La nuova fidanzata di mio figlio
di
RomanDeVil
genere
scambio di coppia
ESTATE 2007
Drinn… drinnn… lo squillo del telefono del mio ufficio mi distrae.
"Pronto…?" rispondo.
"Dottore, c'è suo figlio al telefono che chiede di parlarle…".
"Va bene, me lo passi pure, grazie!".
Che strano… mio figlio Andrea, ormai 28enne, mi telefona solo due o tre volte l'anno da dopo che mi sono separato dalla madre. Cosa sarà successo?
"Papà…".
"Ciao Andrea… come stai, va tutto bene?".
"Sì, sì, tutto bene. Volevo sentirti per comunicarti alcune novità…".
"Hai cominciato il nuovo lavoro in quella multinazionale di cui mi parlavi a Pasqua?".
"Certamente. Mi ci trovo bene, anche se è molto diverso rispetto a quello che ho studiato, la pratica del controllo di gestione è all'americana e…" e parte con una filippica sugli aspetti del nuovo lavoro. Lo interrompo.
"Scusami, ho un appuntamento tra pochi minuti. Cosa volevi dirmi in particolare?".
"Già, vero. Volevo chiederti… quest'anno spetta a te l'alloggio al mare nel mese di agosto, giusto?".
"Esatto…". Quando ci siamo separati con la mia ex-moglie, abbiamo concordato che avremmo avuto l'alloggio ad agosto per un anno a testa, e quest'anno tocca a me.
"Posso venire a stare da te qualche giorno con la mia ragazza? Sai, andiamo via subito dopo ferragosto, ma non vorremmo passare i giorni prima a Torino…".
"Mi farebbe piacere, lo sai. Fai pure come se fosse casa tua. L'unica è che dovrete arrangiarvi col divano-letto… lo sai, l'alloggio non è così grande…".
"Grazie, andrà benissimo. Ti ringrazio. Ti chiamerò per avvisarti prima di arrivare…".
"D'accordo, non c'è problema. A presto".
Riattacca, e lo faccio anch'io. «Che strano…», penso, «…deve aver cambiato ragazza, la sua fidanzata all'Università aveva una villa a Forte dei Marmi… mah… vabbè, tanto tra un mesetto lo scoprirò da solo».
…
"Pronto… ciao Andrea… tutto bene? …Domani sera, hai detto? Va bene, vi aspetto. A domani…".
Eccoli, apro il portone e li aspetto.
No, la fidanzata non è quella storica dell'Università che ricordavo. È una moretta, alta almeno uno e settanta, vestita in jeans e camicia… ha un bel personale, uno splendido seno e degli occhi meravigliosi. Capelli neri, lunghi e lisci. Molto sexy. Peccato che quando parla abbia qualche problemino con i congiuntivi, decisamente le sue qualità saranno altre.
Chissà Marina, la mia ex-moglie, se è a conoscenza del cambiamento e come lo ha preso. Lei ha sempre dato molta importanza alla cultura, alla classe, e molto poca alla carica erotica… purtroppo.
La ragazza si chiama Marzia, e lavora come impiegata nella ditta di Andrea… e secondo me lei ha individuato in mio figlio il tipo giusto per fare il salto di classe sociale. Lui è laureato, un master alla «Bocconi», ed ha avuto diverse offerte di assunzione, ma ha scelto l'azienda in cui sta perché vuole provare un'esperienza in una multinazionale e perché lo hanno assunto senza stage, pratica o altro.
"E quindi, Andrea, hai cambiato ragazza?" gli chiedo, mentre siamo più isolati.
"Già… ormai con Laura avevamo modi di vivere differenti. Lei era troppo, diciamo, snob per i miei gusti, non riuscivo più a stare dietro ai suoi standard. Cene, gite nelle capitali europee, abbigliamento all'ultima moda, tirati a lucido anche per andare a gettare la spazzatura… insomma, hai capito. Ci siamo distaccati senza quasi accorgercene. E poi ho scoperto Marzia: completamente diversa, allegra, vivace, non pretenziosa, mi incoraggia e mi è vicina. È una donna, non una ragazzina viziata…".
"Ed è anche molto bella, complimenti…".
"Beh, anche quello non guasta… anche tu sei sempre stato sensibile al fascino femminile, no?".
"Pure troppo. Ti confesso che alla fine il matrimonio con tua madre è naufragato anche per quello".
"Non che non lo sapessi! Comunque per ora non ci penso al matrimonio, non so se lei sia la ragazza giusta per la vita. Per ora è la donna di cui ho bisogno quest'estate".
"Ti capisco. Comunque nel caso hai scelto bene, mi sembra…".
Le giornate passano tranquille: mattinata in spiaggia per i ragazzi e in giro con lo scooter per me, e poi alla sera ci ritroviamo per l'aperitivo e la cena.
Marzia è sempre molto carina, mai sopra le righe, sia come abbigliamento che come atteggiamenti. Probabilmente è molto attenta a non compromettere la sua immagine per il possibile futuro suocero.
Passano solo due giorni, e Andrea è richiamato in azienda; pare sia arrivata un'ispezione a sorpresa dalla sede europea. Il capo è ai Carabi, e tocca a lui parare il fondoschiena ai suoi colleghi di reparto. Mi avvisa che l'indomani mattina partiranno per tornare a Torino sul presto. Lui deve tornare assolutamente al lavoro.
La nottata è movimentata: fino alle due sento provenire dal soggiorno (dove dormono sul divano-letto) gemiti, mugolii e rumori inconfondibili. Direi che, se non altro, sono molto affiatati sessualmente, come coppia.
Al mattino mi sveglio più tardi del solito, sono le otto passate. Il divano-letto è vuoto e sfatto. «Saranno andati via entrambi…», penso. Mi affaccio in bagno… e vedo Marzia seduta sul bidet, faccia al muro, e si sta lavando la figa. Resto paralizzato.
La osservo per qualche secondo… poi, prima che lei possa notarmi, mi allontano e vado a preparare la colazione. La ritrovo qualche minuto dopo, mentre porto il cappuccino sulla tavola, che sta rifacendo il divano-letto.
"Pensavo di essere rimasto da solo…" esordisco.
"Scusa, sai… ma Andrea ha preferito andare via senza di me. Ti ha lasciato un biglietto sul tavolo".
Vedo che sul tavolo c'è effettivamente un biglietto. Lo leggo.
«PAPÀ,
PARTO DA SOLO. MARZIA È MOLTO STANCA E NON ME LA SENTO DI FARLE FARE UNA LEVATACCIA. CERCHERÒ DI TORNARE PER DOMANI SERA, DOPODOMANI AL MASSIMO. SPERO NON TI DISPIACCIA. TI CHIAMO PIÙ TARDI».
Ho un'erezione notevole al pensiero di essere solo con lei; la ragazza ha un corpo meraviglioso, un seno abbondante e sodo, gambe slanciate e ben tornite, un bel viso e delle labbra molto eccitanti. Però, accidenti, è anche la ragazza di mio figlio… se faccio qualche cazzata con lei, lui mi odierà per tutta la vita…!
Marzia ha indosso un costume da bagno, un olimpionico nero molto sgambato e scollato che le evidenzia il seno, e quando si piega per rincalzare le coperte mi mostra un culo splendido, sodo e tondo. Sono eccitato… per evitare problemi tolgo il disturbo e vado in camera a vestirmi.
Dopo qualche minuto sento Marzia che mi saluta e dice che se ne va in spiaggia.
In quel mentre mi squilla il cellulare; è Marco, un mio caro e fidato amico dai tempi del liceo.
"Ehilà, Marco, ciao… dove stai? … Ah, vorresti andare in barca fino a Sanremo? Okay… facciamo come al solito, allora, che tu metti la barca ed io offro il pranzo? … Però io sono solo, e tu sei con quella sventola della Vicky (una giovane cubana con cui lui convive) … seee… lo so che devo darmi da fare…! Fosse facile, ormai ho superato i cinquanta da un bel po'. Forse devo fare come te, trovarmi una cubana giovane e bisognosa di affetto! … Va bene, dai, ci penso e, se vengo, tra un'oretta sono al molo".
In realtà ci andrei ben volentieri, ma non voglio fare il terzo incomodo sfigato, anche se lui è un amico. Non ho nessuna donna in zona. È meglio lasciar perdere… oppure potrei invitare Marzia, chissà! Ma cazzo, ma perché devo sempre farmi tirare dai casini… e dall'uccello? Ma poi penso che, dopotutto, farei un favore ad Andrea: se è una troia è meglio capirlo prima. Io non farò nulla, vediamo come si comporta lei.
In fondo lo faccio per il bene di mio figlio.
Mi reco in spiaggia e mi avvicino a Marzia, che è stesa all'ombra di un gazebo. La chiamo e la informo della prospettiva di una gita in barca, e lei ne è entusiasta; le dispiace solo di non avere l'abbigliamento adatto (copricostume e zoccoli con tacco da 12 non sono il massimo della comodità), ma si lascia convincere ad aggiungere una T-shirt e a venire come si trova… non posso far aspettare troppo Marco, so come è fatto, partirebbe senza aspettarci.
Saliamo sul mio scooter e la sento appoggiarsi a me e tenersi alle mie gambe. Una mano scivola fino al mio uccello… e sarà una mia impressione, ma mi sembra che lo sfreghi sotto, tra coscia e testicoli… naaah, saranno solo le vibrazioni della moto. Però intanto mi si indurisce piano piano…
Arriviamo al porto e raggiungiamo la barca: è un cabinato, non grandissimo ma con abbondante spazio sottocoperta, con una cabina padronale ed un'altra più piccola per figli o ospiti. Marzia è molto colpita, e anche Marco è colpito da lei. La presento come "…un'amica di Andrea".
Molliamo gli ormeggi e, quando siamo fuori dal porto, Vicky presta a Marzia uno dei suoi bikini estremamente ridotti, ed insieme si stendono a prendere il sole a prua. Marco ne approfitta per farmi una sorta di «terzo grado».
