La nuova Capa3

di
genere
dominazione

Mi misi sul divano e attesi pazientemente , ogni tanto mi avvicinavo alla porta del bagno per vedere se mi avesse chiamato e cosa stesse facendo , tornai in cucina e preparai del caffè , lo misi su un vassoio insieme ad un biscotto, il pacchetto delle sigarette e il posacenere , tornai in bagno e poggiai il vassoio vicino a lei che alzo lo sguardo
“Ho pensato che gradisse un caffè “

non rispose ma bevve il caffè e si accese una sigaretta, era come se non ci fossi, rimase assorta nei suoi pensieri fissando la candela d’avanti a lei sul bordo della vasca , tornai in soggiorno ed aspettai , ero frustrata dopo un’oretta circa uscì dal bagno ed entrò nella stanza di fianco, non sapevo cosa ci fosse in quella stanza in quanto la porta era sempre chiusa.

Improvvisamente
“Chiara vieni qui immediatamente 5-4-3”
Mi alzai e corsi da lei proprio mentre era arrivata ad 1
“Si mia padrona “
“Stenditi qui pancia sotto” mi indicó una panca larga dalla forma convessa di pelle nera , mi guardai intorno , era una stanza adibita a palestra , bilancieri , rastrelliera con pesi vari , tapis roulant , cyclette e un sacco da boxe , il pavimento era morbido come di gomma e le pareti erano imbottite con grandi specchi ad ogni lato , ovviamente tutto era di colore nero “ è una mania” pensai , mentre mi guardavo intorno Clara prese qualcosa da un armadio
“ Chiara ti fidi di me “
“Certo padrona”

“No no no dimentica la parola padrona per un attimo “

“Signorina Clara se non mi fidassi ciecamente di lei le assicuro che non sarei qui, sono una troietta pervertita no una stupida”

Lei annuì

E con la tipica lentezza mi bloccò mani e piedi alle gambe della panca con delle manette, i miei movimenti erano limitati a pochi centimetri .

“ possiamo iniziare… ah qui puoi urlare e lasciarti andare quanto vuoi , la stanza è insonorizzata “

Non feci in tempo neanche a pensare quanto mi fu detto che cominciai a sentire dolore alle natiche ,mi stava colpendo con una bacchetta sottile simile a quella dei musicisti, non mi colpiva con violenza ma erano abbastanza forti da sentire il mio sedere in fiamme dopo pochi colpi , mi morsi il labbro era un dolore eccitante.

“Lo sai perché ti sto colpendo?”

“Per via di ieri sera padrona Ahhhhh “

Mi arrivo l’ultimo colpo , saltai per quanto forte e inaspettato, urlai fortissimo , continuai a contorcermi per qualche secondo con le lacrime che solcavano il mio viso “ cazzo che male”


“ te lo l’ho detto che ti avrei fatto il sedere rosso”

Si spostò di fronte a me , con la bacchetta mi fece sollevare la testa, mi poggió sul naso il suo pube

“La vuoi ancora, bestiola? Eh la vuoi? Fammi vedere quanto la desideri “

Allungai la lingua, sentii appena il contatto sulla pelle ma si tirò indietro, mi tirai in avanti il più possibile fino a sentire le manette tirare e segnarmi polsi e caviglie , allungai la lingua il più possibile raggiungendo le grandi labbra carnose , avvampai in viso tra il dolore che mi davano le manette e il dolce sapore del suo frutto proibito.

“Mhm mia padrona ha un sapore stupendo “

“ Che adulatrice del cazzo…. Comunque è ora di pensare al tuo culo rotto…. Andrai via di qui che lo sarà ancora di più “

Lo disse sempre con quella voce da brividi


“Si padrona mia “

Si portó dietro di me , sentii qualcosa di freddo e viscido sulle chiappe ancora un po’ doloranti

