata… mmmh, fammi vedere… porcellina…". E così facendo si è infilato tra le mie cosce ed ha iniziato a leccare avidamente la mia carne rosea, brutalmente strapazzata dall'uccellone del suo amico. Ho deciso di non trattenere i miei gemiti, sicura anche che Andrea ci stesse ascoltando, se non addirittura spiando.

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Finalmente è arrivato il sabato, e siamo andati a fare un giro nei boschi.
La scampagnata sarebbe stata sicuramente un'occasione per godermi di nuovo il cazzo di Andrea, ma non sapevo come fare perché si creasse la giusta occasione per rimanere soli. Fatto sta che, mentre giravamo per le silenti campagne, ogni tanto tra una battuta e l'altra Andrea riusciva a palparmi qua e là mentre il mio compagno, ignaro di tutto, si limitava a camminare avanti a noi, facendoci strada e chiacchierando su per le impervie e desolate viuzze tra gli alberi.
Andrea mi ha afferrato la mano, e mi ha fatto toccare il suo uccello attraverso i jeans. Ce l'aveva già durissimo. Ridevo, camuffando il nostro stuzzicarci in modo che Paolo non capisse nulla.

A un certo punto mi sono fermata.
"Ragazzi, sono un po' stanca…" ho detto, "…perché non ci fermiamo qualche minuto? In fondo siamo qui anche per riposarci, no?!".
Paolo protestava, dicendo che "…ci siamo quasi"; «quasi» dove non sapevo, non ho ascoltato o l'ho dimenticato, essendo la mia concentrazione tutta polarizzata su Andrea e non sulle mete turistiche. Andrea invece ha appoggiato la mia idea.
"Dai, su, Paolo, anche io ho voglia di riposarmi un po'!".
Paolo ha accettato suo malgrado. Così abbiamo steso un telo a terra e ci siamo adagiati sopra.
"Paolo…" gli ho detto, "…perché non vai avanti e vedi se il ristorante va prenotato? Così, in caso non ci fosse posto, possiamo sempre decidere di cenare da un'altra parte…".
"Okay, ci metterò poco…" ha risposto Paolo "…se a te sta bene". Gli ho dato il mio benestare e Paolo, di rimando: "Vado a vedere la situazione", e si è allontanato.
Appena sparito dietro gli alberi, Andrea mi è saltato addosso eccitato. Ci baciavamo facendo roteare le nostre lingue in modo convulso. Andrea mi ha quasi strappato di dosso i vestiti, ed io ho fatto lo stesso con lui. Avevo paura che Paolo potesse tornare inaspettatamente e trovarci così, tutti nudi e intenti a baciarci e toccarci avidamente. Ma non riuscivo a smettere.

Andrea mi ha messa a pecora e mi ha passato la cappella sul buchino del culo prima e sulla passera poi.
"Mmmmhh… è da due giorni che sogno il tuo cazzo… dammelo, ti prego…" lo imploravo.
Non si è fatto pregare. Mi ha infilato dentro lentamente tutto il suo pisellone. Sentivo distintamente ogni centimetro che affondava dentro di me. Spingevo il culo indietro vogliosa, aspettando ansimante che iniziasse a sbattermi. Ha iniziato a muoversi ritraendo tutta la mazza fino alla cappella, per poi reinfilarsi dentro facendo sbattere le palle contro di me. I suoi movimenti si sono fatti sempre più veloci, finché non ha preso il ritmo animalesco al quale mi aveva già abituata. Il rumore delle nostre carni bagnate di umori che sbattevano una contro l'altra, mi eccitava…
"Ahhh… aaaaahhh…" stavo urlando.

La voce di Paolo ha rotto il coro delle nostre grida di piacere.
"Ma… ma siete impazziti? Che diavolo state facendo?" urlava rivolto a noi. Aveva la faccia sconvolta, era impallidito, ma un rigonfiamento all'altezza del pacco ne denotava un'innegabile eccitazione.
Ero stata scoperta quindi. Nuda, impegnata a farmi montare a quattro zampe, e mio marito ci stava guardando.
Andrea però non smetteva di scoparmi; anzi, ha aumentato ancora il ritmo, afferrandomi per le chiappe e infilandomi il dito medio nell'ano.
"Mi sto scopando tua moglie… mmm… che bella porca che è…" gli ha risposto.
Anche io non potevo smettere.
"Sììì… sìììì… scopami…" ho urlato ad Andrea, mentre guardavo Paolo negli occhi "…sto godendo da matti… ahhhh… continua, più forte… tu si che sai farmi godere… ahhhaaaaaahhhh…". Non ci credevo di aver davvero detto le parole che venivano fuori dalle mie labbra, ma la situazione era ormai del tutto paradossale!

Paolo si era tirato fuori l'uccello dai pantaloni, e ora si tirava una sega davanti a noi.
"Vi prego, smettetela…!" diceva implorandoci… ma intanto si segava.
Poi Andrea ha chiesto a Paolo di avvicinarsi. Paolo lo ha fatto e si è messo a guardare da vicino il cazzone di Andrea che mi scovolava dentro, slabbrandomi e inebriandomi di piacere. Urlavo e mi dimenavo sotto i colpi di Andrea che tirava fuori la sua mazza per mostrare a Paolo quanto pisello sua moglie aveva dentro, per poi risbatterlo ancora e ancora, facendomi gridare e contorcere in un orgasmo multiplo.
Paolo ha finito la sua sega prima del nostro orgasmo, schizzandomi un po' sul culo.
Alla fine era sconvolto… ma, conoscendolo, sapevoo che non era arrabbiato. Mi sono avvicinata a lui e l'unica cosa che mi ha detto è stato semplicemente: "Grazie".

Siamo tornati a casa.
Andrea ci ha ringraziati per i giorni trascorsi assieme e ha deciso di andare a stare per un po' in un residence.
Finalmente Paolo ed io siamo rimasti soli a casa e abbiamo potuto chiarirci. Paolo mi ha spiegato che la situazione l'ha fatto impazzire e che lo avrei reso la persona più felice del mondo se ogni tanto mi fossi fatta trovare al suo rientro in compagnia di qualche amante.
L'idea non mi dispiace. Ci penserò su…
di
scritto il
2024-08-05
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