"Ma chi è?… Ma te la trombi?… Posso farmi avanti io? È splendida, guarda che gambe… e che culo, sembra una brasiliana. E le tette?… Due tette così le leccherei per ore…".
Do un'occhiata alle ragazze, distese e leggermente sudate sotto il sole. Vicky, che oltre a essere bella è anche molto disinibita, si è messa in topless; Marzia non vuole essere da meno, e così adesso sono entrambe tette al vento. Sono sdraiate al sole, con solo il perizoma addosso. Sono uno spettacolo della natura.
Intorno a mezzogiorno siamo in vista di Sanremo. Marco propone un aperitivo e chiama Marzia, che così può visitare la barca. Io prendo il timone, l'ho gia fatto altre volte. Vicky sonnecchia sul prendisole.
Marco e Marzia spariscono sotto coperta. Dieci minuti… quindici minuti… venti minuti…
Vedo Vicky che inizia ad agitarsi sotto il sole, quando infine eccoli riapparire con un vassoio con quattro flûte ed una bottiglia di Veuve Cliquot. Brindiamo alla gita.
Quindi mi apparto con Marco al timone.
"Che cosa hai fatto, là sotto?".
"Niente. Le ho solo mostrato la barca… ma lei è una tipina molto sveglia. Le ho chiesto se se la depila, e lei si è messa a ridere. Secondo me se insistevo me la dava…".
"Ti ricordo che è un'amica di mio figlio, è roba sua! Comunque parliamo del pranzo… andiamo al solito posto?".
"Certamente… pesce fresco e Pigato. Vicky dopo il terzo bicchiere comincia a dire che ha caldo, e diventa un vero spettacolo. I soldi servono a questo… ecco perché si lavora e si fatica: per la panza e per la…".
Ridiamo.
Attracchiamo e scendiamo. Marzia, con la T-shirt e gli zoccoli, è alta come me, poco meno di un metro e ottanta, ed uno spettacolo eccitante da vedere. Anche Vicky si cambia, indossando un prendisole trasparente sul seno nudo e sandali più alti. Ecciterebbe un moribondo; è un po' più bassa di Marzia, ma molto proporzionata e flessuosa.
E quindi eccoci qua… due ultracinquantenni con due ragazze di 24–25 anni belle e calde. Camminano davanti a noi facendo a gara a chi sculetta di più. Uno spettacolo!
Al ristorante ci concediamo un buon pranzo, con ben tre bottiglie di Pigato; a fine pranzo le ragazze sono mezze cotte, così prendiamo un taxi per ritornare alla barca, e una volta arrivati Marco e Vicky si indirizzano verso la cabina padronale.
"Ci serve un pisolino per digerire…" ci informa Marco, "…voi potete andare nell'altra cabina".
C'è un letto a una piazza e mezza; ci sdraiamo sopra, dandoci la schiena.
Iniziamo a sentire rumori provenienti dalla camera padronale.
"Sì, Vicky… sì, continua così. Ancora… dai…".
Marzia si agita e si volta verso di me. Io mi stendo supino e giro il viso verso di lei, e ci guardiamo. Lei ha un bel sorriso sul volto.
"Buono quel vino", dice lei. "Un po' forte però. Come si chiama?… Figato?" mi dice.
Scoppio a ridere. Anche lei ride con me.
Si avvicina a me e mi infila la lingua in bocca… bacia divinamente, ha una lingua calda e morbida. Mi lecca il collo e sale su fino all'orecchio. Mi eccito, la cappella spunta dagli slip. Lei la vede e la accarezza, ha la mano caldissima.
Le sollevo la maglietta, ammirando il suo splendido seno… mi piace, è dolce e partecipativa. Andrea ha scelto molto bene la sua nuova fidanzata.
In quel momento squilla il mio cellulare, lo prendo.
"È Andrea…" la informo. Lei si blocca con gli occhi sgranati dalla paura. Rispondo.
"Ciao Andrea, come va? … No, nessun problema per Marzia, l'ho vista a colazione, poi lei è andata in spiaggia e io sono venuto in barca con Marco… che vuoi che ti dica, probabilmente in spiaggia il suo telefono non prende. Tutto bene con gli ispettori? … Ah, ottimo… ti hanno fatto i complimenti? Magnifico…! … Ah, conti di arrivare per domani sera? Va bene, avviso Marzia. Ah, porta gli ispettori a cena in qualche bel locale…" e dicendo questo inizio ad accarezzare il seno di Marzia, i suoi capezzoli si induriscono subito, "…così, se sei un buon anfitrione, si ricorderanno di te e ti loderanno ancora di più…! Conosci qualche locale adatto, magari di quelli con l'«intrattenimento», se capisci cosa intendo?…". Con la mano intanto scendo al perizoma e infilo due dita sotto, e scopro che è completamente depilata. La vagina si inumidisce subito, ed io accarezzo le grandi labbra dall'esterno. Lei si lecca le labbra e mi guarda con occhi acquosi, la sua voglia sta crescendo. "D'accordo, pensaci tu, sai dove andare e cosa fare. Okay, dico a Marzia che la chiami quando sei libero. … D'accordo, ciao, e ancora complimenti". Chiudo il telefono.
"Sei un porco… quel discorso sull'intrattenimento lo hai fatto perché io stavo ascoltando…" mi dice Marzia, con un concerto di gemiti in sottofondo.
"No, l'ho fatto perché ho ripensato al pranzo di poco fa. È stato indimenticabile perché tu eri con me. Tra quindici anni lo ricorderò ancora, mentre se tu non ci fossi stata sarebbe stato solo un pranzo qualunque. Ora però non fare la gelosa, per Andrea è solo lavoro. Se vuole fare carriera, deve muoversi nel modo giusto…".
La sua figa è un lago… scendo fino all'ano, e mentre la bacio inizio ad inserirle un dito nel forellino posteriore. Lei ricambia il bacio con passione. Infilo il secondo dito, e muovo la mano dentro e fuori. Lei mugola, si sdraia sul letto ed io la lecco mentre continuo a penetrarle il culo.
"Sì, così… ancora… che bello… continua, ti prego… aaaahh…". Inizia a tremare e gode.
Si sfila la maglietta e il perizoma, è molto bella. Mi abbassa i calzoncini e imbocca il mio cazzo. Lo lavora di lingua con un'abilità notevole.
Poi si solleva, mi poggia le mani sul petto e mi sale sopra.
"Ora ti scopo, paparino… ti piace se ti chiamo così?".
"Mmmm… molto… così come mi piacerà quando sarò dentro di te…".
"Sì sì, paparino, tra poco sarai dentro di me. Vedrai che ti piacerà, almeno quanto piacerà a me…".
Mi si china addosso e riprende a leccarmi e succhiarmi la bocca e il collo. Ha la lingua bollente. Si alza, mi bacia, sento il sapore del mio stesso uccello sulle sue labbra.
Si infila l'uccello in figa. È bagnatissima e bollente. Mi cavalca con grande abilità, ondeggiando il bacino e serrando i muscoli interni… è eccitantissima.
Sono prossimo all'orgasmo. Mi attacco ai suoi seni con entrambe le mani, la sua pelle è seta, la consistenza è eccezionale. Mi sollevo per baciarla ed il mio uccello dentro di lei tocca tutte le pareti.
"Sto per venire, Marzia…" le dico con la lingua attaccata alla sua.
"Mmmmhhh… vienimi dentro, paparino. Riempimi della tua sborra…" mi incita lei accelerando i movimenti.
È un orgasmo travolgente… esaliamo il nostro piacere gemendo e baciandoci per non farci sentire dai nostri «inquilini» e da tutto il porto.
…
Dopo la scopata, Marzia è andata a rinfrescarsi e poi è salita in coperta. Poco dopo sono arrivati anche Marco e Vicky, e siamo ripartiti per tornare a casa.
Per tutto il viaggio, Marzia è stata apatica, non ha parlato né con me né con altri; Vicky ha anche cercato di coinvolgerla in una partita a dama, ma ha dovuto desistere.
Marco insisteva ad indagare, ma mi sono tenuto sul vago ("…solo un po' di carezze, tutto qui…", mi sbilancio). Vuole che ci vediamo a cena per un ménage à quatre, scambiandoci le donne; ma io gli rispondo che non è il caso, che ha frainteso il tipo di ragazza, ma che in ogni caso gli farò sapere.
Al porto ha ringraziato, è andata allo scooter e mi ha atteso lì.
Siamo a casa. Marzia si è chiusa in bagno da dieci minuti, mi sembra di sentirla piangere.
Finalmente si apre la porta. La vedo, è vestita in jeans e maglietta.
"Io me ne vado via…" dice.
"Perché?".
"Perché ho rovinato tutto… e solo per un attimo di debolezza! Tu forse non ci crederai, ma io lo amo veramente Andrea…".
"Alt! Aspetta…!" la interrompo. "Non sta a me giudicare le debolezze di nessuno. E lo so perché a me sono costate un matrimonio. Comunque, da me Andrea non saprà mai nulla, e conto che anche tu non gli dica nulla".
Mi guarda stranita. Continuo.
"Andrea non è un bambino. Ha scelto te come compagna perché ha bisogno di passione. Se io gli dicessi che ho approfittato di te, lui mi odierebbe per tutta la vita… e darebbe la colpa solo a me, penso, quindi io avrei solo problemi, senza neanche un vantaggio. Per cui, quello che è successo oggi… per me non è successo. Dopo pranzo ho fatto uno splendido sogno, e nulla più. Spero ti sia chiaro questo. Ora, se vuoi andartene, sarai tu a spiegare ad Andrea il perché…".
Mi fissa negli occhi.
"Forse hai ragione, è meglio se lo aspetto qui…".
Le metto un braccio sulle spalle, lei si irrigidisce un po' e distrae lo sguardo.