“Meglio non lasciare segni… cosa ne dici? Ti ho messo una crema lenitiva “

Sentii mentre si metteva dei guanti in lattice e subito dopo il tipico rumore di qualcosa che esce da un tubetto, inizio a massaggiarmi il buchetto, un dito inizió a farsi strada ma vista la facilità con cui entró ben presto diventarono due , con movimenti circolari fece rilassare il muscolo e continuó andando avanti e indietro, era estremamente rilassante, tolse le due dita e mi infilo il beccuccio di un tubetto mettendomi una dose generosa di gel, ricomincio a giocare con le mani, le dita dentro di me ora erano tre, pollice indice e medio a mo di cuneo , come prima andò avanti e indietro con movimenti rotatori e arrivò a quattro dita, qui iniziò a fare più fatica e cominciai a sentire un po’ di dolore, tolse la mano e rimettendo altro gel riprese il lavoro, alla fine il mio ormai non più buchino cedette , sentii come uno strappo ma stanamente non fu doloroso come me lo aspettavo, con un piccolo colpo deciso fece avanzare ancora la mano e a quel punto sentii chiaramente le pareti della mia caverna abbracciare il suo polso , fu una sensazione meravigliosa , tra le cosce ero un fiume in piena.

Clara mi prese per i capelli facendomi inarcare la schiena mentre la mano dentro di me si faceva strada come un treno in galleria, gemetti di piacere se avesse continuato cosi sarei arrivata, mi fece ricadere in avanti e tirò fuori la mano , rimise altro gel questa volta si unse fino al gomito, infilò la mano e con movimenti lenti ma decisi avanzó ad , ogni centimetro mi avvicinava sempre di più un orgasmo devastante, lo sentivo salire come la lava in un vulcano pronto ad esplodere, io urlavo come una cagna in calore, eccolo era proprio li stavo per afferrare un piacere epico ma proprio sul più bello Clara tolse il braccio.
“Lo decido io quando e se puoi venire “
Con la bacchetta mi colpì la pianta dei piedi,fu come un risveglio con acqua gelata.
“Noooo padrona vi prego…. Ero proprio li per venire “


“Mhmmm ti piacerebbe eh … comunque hai una caverna molto bella tesoro e un peccato farla richiudere “
Detto questo tiró fuori un plug bello grosso , lo unse ben bene e me lo mostró
“Padrona non credo che entrerà “

Si tolse i guanti e prese il cellulare, scattò una foto e me la mostrò, sapevo di essere stata allargata ma mai avrei pensato fino a che punto , il mio buco era una caverna buoia , un cratere ,mentre avevo il telefono in mano Clara infilò il plug non senza difficoltà, sentivo la pelle strapparsi, urlai di doloroso piacere.
“Domani mattina lo toglieremo , ti voglio bella larga…. Come ti ho già detto ho grandi progetti per te “

Lo disse mentre tamburellava con le dita alla base del plug , ancora oggi non capisco se era rivolta a me o al mio culo, fatto sta però che non avevo goduto ed ero quindi una bomba pronta ad esplodere e l’intruso dentro di me non facilitava le cose , già solo il pensiero mi faceva camminare sul orlo del orgasmo come un equilibrista sulla sua corda , bastava un non nulla e….. bummm ma non volevo rovinare quel momento , sapevo che Clara mi aveva messo ad un bivio , soffrire un po’ per l’orgasmo della vita o averne uno normale con la fine dei giochi…. Che poi perché chiamarla sofferenza, il tutto era così surreale e bello , tutte quelle emozioni il cuore che batte a mille, la dolce sensazione delle amorevoli umiliazioni che mi infliggeva Clara….. no volevo che quel momento non finisse mai .
“Ehi ma che ti sei imbambolata, alzati su”
Non mi ero accorta che ero stata slegata e che Clara cercava di alzare , mi sentivo un po’ intorpidita e con le gambe tremanti.

“È normale tranquilla, tra qualche minuto passerà, dai su andiamo a preparare la cena….. “

Cenammo in terrazzo, nude con la brezza estiva che accarezzava i nostri , quando camminavo ero sempre goffa ,quell’affare nel mio sedere era molto fastidioso e i lividi delle vergate ricordavano il mio ruolo d’avanti a lei , Clara mi osservava soddisfatta come uno scultore quando vede prendere forma la sua ultima opera d’arte .

Andammo a letto, quel letto rotondo che tanto mi aveva stupito, mi fece poggiare la testa sul suo petto e mi accarezzò i capelli e il viso fino a quando non caddi in un sonno profondo.

Continua
scritto il
2023-11-07
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