"Ecco, brava. Ora pensiamo alla cena. Vuoi un bicchiere di «Figato»?".
Scoppia a ridere.
"Per carità, solo Coca-Cola, stasera…" mi risponde.
Inizia a preparare la tavola ed io metto su l'acqua per la pasta.
Mi squilla il cellulare; è Marco.
"Ciao Marco…!". Guardo Marzia, e lei mi fa grossi cenni di diniego con le mani. "No, non sto molto in forma, mi avrà fatto male tutto il vino di oggi… seee, non scherzare, vado a dormire subito per superare il problema, altroché…! … Ti ringrazio, facciamo un'altra volta…! … No, Marzia non esce con voi due, non se la sente… okay, ci aggiorniamo".
Chiudo la comunicazione e guardo Marzia, con un sorriso furbetto.
"Marco era molto eccitato, voleva vederti a tutti i costi…". Lei arrossisce.
Finiamo la cena e squilla il suo cellulare. È Andrea. La mando in camera mia, così può parlare con più privacy.
Dopo pochi minuti suona il campanello. È Marco con Vicky; mi chiedono di salire e non posso rifiutarmi.
Li accolgo sulla porta, Vicky indossa un vestito rosso molto scollato, aderentissimo e corto oltre la metà coscia. Ai piedi porta sandali alla schiava con un tacco piuttosto alto e stretto, i capelli sono raccolti sulla testa. È veramente strafiga.
Marco mi chiede di Marzia, gli dico che è al telefono con Andrea, in camera da letto.
Apriamo la bottiglia di cognac che hanno portato e riempiamo quattro bicchieri.
Vicky, ancheggiando sui tacchi, si dirige verso la camera da letto, apre piano la porta ed entra.
Marco inizia a rievocare i vecchi tempi.
"Ti ricordi quel Capodanno in cui abbiamo caricato due ragazze e nel corso della notte ce le siamo scambiate?".
"Altrochè…" rispondo, "…ma era un Capodanno di oltre trent'anni fa…".
"Beh, perché? Tu oggi non ce la faresti?…".
"Potremmo farlo con due professioniste, allora lo facevano spontaneamente. È diverso…".
"Tu stai invecchiando dentro, oltre che fuori…", conclude il mio amico.
Sono passati dieci minuti. Marco sente dei rumori equivoci dalla camera da letto, e mi fa cenno di avvicinarci alla porta della camera; la apriamo pianissimo, e vediamo uno spettacolino niente male… Marzia è ancora al telefono con Andrea, sdraiata sul letto, con Vicky che l'ha spogliata e le lecca la figa con passione.
Le sue parole al telefono mi sorprendono… e mi eccitano.
"Sì, amore…" le sento dire tra i gemiti, "…mi sto masturbando per te…mmmm… ancora poco e vengo… oh sì… VOGLIO IL TUO CAZZO, AMORE… MMMMHH… CORRI DA ME… VIENI A SCOPARMI… AAAHHHH…" e Marzia gode. "Grazie, amore mio. Cerca di tornare presto. Ti aspetto domani. Ti amo anch'io… certo che amo solo te…".
A quel punto Marco ed io ci affrettiamo a tornare sul divano.
"Secondo te che succede ora?", mi chiede.
"Tu lo sai, le donne sono imprevedibili…" rispondo, "…ma a questo punto le probabilità di una conclusione movimentata della serata mi sembrano molto aumentate…".
"Per Vicky non preoccuparti, non sono geloso…".
"Figurati io della ragazza di un altro…" rispondo ridendo. Ma mi accorgo che mi sto prendendo in giro.
In quel momento Vicky esce dalla camera.
"Marzia ti vuole parlare…" mi dice.
Entro, lei è seduta sul letto, si è rivestita. Mi fa cenno di sedermi accanto a lei.
"Possiamo estendere il sogno bellissimo fino a domani mattina?" mi chiede, quasi senza guardarmi.
"Per me non ci sono problemi… ma non vorrei che poi questa cosa ti provocasse crisi di coscienza…" le rispondo. Voglio che si assuma tutte le responsabilità per le proprie scelte, in maniera chiara e senza ripensamenti.
"Te lo prometto, niente lamenti o scenate…" risponde mentre si avvicina a me "…solo un sogno meraviglioso… con tanto, tanto piacere per tutti…", poi mi guarda e mi bacia.
"Meglio avere rimorsi che avere rimpianti!" le dico, mentre le tolgo la felpa e le slaccio i jeans. Sono curioso di vedere fin dove si farà condurre. Voglio proprio divertirmi, con lei, come lei.
La lascio con solo indosso delle mutandine di raso, bianche, carine.
Mi stacco da lei e le prendo la mano. La conduco in soggiorno, dove Marco e Vicky ci aspettano bevendo. La guido al tavolo e le porgo il suo bicchiere di cognac. Ne beve una sorsata, poi la guido verso il divano e la faccio sedere alla destra di Marco.
Mi siedo di fianco a lei e le sussurro all'orecchio.
"Ora vediamo come riesci ad eccitare il mio amico… so che puoi fargli un lavoretto di classe, mi raccomando…". Lei esita un attimo, io la incito ancora un po'… ed allora scende docilmente, gli apre i pantaloni, ne estrae il cazzo e lo imbocca.
Vicky a quel punto abbassa le serrande e si toglie il vestito. Sotto è totalmente nuda.
Marzia inizia a pompare con decisione, Marco si sta eccitando, ed intanto io massaggio figa ed ano di Marzia, tenendola bella calda. Vicky si inginocchia di fronte a me ed inizia ad estrarmi l'uccello, è già piuttosto duro; lei me lo lecca guardandomi negli occhi, e poi se lo infila dentro la bocca.
Cazzo, che situazione! Guardo Marco e sorrido.
"Questa sì che è vita!!" osservo. Lui sghignazza, infilandosi più in profondità dentro la bocca di Marzia.
Le ragazze sembrano fare a gara per mostrarci le loro capacità.
Fermo Vicky, non voglio venirle in bocca. La faccio appoggiare alla poltrona, dandomi le spalle, e le infilo l'uccello in figa. Accidenti quanto è fradicia.
Marzia e Marco ci vedono, ed anche loro iniziano a scopare; Marzia sale a cavalcioni di Marco guidando il suo cazzo dentro di sé. Mugola ed esprime il suo piacere con partecipazione.
Anche Vicky si dimena, stringe i muscoli pelvici, inizia a mugolare e ad ogni colpo lancia un urletto. Estraggo il mio randello e lo appoggio sul suo forellino posteriore; lei inclina il sedere per consentirmi la penetrazione, io spingo afferrandole le chiappe con le due mani e l'uccello le sprofonda nel culo come uno spiedo nel burro. Lei lancia un lungo sospiro di piacere. Inizio a muovermi e, dopo pochi minuti avverto l'incipiente orgasmo… le artiglio il seno e la sollevo contro di me accelerando il ritmo… anche lei inizia ad ansimare, e veniamo insieme. Sborro copiosamente dentro di lei, che si accascia sulla poltrona.
Estraggo il cazzo e mi siedo di fianco a lei, guardando cosa fanno gli altri due; nel frattempo la tengo abbracciata e ogni tanto limoniamo.
Marzia è carponi per terra, Marco è dietro di lei e la incula, entra fino alla palle dentro di lei e poi lo estrae tutto. È un vero maiale.
"Bambina, vedrai che lavoretto ti faccio all'intestino…" la irride. Lei grida in preda al piacere ad ogni affondo, e con due dita si masturba il clitoride.
È affascinante come spettacolo. Eccitante al punto che il mio cazzo riprende pian piano la durezza di poco prima.
Marco propone di fare un panino. Io mi sdraio per terra, Marzia si siede sopra di me e si fa entrare il mio cazzo dentro, e poi Marco riprende ad incularla. Alla prima penetrazione cerca di urlare, ma io le soffoco l'urlo con un bacio; Marco esce e poi rientra, lei inizia a dimenarsi sul mio uccello, mi lecca un orecchio e mi sussurra all'orecchio.
"Paparino, scopami… fammi godere… vedo le stelle, per quanto godo… oooohh… quanto mi piace scopare con voi… il tuo amico mi sta sfondando il culo, ma sto godendo da morire… non fermatevi, vi prego… aaaaahhh…".
Vicky guardandoci si sta facendo un ditalino, vedo le sue dita correre veloci sulla figa. La vedo avvicinarsi a me ancheggiando, e sedersi a cavalcioni sul mio viso, poggiandomi la figa sul mento. A quel punto apro la bocca e con la lingua comincio a leccargliela con lunghe e voluttuose passate. Vicky inizia a gemere immediatamente.
Marco sembra una macchina da guerra, pompa con ritmo regolare, dentro e fuori, dentro e fuori, io mi regolo sul suo ritmo ed intanto succhio il clitoride della sua venere cubana, lo stuzzico con le labbra, le infilo la lingua tra le pieghe delle labbra vaginali, spingendogliela giù in fondo fin dove posso. Lei si mette a sobbalzare delicatamente sul mio viso, e mi lascia intravedere che lei e Marzia si stanno scambiando effusioni e carezze bollenti, gemendo l'una nella bocca dell'altra.
Solo adesso noto che Marco ha indossato un preservativo… non sarò stato mica troppo fiducioso?
"Cambiamo posizione, ora…?" dice Marco. Fa rigirare Marzia sopra di me, in modo da darmi la schiena, e Marco le guida il mio uccello nel culo, dopodiché lui si sfila il preservativo e le presenta il cazzo alla bocca… poi chiama anche Vicky, che inizia a succhiarglielo mentre Marzia gli lecca lo scroto.
"Però, la bimba… mi ha infilato un dito nel culo. Andrea se l'è scelta bella esperta…" dice Marco.
Marzia lecca le palle di Marco, e con il bacino si lascia scopare il culo da me; intanto ha infilato un secondo dito nel culo del mio amico, stimolandolo ulteriormente. Continua a godere e a mugolare di piacere. Sembra una vera troia, molto appassionata.
Marco finalmente viene ululando, e Vicky, dopo aver ingoiato la prima sorsata, porge l'uccello a Marzia che in parte beve ed in parte è annaffiata dallo sperma. Io le artiglio i seni ed intanto godo dentro il suo bel culo.
"Vengoooo… oddio, Marzia, ti riempo tutta…!". È veramente un orgasmo da leggenda.
Anche Marzia è travolta da un tremore, che dimostra quanto stia godendo. Vicky, per non essere da meno, finisce masturbandosi.
Stiamo godendo tutti, alla grande.
…
Che ore sono? Mmmm… quasi mezzogiorno; devo proprio alzarmi. Mi sento tutto rotto, anche l'uccello è arrossato.
Marzia è uscita, lasciandomi un biglietto: «VADO IN SPIAGGIA. CIAO».
Ieri sera, dopo che sono andati via Marco e Vicky, ho dovuto ancora tranquillizzarla, era preoccupata. Mi ha raccontato la triste storia della sua adolescenza, con una famiglia «distratta» e assente. Mi ha fatto molta pena… mi ha detto di aver fatto anche la escort, per poter avere un po' di indipendenza economica. Ora punta su un lavoro serio e su un vero rapporto sentimentale per dare una svolta alla sua vita, ma continua ad avere dei cedimenti. In parole povere, le piace il cazzo e non può farci nulla.
Spero solo che Andrea faccia molta attenzione con lei, anche se devo dire che sessualmente è una bomba. Per ringraziarmi della comprensione mi ha fatto un lavoretto di bocca degno di un premio Nobel, mi sembrava mi succhiasse l'anima.
Uno squillo… Andrea mi chiama al cellulare.
"Ehilà, ciao Andrea. Tutto bene con gli ispettori? … Addirittura ti hanno fatto leggere il loro rapporto? Ma è magnifico! Hai fatto un figurone, bravo…! … Ah sì?… Li hai portati in un locale di lap dance?! … Alla fine erano sversi tra le bevande e le ragazze…?! … Eeeh, figlio mio, quando ci vuole ci vuole. Ti capisco…! … No, Marzia non è qui, è in spiaggia… va bene, ci vediamo stasera. Ti aspetto. E ancora complimenti…!!".
…
LUGLIO 2009
Questa sera sono invitato a cena da Andrea e Marzia. Si sono sposati cinque mesi fa. Anche la mia ex-moglie ha accettato la cosa, perché lei "…rende così felice Andrea". E te lo credo, una dispensatrice di piacere come lei.
Io li ho aiutati con un acconto per la casa, parte dell'arredamento ed altre spese, ma Andrea sta facendo carriera e guadagna discretamente.
Stasera mi hanno invitato per darmi una notizia. Immagino per comunicarmi che lei sarà incinta, chissà.
Eccomi arrivato… suoniamo e vediamo cosa succede.
"Ciao paparino!" mi saluta Marzia, aprendomi la porta. Mi fa entrare. "Andrea ha telefonato che ritarda. È bloccato nel traffico del rientro, ma mi ha detto che ci raggiungerà appena possibile. Nel frattempo noi possiamo iniziare a mangiare, appena arriva l'altra persona che ho invitato. È una mia amica…".
Marzia è molto carina; indossa un vestitino leggero, scollato sul davanti e lungo fino a metà coscia. Tira sul seno, evidenziandolo. Le labbra sono carnose, dipinte da un rossetto rosso scarlatto, gli occhi verdi risplendono sul suo viso, i capelli neri sono raccolti in una crocchia per combattere il caldo. Nella scollatura la pelle è lucida di sudore. È davvero molto sexy.
Mi offre un aperitivo e iniziamo a chiacchierare; lei è seduta di fronte a me, su un divano, e mi offre una bella visione delle sue cosce, sode e tornite come le ricordavo.
Suona il campanello d'ingresso. Marzia si alza e si dirige all'ingresso.
"Questa dev'essere l'altra nostra ospite…" mi dice.
La sento aprire la porta. Baci, saluti e la vedo apparire in salotto seguita da una mulatta incredibilmente bella. Capelli biondi, occhi neri, seno che straripa da un abito ridottissimo che la copre come una seconda pelle, e sandali dorati altissimi. Ha tutto l'aspetto di una professionista, ma è davvero una visione divina… non riesco più a controllare l'uccello, che spadroneggia rigido dentro i pantaloni di tela leggera. Marzia me la presente come la sua amica Paula, una ragazza brasiliana che vive in Italia.
La nuova ospite si siede sul divano di fronte a me, e l'abito le sale fin quasi all'inguine. Marzia le offre da bere, poi si siede di fianco a me e si avvicina al mio orecchio.
"Non fare riferimenti all'estate di due anni fa, e tutto andrà divinamente!", sussurra, e appoggia il palmo della mano sul mio pacco. Paula si siede dall'altro lato e mi infila la lingua in bocca. Io inizio a toccarla, e dopo un attimo lei si alza e solleva l'abito, sfilandoselo e rimanendo con un perizoma dorato come i sandali. Le tocco il seno, è siliconato ma gradevole al tatto… continuiamo a baciarci, mentre sento la mano di Marzia slacciarmi la cintura, abbassarmi i pantaloni ed aprirmi la camicia.
"Ma… se dovesse arrivare Andrea?!…" protesto debolmente.
"Andrea è già qui!" sento la voce di mio figlio. Non capisco se è arrivato adesso o se era nascosto in un'altra stanza, in attesa del momento opportuno.
Marzia va da lui e lo bacia mentre lo stringe tra le braccia; entrambi mi guardano.
"Vedi, papà… io e Marzia amiamo giocare con altre persone, pur amandoci profondamente. Ed abbiamo pensato che nessuno meglio di te potesse capirci".
Paula si è infilata il mio uccello in bocca e lo sta pompando fino in fondo, lo lecca e lo succhia. È davvero eccezionale.
"Cosa ne dici, paparino…?" mi dice Marzia.
"Dico che sarà una grande serata. E vi ringrazio per aver pensato a me…" rispondo.
Paula mi infila un preservativo e mi stende sul tappeto.
"Hai voglia di scopare, paparino?" mi dice col suo accento esotico arrapante. Mi guida il pene dentro di sè ed inizia a cavalcarmi, dolce ed imperiosa. Intanto vedo che anche Marzia si è impalata sull'uccello del marito e lo cavalca con movimenti lunghi e sensuali, guardando lui e me alternativamente.
Dopo alcuni minuti Marzia si alza e propone uno scambio: Paula si impala su Andrea ed io, sollevato da terra dalla mano di mia nuora, la poggio sul tavolo e mi accosto dietro di lei, col cazzo all'altezza del suo culo. Mentre Andrea urla il suo piacere, Marzia si solleva, poggiando la schiena sul mio petto, e gira la testa verso di me.
"Dai, paparino, che adesso mi scoperai davanti ad Andrea. Non sballi all'idea?" sussurra, e poi mi lecca l'orecchio. Capisco che è stata lei ad organizzare tutto, convincendo il marito. Sempre all'orecchio, Marzia mi sussurra: "Sai, Paula era una mia collega quando facevo la escort".
A quel pensiero la rovescio sul tavolo e le infilo l'uccello dentro; lei gode a sentirsi penetrare con foga… poi, di fronte ad Andrea che è seduto in poltrona in balìa di un favoloso pompino di Paula, la spingo sul tavolo tenendola ferma e le entro in culo, senza preparazione ma senza fatica… è lubrificata dagli umori della sua stessa figa.
"SIIIIIIIIIIIII… ancora… fottimi… fottimi, paparino. Spaccami il culo, dai…" urla. Si vede che gode come una cagna.
Mi rendo conto che come coppia sono molto affiatati, e sicuramente Andrea si sta godendo questa situazione.
La faccio girare sulla schiena. Mi posiziono tra le sue gambe e le lecco le labbra della figa, l'interno coscia e arrivo al clitoride che stuzzico con la lingua; lei continua a manifestare il suo piacere, io mi volto e vedo che Andrea si è alzato e ora sta inculando la bella mulatta, con colpi forti e decisi, e infila ed estrae il cazzo completamente.
Paula sembra godere ad ogni inserimento, tanto grida e cola umori. Osservo affascinato quel buco che resta dilatato dopo ogni estrazione… Andrea è resistente e mi sembra un buon amante, quindi Marzia probabilmente non è insoddisfatta di lui, ma è solamente alla ricerca di esperienze diverse, più variegate, più originali.
Mi avvicino a Marzia con un cuscino, che le infilo sotto la schiena, le faccio piegare le gambe e appoggio il glande sulla sua vagina. Lei cerca di muoversi verso di me per farlo entrare, ma io la freno e le entro nella figa lentamente, millimetro per millimetro. Lei ansima dal piacere.
"Sììì, cosììì… infilalo tutto, ti prego… Andre, tuo padre mi sta scopando divinamente… dai, paparino, entra tutto, fammi godereee…".
Il mio uccello sembra risucchiato dentro di lei, tanto entra facilmente. La vagina è caldissima. Lo inserisco fino in fondo e lo tolgo tutto, è lucido e viscido dei suoi umori, lo reinfilo e lo tolgo, vedo Andrea e Paula di fianco a me, con un gesto li invito ad un cambio di partner. Andrea entra in Marzia, che inizia ad urlare di piacere appena lui appoggia il cazzo sulla vagina, ed io ricomincio a scopare con Paula, che dimena il bacino in modo divino.
Prima di venire estraggo l'uccello e lo piazzo sulle labbra di Paula, che apre la bocca e ingoia tutto il mio seme, ancora tremante per l'orgasmo che stava provando.
Da allora aspetto ogni volta con ansia di essere invitato a cena da mio figlio e mia nuora… ed anche loro sembrano gradire molto questi momenti di intimità familiare.
Drinn… drinnn… lo squillo del telefono del mio ufficio mi distrae.
"Pronto…?" rispondo.
"Dottore, c'è suo figlio al telefono che chiede di parlarle…".
"Va bene, me lo passi pure, grazie!".
Che strano… mio figlio Andrea, ormai 28enne, mi telefona solo due o tre volte l'anno da dopo che mi sono separato dalla madre. Cosa sarà successo?
"Papà…".
"Ciao Andrea… come stai, va tutto bene?".
"Sì, sì, tutto bene. Volevo sentirti per comunicarti alcune novità…".
"Hai cominciato il nuovo lavoro in quella multinazionale di cui mi parlavi a Pasqua?".
"Certamente. Mi ci trovo bene, anche se è molto diverso rispetto a quello che ho studiato, la pratica del controllo di gestione è all'americana e…" e parte con una filippica sugli aspetti del nuovo lavoro. Lo interrompo.
"Scusami, ho un appuntamento tra pochi minuti. Cosa volevi dirmi in particolare?".
"Già, vero. Volevo chiederti… quest'anno spetta a te l'alloggio al mare nel mese di agosto, giusto?".
"Esatto…". Quando ci siamo separati con la mia ex-moglie, abbiamo concordato che avremmo avuto l'alloggio ad agosto per un anno a testa, e quest'anno tocca a me.
"Posso venire a stare da te qualche giorno con la mia ragazza? Sai, andiamo via subito dopo ferragosto, ma non vorremmo passare i giorni prima a Torino…".
"Mi farebbe piacere, lo sai. Fai pure come se fosse casa tua. L'unica è che dovrete arrangiarvi col divano-letto… lo sai, l'alloggio non è così grande…".
"Grazie, andrà benissimo. Ti ringrazio. Ti chiamerò per avvisarti prima di arrivare…".
"D'accordo, non c'è problema. A presto".
Riattacca, e lo faccio anch'io. «Che strano…», penso, «…deve aver cambiato ragazza, la sua fidanzata all'Università aveva una villa a Forte dei Marmi… mah… vabbè, tanto tra un mesetto lo scoprirò da solo».
…
"Pronto… ciao Andrea… tutto bene? …Domani sera, hai detto? Va bene, vi aspetto. A domani…".
Eccoli, apro il portone e li aspetto.
No, la fidanzata non è quella storica dell'Università che ricordavo. È una moretta, alta almeno uno e settanta, vestita in jeans e camicia… ha un bel personale, uno splendido seno e degli occhi meravigliosi. Capelli neri, lunghi e lisci. Molto sexy. Peccato che quando parla abbia qualche problemino con i congiuntivi, decisamente le sue qualità saranno altre.
Chissà Marina, la mia ex-moglie, se è a conoscenza del cambiamento e come lo ha preso. Lei ha sempre dato molta importanza alla cultura, alla classe, e molto poca alla carica erotica… purtroppo.
La ragazza si chiama Marzia, e lavora come impiegata nella ditta di Andrea… e secondo me lei ha individuato in mio figlio il tipo giusto per fare il salto di classe sociale. Lui è laureato, un master alla «Bocconi», ed ha avuto diverse offerte di assunzione, ma ha scelto l'azienda in cui sta perché vuole provare un'esperienza in una multinazionale e perché lo hanno assunto senza stage, pratica o altro.
"E quindi, Andrea, hai cambiato ragazza?" gli chiedo, mentre siamo più isolati.
"Già… ormai con Laura avevamo modi di vivere differenti. Lei era troppo, diciamo, snob per i miei gusti, non riuscivo più a stare dietro ai suoi standard. Cene, gite nelle capitali europee, abbigliamento all'ultima moda, tirati a lucido anche per andare a gettare la spazzatura… insomma, hai capito. Ci siamo distaccati senza quasi accorgercene. E poi ho scoperto Marzia: completamente diversa, allegra, vivace, non pretenziosa, mi incoraggia e mi è vicina. È una donna, non una ragazzina viziata…".
"Ed è anche molto bella, complimenti…".
"Beh, anche quello non guasta… anche tu sei sempre stato sensibile al fascino femminile, no?".
"Pure troppo. Ti confesso che alla fine il matrimonio con tua madre è naufragato anche per quello".
"Non che non lo sapessi! Comunque per ora non ci penso al matrimonio, non so se lei sia la ragazza giusta per la vita. Per ora è la donna di cui ho bisogno quest'estate".
"Ti capisco. Comunque nel caso hai scelto bene, mi sembra…".
Le giornate passano tranquille: mattinata in spiaggia per i ragazzi e in giro con lo scooter per me, e poi alla sera ci ritroviamo per l'aperitivo e la cena.
Marzia è sempre molto carina, mai sopra le righe, sia come abbigliamento che come atteggiamenti. Probabilmente è molto attenta a non compromettere la sua immagine per il possibile futuro suocero.
Passano solo due giorni, e Andrea è richiamato in azienda; pare sia arrivata un'ispezione a sorpresa dalla sede europea. Il capo è ai Carabi, e tocca a lui parare il fondoschiena ai suoi colleghi di reparto. Mi avvisa che l'indomani mattina partiranno per tornare a Torino sul presto. Lui deve tornare assolutamente al lavoro.
La nottata è movimentata: fino alle due sento provenire dal soggiorno (dove dormono sul divano-letto) gemiti, mugolii e rumori inconfondibili. Direi che, se non altro, sono molto affiatati sessualmente, come coppia.
Al mattino mi sveglio più tardi del solito, sono le otto passate. Il divano-letto è vuoto e sfatto. «Saranno andati via entrambi…», penso. Mi affaccio in bagno… e vedo Marzia seduta sul bidet, faccia al muro, e si sta lavando la figa. Resto paralizzato.
La osservo per qualche secondo… poi, prima che lei possa notarmi, mi allontano e vado a preparare la colazione. La ritrovo qualche minuto dopo, mentre porto il cappuccino sulla tavola, che sta rifacendo il divano-letto.
"Pensavo di essere rimasto da solo…" esordisco.
"Scusa, sai… ma Andrea ha preferito andare via senza di me. Ti ha lasciato un biglietto sul tavolo".
Vedo che sul tavolo c'è effettivamente un biglietto. Lo leggo.
«PAPÀ,
PARTO DA SOLO. MARZIA È MOLTO STANCA E NON ME LA SENTO DI FARLE FARE UNA LEVATACCIA. CERCHERÒ DI TORNARE PER DOMANI SERA, DOPODOMANI AL MASSIMO. SPERO NON TI DISPIACCIA. TI CHIAMO PIÙ TARDI».
Ho un'erezione notevole al pensiero di essere solo con lei; la ragazza ha un corpo meraviglioso, un seno abbondante e sodo, gambe slanciate e ben tornite, un bel viso e delle labbra molto eccitanti. Però, accidenti, è anche la ragazza di mio figlio… se faccio qualche cazzata con lei, lui mi odierà per tutta la vita…!
Marzia ha indosso un costume da bagno, un olimpionico nero molto sgambato e scollato che le evidenzia il seno, e quando si piega per rincalzare le coperte mi mostra un culo splendido, sodo e tondo. Sono eccitato… per evitare problemi tolgo il disturbo e vado in camera a vestirmi.
Dopo qualche minuto sento Marzia che mi saluta e dice che se ne va in spiaggia.
In quel mentre mi squilla il cellulare; è Marco, un mio caro e fidato amico dai tempi del liceo.
"Ehilà, Marco, ciao… dove stai? … Ah, vorresti andare in barca fino a Sanremo? Okay… facciamo come al solito, allora, che tu metti la barca ed io offro il pranzo? … Però io sono solo, e tu sei con quella sventola della Vicky (una giovane cubana con cui lui convive) … seee… lo so che devo darmi da fare…! Fosse facile, ormai ho superato i cinquanta da un bel po'. Forse devo fare come te, trovarmi una cubana giovane e bisognosa di affetto! … Va bene, dai, ci penso e, se vengo, tra un'oretta sono al molo".
In realtà ci andrei ben volentieri, ma non voglio fare il terzo incomodo sfigato, anche se lui è un amico. Non ho nessuna donna in zona. È meglio lasciar perdere… oppure potrei invitare Marzia, chissà! Ma cazzo, ma perché devo sempre farmi tirare dai casini… e dall'uccello? Ma poi penso che, dopotutto, farei un favore ad Andrea: se è una troia è meglio capirlo prima. Io non farò nulla, vediamo come si comporta lei.
In fondo lo faccio per il bene di mio figlio.
Mi reco in spiaggia e mi avvicino a Marzia, che è stesa all'ombra di un gazebo. La chiamo e la informo della prospettiva di una gita in barca, e lei ne è entusiasta; le dispiace solo di non avere l'abbigliamento adatto (copricostume e zoccoli con tacco da 12 non sono il massimo della comodità), ma si lascia convincere ad aggiungere una T-shirt e a venire come si trova… non posso far aspettare troppo Marco, so come è fatto, partirebbe senza aspettarci.
Saliamo sul mio scooter e la sento appoggiarsi a me e tenersi alle mie gambe. Una mano scivola fino al mio uccello… e sarà una mia impressione, ma mi sembra che lo sfreghi sotto, tra coscia e testicoli… naaah, saranno solo le vibrazioni della moto. Però intanto mi si indurisce piano piano…
Arriviamo al porto e raggiungiamo la barca: è un cabinato, non grandissimo ma con abbondante spazio sottocoperta, con una cabina padronale ed un'altra più piccola per figli o ospiti. Marzia è molto colpita, e anche Marco è colpito da lei. La presento come "…un'amica di Andrea".
Molliamo gli ormeggi e, quando siamo fuori dal porto, Vicky presta a Marzia uno dei suoi bikini estremamente ridotti, ed insieme si stendono a prendere il sole a prua. Marco ne approfitta per farmi una sorta di «terzo grado».
"Ma chi è?… Ma te la trombi?… Posso farmi avanti io? È splendida, guarda che gambe… e che culo, sembra una brasiliana. E le tette?… Due tette così le leccherei per ore…".
Do un'occhiata alle ragazze, distese e leggermente sudate sotto il sole. Vicky, che oltre a essere bella è anche molto disinibita, si è messa in topless; Marzia non vuole essere da meno, e così adesso sono entrambe tette al vento. Sono sdraiate al sole, con solo il perizoma addosso. Sono uno spettacolo della natura.
Intorno a mezzogiorno siamo in vista di Sanremo. Marco propone un aperitivo e chiama Marzia, che così può visitare la barca. Io prendo il timone, l'ho gia fatto altre volte. Vicky sonnecchia sul prendisole.
Marco e Marzia spariscono sotto coperta. Dieci minuti… quindici minuti… venti minuti…
Vedo Vicky che inizia ad agitarsi sotto il sole, quando infine eccoli riapparire con un vassoio con quattro flûte ed una bottiglia di Veuve Cliquot. Brindiamo alla gita.
Quindi mi apparto con Marco al timone.
"Che cosa hai fatto, là sotto?".
"Niente. Le ho solo mostrato la barca… ma lei è una tipina molto sveglia. Le ho chiesto se se la depila, e lei si è messa a ridere. Secondo me se insistevo me la dava…".
"Ti ricordo che è un'amica di mio figlio, è roba sua! Comunque parliamo del pranzo… andiamo al solito posto?".
"Certamente… pesce fresco e Pigato. Vicky dopo il terzo bicchiere comincia a dire che ha caldo, e diventa un vero spettacolo. I soldi servono a questo… ecco perché si lavora e si fatica: per la panza e per la…".
Ridiamo.
Attracchiamo e scendiamo. Marzia, con la T-shirt e gli zoccoli, è alta come me, poco meno di un metro e ottanta, ed uno spettacolo eccitante da vedere. Anche Vicky si cambia, indossando un prendisole trasparente sul seno nudo e sandali più alti. Ecciterebbe un moribondo; è un po' più bassa di Marzia, ma molto proporzionata e flessuosa.
E quindi eccoci qua… due ultracinquantenni con due ragazze di 24–25 anni belle e calde. Camminano davanti a noi facendo a gara a chi sculetta di più. Uno spettacolo!
Al ristorante ci concediamo un buon pranzo, con ben tre bottiglie di Pigato; a fine pranzo le ragazze sono mezze cotte, così prendiamo un taxi per ritornare alla barca, e una volta arrivati Marco e Vicky si indirizzano verso la cabina padronale.
"Ci serve un pisolino per digerire…" ci informa Marco, "…voi potete andare nell'altra cabina".
C'è un letto a una piazza e mezza; ci sdraiamo sopra, dandoci la schiena.
Iniziamo a sentire rumori provenienti dalla camera padronale.
"Sì, Vicky… sì, continua così. Ancora… dai…".
Marzia si agita e si volta verso di me. Io mi stendo supino e giro il viso verso di lei, e ci guardiamo. Lei ha un bel sorriso sul volto.
"Buono quel vino", dice lei. "Un po' forte però. Come si chiama?… Figato?" mi dice.
Scoppio a ridere. Anche lei ride con me.
Si avvicina a me e mi infila la lingua in bocca… bacia divinamente, ha una lingua calda e morbida. Mi lecca il collo e sale su fino all'orecchio. Mi eccito, la cappella spunta dagli slip. Lei la vede e la accarezza, ha la mano caldissima.
Le sollevo la maglietta, ammirando il suo splendido seno… mi piace, è dolce e partecipativa. Andrea ha scelto molto bene la sua nuova fidanzata.
In quel momento squilla il mio cellulare, lo prendo.
"È Andrea…" la informo. Lei si blocca con gli occhi sgranati dalla paura. Rispondo.
"Ciao Andrea, come va? … No, nessun problema per Marzia, l'ho vista a colazione, poi lei è andata in spiaggia e io sono venuto in barca con Marco… che vuoi che ti dica, probabilmente in spiaggia il suo telefono non prende. Tutto bene con gli ispettori? … Ah, ottimo… ti hanno fatto i complimenti? Magnifico…! … Ah, conti di arrivare per domani sera? Va bene, avviso Marzia. Ah, porta gli ispettori a cena in qualche bel locale…" e dicendo questo inizio ad accarezzare il seno di Marzia, i suoi capezzoli si induriscono subito, "…così, se sei un buon anfitrione, si ricorderanno di te e ti loderanno ancora di più…! Conosci qualche locale adatto, magari di quelli con l'«intrattenimento», se capisci cosa intendo?…". Con la mano intanto scendo al perizoma e infilo due dita sotto, e scopro che è completamente depilata. La vagina si inumidisce subito, ed io accarezzo le grandi labbra dall'esterno. Lei si lecca le labbra e mi guarda con occhi acquosi, la sua voglia sta crescendo. "D'accordo, pensaci tu, sai dove andare e cosa fare. Okay, dico a Marzia che la chiami quando sei libero. … D'accordo, ciao, e ancora complimenti". Chiudo il telefono.
"Sei un porco… quel discorso sull'intrattenimento lo hai fatto perché io stavo ascoltando…" mi dice Marzia, con un concerto di gemiti in sottofondo.
"No, l'ho fatto perché ho ripensato al pranzo di poco fa. È stato indimenticabile perché tu eri con me. Tra quindici anni lo ricorderò ancora, mentre se tu non ci fossi stata sarebbe stato solo un pranzo qualunque. Ora però non fare la gelosa, per Andrea è solo lavoro. Se vuole fare carriera, deve muoversi nel modo giusto…".
La sua figa è un lago… scendo fino all'ano, e mentre la bacio inizio ad inserirle un dito nel forellino posteriore. Lei ricambia il bacio con passione. Infilo il secondo dito, e muovo la mano dentro e fuori. Lei mugola, si sdraia sul letto ed io la lecco mentre continuo a penetrarle il culo.
"Sì, così… ancora… che bello… continua, ti prego… aaaahh…". Inizia a tremare e gode.
Si sfila la maglietta e il perizoma, è molto bella. Mi abbassa i calzoncini e imbocca il mio cazzo. Lo lavora di lingua con un'abilità notevole.
Poi si solleva, mi poggia le mani sul petto e mi sale sopra.
"Ora ti scopo, paparino… ti piace se ti chiamo così?".
"Mmmm… molto… così come mi piacerà quando sarò dentro di te…".
"Sì sì, paparino, tra poco sarai dentro di me. Vedrai che ti piacerà, almeno quanto piacerà a me…".
Mi si china addosso e riprende a leccarmi e succhiarmi la bocca e il collo. Ha la lingua bollente. Si alza, mi bacia, sento il sapore del mio stesso uccello sulle sue labbra.
Si infila l'uccello in figa. È bagnatissima e bollente. Mi cavalca con grande abilità, ondeggiando il bacino e serrando i muscoli interni… è eccitantissima.
Sono prossimo all'orgasmo. Mi attacco ai suoi seni con entrambe le mani, la sua pelle è seta, la consistenza è eccezionale. Mi sollevo per baciarla ed il mio uccello dentro di lei tocca tutte le pareti.
"Sto per venire, Marzia…" le dico con la lingua attaccata alla sua.
"Mmmmhhh… vienimi dentro, paparino. Riempimi della tua sborra…" mi incita lei accelerando i movimenti.
È un orgasmo travolgente… esaliamo il nostro piacere gemendo e baciandoci per non farci sentire dai nostri «inquilini» e da tutto il porto.
…
Dopo la scopata, Marzia è andata a rinfrescarsi e poi è salita in coperta. Poco dopo sono arrivati anche Marco e Vicky, e siamo ripartiti per tornare a casa.
Per tutto il viaggio, Marzia è stata apatica, non ha parlato né con me né con altri; Vicky ha anche cercato di coinvolgerla in una partita a dama, ma ha dovuto desistere.
Marco insisteva ad indagare, ma mi sono tenuto sul vago ("…solo un po' di carezze, tutto qui…", mi sbilancio). Vuole che ci vediamo a cena per un ménage à quatre, scambiandoci le donne; ma io gli rispondo che non è il caso, che ha frainteso il tipo di ragazza, ma che in ogni caso gli farò sapere.
Al porto ha ringraziato, è andata allo scooter e mi ha atteso lì.
Siamo a casa. Marzia si è chiusa in bagno da dieci minuti, mi sembra di sentirla piangere.
Finalmente si apre la porta. La vedo, è vestita in jeans e maglietta.
"Io me ne vado via…" dice.
"Perché?".
"Perché ho rovinato tutto… e solo per un attimo di debolezza! Tu forse non ci crederai, ma io lo amo veramente Andrea…".
"Alt! Aspetta…!" la interrompo. "Non sta a me giudicare le debolezze di nessuno. E lo so perché a me sono costate un matrimonio. Comunque, da me Andrea non saprà mai nulla, e conto che anche tu non gli dica nulla".
Mi guarda stranita. Continuo.
"Andrea non è un bambino. Ha scelto te come compagna perché ha bisogno di passione. Se io gli dicessi che ho approfittato di te, lui mi odierebbe per tutta la vita… e darebbe la colpa solo a me, penso, quindi io avrei solo problemi, senza neanche un vantaggio. Per cui, quello che è successo oggi… per me non è successo. Dopo pranzo ho fatto uno splendido sogno, e nulla più. Spero ti sia chiaro questo. Ora, se vuoi andartene, sarai tu a spiegare ad Andrea il perché…".
Mi fissa negli occhi.
"Forse hai ragione, è meglio se lo aspetto qui…".
Le metto un braccio sulle spalle, lei si irrigidisce un po' e distrae lo sguardo.
"Ecco, brava. Ora pensiamo alla cena. Vuoi un bicchiere di «Figato»?".
Scoppia a ridere.
"Per carità, solo Coca-Cola, stasera…" mi risponde.
Inizia a preparare la tavola ed io metto su l'acqua per la pasta.
Mi squilla il cellulare; è Marco.
"Ciao Marco…!". Guardo Marzia, e lei mi fa grossi cenni di diniego con le mani. "No, non sto molto in forma, mi avrà fatto male tutto il vino di oggi… seee, non scherzare, vado a dormire subito per superare il problema, altroché…! … Ti ringrazio, facciamo un'altra volta…! … No, Marzia non esce con voi due, non se la sente… okay, ci aggiorniamo".
Chiudo la comunicazione e guardo Marzia, con un sorriso furbetto.
"Marco era molto eccitato, voleva vederti a tutti i costi…". Lei arrossisce.
Finiamo la cena e squilla il suo cellulare. È Andrea. La mando in camera mia, così può parlare con più privacy.
Dopo pochi minuti suona il campanello. È Marco con Vicky; mi chiedono di salire e non posso rifiutarmi.
Li accolgo sulla porta, Vicky indossa un vestito rosso molto scollato, aderentissimo e corto oltre la metà coscia. Ai piedi porta sandali alla schiava con un tacco piuttosto alto e stretto, i capelli sono raccolti sulla testa. È veramente strafiga.
Marco mi chiede di Marzia, gli dico che è al telefono con Andrea, in camera da letto.
Apriamo la bottiglia di cognac che hanno portato e riempiamo quattro bicchieri.
Vicky, ancheggiando sui tacchi, si dirige verso la camera da letto, apre piano la porta ed entra.
Marco inizia a rievocare i vecchi tempi.
"Ti ricordi quel Capodanno in cui abbiamo caricato due ragazze e nel corso della notte ce le siamo scambiate?".
"Altrochè…" rispondo, "…ma era un Capodanno di oltre trent'anni fa…".
"Beh, perché? Tu oggi non ce la faresti?…".
"Potremmo farlo con due professioniste, allora lo facevano spontaneamente. È diverso…".
"Tu stai invecchiando dentro, oltre che fuori…", conclude il mio amico.
Sono passati dieci minuti. Marco sente dei rumori equivoci dalla camera da letto, e mi fa cenno di avvicinarci alla porta della camera; la apriamo pianissimo, e vediamo uno spettacolino niente male… Marzia è ancora al telefono con Andrea, sdraiata sul letto, con Vicky che l'ha spogliata e le lecca la figa con passione.
Le sue parole al telefono mi sorprendono… e mi eccitano.
"Sì, amore…" le sento dire tra i gemiti, "…mi sto masturbando per te…mmmm… ancora poco e vengo… oh sì… VOGLIO IL TUO CAZZO, AMORE… MMMMHH… CORRI DA ME… VIENI A SCOPARMI… AAAHHHH…" e Marzia gode. "Grazie, amore mio. Cerca di tornare presto. Ti aspetto domani. Ti amo anch'io… certo che amo solo te…".
A quel punto Marco ed io ci affrettiamo a tornare sul divano.
"Secondo te che succede ora?", mi chiede.
"Tu lo sai, le donne sono imprevedibili…" rispondo, "…ma a questo punto le probabilità di una conclusione movimentata della serata mi sembrano molto aumentate…".
"Per Vicky non preoccuparti, non sono geloso…".
"Figurati io della ragazza di un altro…" rispondo ridendo. Ma mi accorgo che mi sto prendendo in giro.
In quel momento Vicky esce dalla camera.
"Marzia ti vuole parlare…" mi dice.
Entro, lei è seduta sul letto, si è rivestita. Mi fa cenno di sedermi accanto a lei.
"Possiamo estendere il sogno bellissimo fino a domani mattina?" mi chiede, quasi senza guardarmi.
"Per me non ci sono problemi… ma non vorrei che poi questa cosa ti provocasse crisi di coscienza…" le rispondo. Voglio che si assuma tutte le responsabilità per le proprie scelte, in maniera chiara e senza ripensamenti.
"Te lo prometto, niente lamenti o scenate…" risponde mentre si avvicina a me "…solo un sogno meraviglioso… con tanto, tanto piacere per tutti…", poi mi guarda e mi bacia.
"Meglio avere rimorsi che avere rimpianti!" le dico, mentre le tolgo la felpa e le slaccio i jeans. Sono curioso di vedere fin dove si farà condurre. Voglio proprio divertirmi, con lei, come lei.
La lascio con solo indosso delle mutandine di raso, bianche, carine.
Mi stacco da lei e le prendo la mano. La conduco in soggiorno, dove Marco e Vicky ci aspettano bevendo. La guido al tavolo e le porgo il suo bicchiere di cognac. Ne beve una sorsata, poi la guido verso il divano e la faccio sedere alla destra di Marco.
Mi siedo di fianco a lei e le sussurro all'orecchio.
"Ora vediamo come riesci ad eccitare il mio amico… so che puoi fargli un lavoretto di classe, mi raccomando…". Lei esita un attimo, io la incito ancora un po'… ed allora scende docilmente, gli apre i pantaloni, ne estrae il cazzo e lo imbocca.
Vicky a quel punto abbassa le serrande e si toglie il vestito. Sotto è totalmente nuda.
Marzia inizia a pompare con decisione, Marco si sta eccitando, ed intanto io massaggio figa ed ano di Marzia, tenendola bella calda. Vicky si inginocchia di fronte a me ed inizia ad estrarmi l'uccello, è già piuttosto duro; lei me lo lecca guardandomi negli occhi, e poi se lo infila dentro la bocca.
Cazzo, che situazione! Guardo Marco e sorrido.
"Questa sì che è vita!!" osservo. Lui sghignazza, infilandosi più in profondità dentro la bocca di Marzia.
Le ragazze sembrano fare a gara per mostrarci le loro capacità.
Fermo Vicky, non voglio venirle in bocca. La faccio appoggiare alla poltrona, dandomi le spalle, e le infilo l'uccello in figa. Accidenti quanto è fradicia.
Marzia e Marco ci vedono, ed anche loro iniziano a scopare; Marzia sale a cavalcioni di Marco guidando il suo cazzo dentro di sé. Mugola ed esprime il suo piacere con partecipazione.
Anche Vicky si dimena, stringe i muscoli pelvici, inizia a mugolare e ad ogni colpo lancia un urletto. Estraggo il mio randello e lo appoggio sul suo forellino posteriore; lei inclina il sedere per consentirmi la penetrazione, io spingo afferrandole le chiappe con le due mani e l'uccello le sprofonda nel culo come uno spiedo nel burro. Lei lancia un lungo sospiro di piacere. Inizio a muovermi e, dopo pochi minuti avverto l'incipiente orgasmo… le artiglio il seno e la sollevo contro di me accelerando il ritmo… anche lei inizia ad ansimare, e veniamo insieme. Sborro copiosamente dentro di lei, che si accascia sulla poltrona.
Estraggo il cazzo e mi siedo di fianco a lei, guardando cosa fanno gli altri due; nel frattempo la tengo abbracciata e ogni tanto limoniamo.
Marzia è carponi per terra, Marco è dietro di lei e la incula, entra fino alla palle dentro di lei e poi lo estrae tutto. È un vero maiale.
"Bambina, vedrai che lavoretto ti faccio all'intestino…" la irride. Lei grida in preda al piacere ad ogni affondo, e con due dita si masturba il clitoride.
È affascinante come spettacolo. Eccitante al punto che il mio cazzo riprende pian piano la durezza di poco prima.
Marco propone di fare un panino. Io mi sdraio per terra, Marzia si siede sopra di me e si fa entrare il mio cazzo dentro, e poi Marco riprende ad incularla. Alla prima penetrazione cerca di urlare, ma io le soffoco l'urlo con un bacio; Marco esce e poi rientra, lei inizia a dimenarsi sul mio uccello, mi lecca un orecchio e mi sussurra all'orecchio.
"Paparino, scopami… fammi godere… vedo le stelle, per quanto godo… oooohh… quanto mi piace scopare con voi… il tuo amico mi sta sfondando il culo, ma sto godendo da morire… non fermatevi, vi prego… aaaaahhh…".
Vicky guardandoci si sta facendo un ditalino, vedo le sue dita correre veloci sulla figa. La vedo avvicinarsi a me ancheggiando, e sedersi a cavalcioni sul mio viso, poggiandomi la figa sul mento. A quel punto apro la bocca e con la lingua comincio a leccargliela con lunghe e voluttuose passate. Vicky inizia a gemere immediatamente.
Marco sembra una macchina da guerra, pompa con ritmo regolare, dentro e fuori, dentro e fuori, io mi regolo sul suo ritmo ed intanto succhio il clitoride della sua venere cubana, lo stuzzico con le labbra, le infilo la lingua tra le pieghe delle labbra vaginali, spingendogliela giù in fondo fin dove posso. Lei si mette a sobbalzare delicatamente sul mio viso, e mi lascia intravedere che lei e Marzia si stanno scambiando effusioni e carezze bollenti, gemendo l'una nella bocca dell'altra.
Solo adesso noto che Marco ha indossato un preservativo… non sarò stato mica troppo fiducioso?
"Cambiamo posizione, ora…?" dice Marco. Fa rigirare Marzia sopra di me, in modo da darmi la schiena, e Marco le guida il mio uccello nel culo, dopodiché lui si sfila il preservativo e le presenta il cazzo alla bocca… poi chiama anche Vicky, che inizia a succhiarglielo mentre Marzia gli lecca lo scroto.
"Però, la bimba… mi ha infilato un dito nel culo. Andrea se l'è scelta bella esperta…" dice Marco.
Marzia lecca le palle di Marco, e con il bacino si lascia scopare il culo da me; intanto ha infilato un secondo dito nel culo del mio amico, stimolandolo ulteriormente. Continua a godere e a mugolare di piacere. Sembra una vera troia, molto appassionata.
Marco finalmente viene ululando, e Vicky, dopo aver ingoiato la prima sorsata, porge l'uccello a Marzia che in parte beve ed in parte è annaffiata dallo sperma. Io le artiglio i seni ed intanto godo dentro il suo bel culo.
"Vengoooo… oddio, Marzia, ti riempo tutta…!". È veramente un orgasmo da leggenda.
Anche Marzia è travolta da un tremore, che dimostra quanto stia godendo. Vicky, per non essere da meno, finisce masturbandosi.
Stiamo godendo tutti, alla grande.
…
Che ore sono? Mmmm… quasi mezzogiorno; devo proprio alzarmi. Mi sento tutto rotto, anche l'uccello è arrossato.
Marzia è uscita, lasciandomi un biglietto: «VADO IN SPIAGGIA. CIAO».
Ieri sera, dopo che sono andati via Marco e Vicky, ho dovuto ancora tranquillizzarla, era preoccupata. Mi ha raccontato la triste storia della sua adolescenza, con una famiglia «distratta» e assente. Mi ha fatto molta pena… mi ha detto di aver fatto anche la escort, per poter avere un po' di indipendenza economica. Ora punta su un lavoro serio e su un vero rapporto sentimentale per dare una svolta alla sua vita, ma continua ad avere dei cedimenti. In parole povere, le piace il cazzo e non può farci nulla.
Spero solo che Andrea faccia molta attenzione con lei, anche se devo dire che sessualmente è una bomba. Per ringraziarmi della comprensione mi ha fatto un lavoretto di bocca degno di un premio Nobel, mi sembrava mi succhiasse l'anima.
Uno squillo… Andrea mi chiama al cellulare.
"Ehilà, ciao Andrea. Tutto bene con gli ispettori? … Addirittura ti hanno fatto leggere il loro rapporto? Ma è magnifico! Hai fatto un figurone, bravo…! … Ah sì?… Li hai portati in un locale di lap dance?! … Alla fine erano sversi tra le bevande e le ragazze…?! … Eeeh, figlio mio, quando ci vuole ci vuole. Ti capisco…! … No, Marzia non è qui, è in spiaggia… va bene, ci vediamo stasera. Ti aspetto. E ancora complimenti…!!".
…
LUGLIO 2009
Questa sera sono invitato a cena da Andrea e Marzia. Si sono sposati cinque mesi fa. Anche la mia ex-moglie ha accettato la cosa, perché lei "…rende così felice Andrea". E te lo credo, una dispensatrice di piacere come lei.
Io li ho aiutati con un acconto per la casa, parte dell'arredamento ed altre spese, ma Andrea sta facendo carriera e guadagna discretamente.
Stasera mi hanno invitato per darmi una notizia. Immagino per comunicarmi che lei sarà incinta, chissà.
Eccomi arrivato… suoniamo e vediamo cosa succede.
"Ciao paparino!" mi saluta Marzia, aprendomi la porta. Mi fa entrare. "Andrea ha telefonato che ritarda. È bloccato nel traffico del rientro, ma mi ha detto che ci raggiungerà appena possibile. Nel frattempo noi possiamo iniziare a mangiare, appena arriva l'altra persona che ho invitato. È una mia amica…".
Marzia è molto carina; indossa un vestitino leggero, scollato sul davanti e lungo fino a metà coscia. Tira sul seno, evidenziandolo. Le labbra sono carnose, dipinte da un rossetto rosso scarlatto, gli occhi verdi risplendono sul suo viso, i capelli neri sono raccolti in una crocchia per combattere il caldo. Nella scollatura la pelle è lucida di sudore. È davvero molto sexy.
Mi offre un aperitivo e iniziamo a chiacchierare; lei è seduta di fronte a me, su un divano, e mi offre una bella visione delle sue cosce, sode e tornite come le ricordavo.
Suona il campanello d'ingresso. Marzia si alza e si dirige all'ingresso.
"Questa dev'essere l'altra nostra ospite…" mi dice.
La sento aprire la porta. Baci, saluti e la vedo apparire in salotto seguita da una mulatta incredibilmente bella. Capelli biondi, occhi neri, seno che straripa da un abito ridottissimo che la copre come una seconda pelle, e sandali dorati altissimi. Ha tutto l'aspetto di una professionista, ma è davvero una visione divina… non riesco più a controllare l'uccello, che spadroneggia rigido dentro i pantaloni di tela leggera. Marzia me la presente come la sua amica Paula, una ragazza brasiliana che vive in Italia.
La nuova ospite si siede sul divano di fronte a me, e l'abito le sale fin quasi all'inguine. Marzia le offre da bere, poi si siede di fianco a me e si avvicina al mio orecchio.
"Non fare riferimenti all'estate di due anni fa, e tutto andrà divinamente!", sussurra, e appoggia il palmo della mano sul mio pacco. Paula si siede dall'altro lato e mi infila la lingua in bocca. Io inizio a toccarla, e dopo un attimo lei si alza e solleva l'abito, sfilandoselo e rimanendo con un perizoma dorato come i sandali. Le tocco il seno, è siliconato ma gradevole al tatto… continuiamo a baciarci, mentre sento la mano di Marzia slacciarmi la cintura, abbassarmi i pantaloni ed aprirmi la camicia.
"Ma… se dovesse arrivare Andrea?!…" protesto debolmente.
"Andrea è già qui!" sento la voce di mio figlio. Non capisco se è arrivato adesso o se era nascosto in un'altra stanza, in attesa del momento opportuno.
Marzia va da lui e lo bacia mentre lo stringe tra le braccia; entrambi mi guardano.
"Vedi, papà… io e Marzia amiamo giocare con altre persone, pur amandoci profondamente. Ed abbiamo pensato che nessuno meglio di te potesse capirci".
Paula si è infilata il mio uccello in bocca e lo sta pompando fino in fondo, lo lecca e lo succhia. È davvero eccezionale.
"Cosa ne dici, paparino…?" mi dice Marzia.
"Dico che sarà una grande serata. E vi ringrazio per aver pensato a me…" rispondo.
Paula mi infila un preservativo e mi stende sul tappeto.
"Hai voglia di scopare, paparino?" mi dice col suo accento esotico arrapante. Mi guida il pene dentro di sè ed inizia a cavalcarmi, dolce ed imperiosa. Intanto vedo che anche Marzia si è impalata sull'uccello del marito e lo cavalca con movimenti lunghi e sensuali, guardando lui e me alternativamente.
Dopo alcuni minuti Marzia si alza e propone uno scambio: Paula si impala su Andrea ed io, sollevato da terra dalla mano di mia nuora, la poggio sul tavolo e mi accosto dietro di lei, col cazzo all'altezza del suo culo. Mentre Andrea urla il suo piacere, Marzia si solleva, poggiando la schiena sul mio petto, e gira la testa verso di me.
"Dai, paparino, che adesso mi scoperai davanti ad Andrea. Non sballi all'idea?" sussurra, e poi mi lecca l'orecchio. Capisco che è stata lei ad organizzare tutto, convincendo il marito. Sempre all'orecchio, Marzia mi sussurra: "Sai, Paula era una mia collega quando facevo la escort".
A quel pensiero la rovescio sul tavolo e le infilo l'uccello dentro; lei gode a sentirsi penetrare con foga… poi, di fronte ad Andrea che è seduto in poltrona in balìa di un favoloso pompino di Paula, la spingo sul tavolo tenendola ferma e le entro in culo, senza preparazione ma senza fatica… è lubrificata dagli umori della sua stessa figa.
"SIIIIIIIIIIIII… ancora… fottimi… fottimi, paparino. Spaccami il culo, dai…" urla. Si vede che gode come una cagna.
Mi rendo conto che come coppia sono molto affiatati, e sicuramente Andrea si sta godendo questa situazione.
La faccio girare sulla schiena. Mi posiziono tra le sue gambe e le lecco le labbra della figa, l'interno coscia e arrivo al clitoride che stuzzico con la lingua; lei continua a manifestare il suo piacere, io mi volto e vedo che Andrea si è alzato e ora sta inculando la bella mulatta, con colpi forti e decisi, e infila ed estrae il cazzo completamente.
Paula sembra godere ad ogni inserimento, tanto grida e cola umori. Osservo affascinato quel buco che resta dilatato dopo ogni estrazione… Andrea è resistente e mi sembra un buon amante, quindi Marzia probabilmente non è insoddisfatta di lui, ma è solamente alla ricerca di esperienze diverse, più variegate, più originali.
Mi avvicino a Marzia con un cuscino, che le infilo sotto la schiena, le faccio piegare le gambe e appoggio il glande sulla sua vagina. Lei cerca di muoversi verso di me per farlo entrare, ma io la freno e le entro nella figa lentamente, millimetro per millimetro. Lei ansima dal piacere.
"Sììì, cosììì… infilalo tutto, ti prego… Andre, tuo padre mi sta scopando divinamente… dai, paparino, entra tutto, fammi godereee…".
Il mio uccello sembra risucchiato dentro di lei, tanto entra facilmente. La vagina è caldissima. Lo inserisco fino in fondo e lo tolgo tutto, è lucido e viscido dei suoi umori, lo reinfilo e lo tolgo, vedo Andrea e Paula di fianco a me, con un gesto li invito ad un cambio di partner. Andrea entra in Marzia, che inizia ad urlare di piacere appena lui appoggia il cazzo sulla vagina, ed io ricomincio a scopare con Paula, che dimena il bacino in modo divino.
Prima di venire estraggo l'uccello e lo piazzo sulle labbra di Paula, che apre la bocca e ingoia tutto il mio seme, ancora tremante per l'orgasmo che stava provando.
Da allora aspetto ogni volta con ansia di essere invitato a cena da mio figlio e mia nuora… ed anche loro sembrano gradire molto questi momenti di intimità familiare.
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